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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 1 del 6 agosto 2007
In questo numero:
1. Peppe Sini: Ne' a Viterbo ne' altrove
2. Antonella Litta: Prima di tutto la salute delle persone
3. Un vademecum per saperne di piu'
4. Il caso di Ciampino
5. Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di
Ciampino: Le istituzioni disattendono gli impegni presi
6. Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di
Ciampino: I danni alla popolazione causati dall'aeroporto. L'inquinamento
acustico, dell'aria, e il rischio per incidenti
7. Un esposto di Legambiente del Lazio sull'aeroporto di Ciampino
8. Alessandro Ambrosin: A Ciampino l'aeroporto provoca una quotidiana
drammatica emergenza ambientale e sanitaria
9. Il Comitato di Ciampino si presenta
10. Un archivio legislativo essenziale
11. Danilo Dolci: L'economia
12. Ivan Illich: Il fattore critico
13. Vandana Shiva: Il primo cambiamento
14. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: NE' A VITERBO NE' ALTROVE
Gravi danni per l'ambiente: a livello globale e a livello locale. Gravi
danni per la salute delle persone. Il piu' antieconomico dei mezzi di
trasporto (realta' occultata dal fatto che le compagnie aeree sono
foraggiate da fiumi di soldi pubblici e da agevolazioni fiscali
incredibili). Il piu' energivoro. Il piu' iniquo. Il piu' incompatibile con
il principio responsabilita', il piu' incompatibile con il riconoscimento di
tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani. Il piu' insostenibile.
Questa e' la realta' del trasporto aereo.
*
Ben altro occorre. Occorre una mobilita' responsabile, a misura di donna e
di uomo, rispettosa della biosfera, coerente con modelli di sviluppo
autocentrati, con tecnologie appropriate, sostenibili, che inverino una
cultura e una prassi della responsabilita', della sobrieta', della
condivisione. Ben altro occorre. Ed in primo luogo il trasporto ferroviario,
l'uso intelligente delle tecnologie morbide e democraticamente gestibili dal
basso, la consapevolezza che la lentezza e non la velocita' migliora la
qualita' della vita, la coscienza che "ognuno e' responsabile di tutto", per
dirla con le parole di don Milani: e quindi scelte di giustizia, stili di
vita dall'impronta ecologica leggera, convivialita' delle differenze,
uguaglianza di diritti per ogni essere umano.
*
Fermiamo il folle incremento degli aeroporti e dei voli.
La drastica riduzione del trasporto aereo e' un'urgente necessita'.
2. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: PRIMA DI TUTTO LA SALUTE DELLE PERSONE
[Diffondiamo la seguente dichiarazione di Antonella Litta, portavoce del
comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo.
Antonella Litta (per contatti: antonella.litta@libero.it) e' la portavoce
del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo;
svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di
Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa
attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza"
e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi
scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi
viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental
Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione
Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata
organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di
medico volontario nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del
Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla
pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto ambientale]
Prima di tutto il diritto alla salute.
Perche' e' un diritto universalmente riconosciuto per tutti gli esseri
umani, e viene prima di ogni altra cosa.
La realizzazione di un aeroporto costituisce un danno per la salute e per
l'ambiente, come e' dimostrato dagli studi scientifici e dalla testimonianza
delle popolazioni che vivono nelle aree intorno agli aeroporti.
3. MATERIALI. UN VADEMECUM PER SAPERNE DI PIU'
Stiamo elaborando una breve guida pratica per una adeguata informazione di
base sulla grave questione del terzo polo aeroportuale del Lazio e per la
riduzione del trasporto aereo.
Nei prossimi giorni su questo stesso foglio pubblicheremo via via i
materiali preliminari dello studio.
4. RIFLESSIONE. IL CASO DI CIAMPINO
Dedichiamo un'ampia sezione di questo notiziario alla presentazione
dell'insostenibile situazione di Ciampino.
I signori che vogliono costruire nuovi aeroporti, che vogliono incrementare
il trasporto aereo con i suoi gravissimi effetti per l'ambiente, per la
salute e per la sicurezza delle persone, farebbero bene a informarsi presso
gli abitanti dei centri nei cui pressi aeroporti vi sono gia'. Scoprirebbero
che l'insensato incremento del trasporto aereo e' un disastro ecologico,
economico e sanitario. Scoprirebbero che l'insensato aumento del trasporto
aereo e' nemico del pianeta, dell'umanita', della qualita' della vita delle
persone che ne subiscono gli effetti.
5. DOCUMENTAZIONE. COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE
DELL'AEROPORTO DI CIAMPINO: LE ISTITUZIONI DISATTENDONO GLI IMPEGNI PRESI
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo il
seguente comunicato del 27 febbraio 2007]
La stampa di ieri [26 febbraio 2007 - ndr] ha riportato le dichiarazioni del
Presidente della Provincia di Roma, il quale, in occasione della fiera del
turismo ha espresso la sua soddisfazione per l'impulso dato al turismo nei
Castelli Romani dal traffico low cost dell'aeroporto di Roma Ciampino.
Ancora una volta un uomo delle Istituzioni, che si era impegnato per la
soluzione della scandalosa situazione di questo aeroporto, gira la schiena
agli impegni presi con i cittadini e, senza una parola per la situazione
insostenibile in cui versano i cittadini di Ciampino, Roma sud e Marino,
esposti dallo sviluppo senza regole del traffico aereo a gravissimi rischi
per la salute, si spende per promuovere gli interessi del far west
aeroportuale e della pirateria economica che e' all'origine di questa
situazione.
Il Comitato protesta per l'atteggiamento provocatorio e irresponsabile delle
principali cariche istituzionali della Regione che, dopo aver preso solenni
impegni per riportare il traffico aeroportuale entro limiti compatibili con
la tutela della salute e della vita dei cittadini, non rispettano questi
impegni e, anzi, agiscono per creare una strumentale contrapposizione tra le
legittime proteste dei cittadini delle aree colpite e le altrettanto
legittime aspirazioni di chi utilizza i voli low cost o opera nel mondo del
turismo.
Intanto Enac (Ente nazionale aviazione civile), gestori aeroportuali e
compagnie aeree continuano ad aumentare il traffico aereo a Ciampino e ad
espandere le strutture aeroportuali nel piu' completo disprezzo delle norme,
della salute dei cittadini e della loro vita.
Nel 2006 sono arrivati e partiti da Ciampino quasi cinque milioni di
passeggeri ma, con lo stesso numero di voli, operando sui tipi di aerei e
sulle rotte, e' gia' oggi possibile portarne oltre nove milioni.
Questa e' l'operazione che stanno portando avanti in questo momento i
gestori aeroportuali e le compagnie aeree, con la copertura dell'Enac.
Piu' passeggeri equivalgono ad aerei piu' pesanti e piu' grossi, a un
maggior consumo di combustibile e, quindi, a un maggiore inquinamento
acustico e dell'aria, nonche' a un enorme sovraccarico sulla gia'
insufficiente rete viaria e ferroviaria dell'area colpita.
Per queste ragioni, in segno di protesta per l'irresponsabilita' dimostrata
dalle maggiori cariche istituzionali della regione, si e' dimesso oggi il
presidente del Comitato.
In una accorata lettera inviata alle centinaia di aderenti alla mailing-list
del Comitato, il presidente ha spiegato che, essendogli impossibile
mantenere l'impegno istitutivo del dialogo e della trattativa con chi, pur
ricoprendo le maggiori cariche istituzionali della regione, non rispetta gli
impegni pubblicamente presi e la parola data, non gli resta altra via che
rimettere il mandato che i cittadini aderenti al Comitato gli hanno
affidato.
6. DOCUMENTAZIONE. COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE
DELL'AEROPORTO DI CIAMPINO: I DANNI ALLA POPOLAZIONE CAUSATI DALL'AEROPORTO.
L'INQUINAMENTO ACUSTICO, DELL'ARIA, E IL RISCHIO PER INCIDENTI
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo il
seguente documento]
L'aumento indiscriminato dei voli nell'aeroporto "Pastine" di Ciampino ha
arrecato gravi danni alla qualita' della vita degli abitanti nelle zone
circostanti, a causa dell'inquinamento acustico e dell'aria; non
trascurabile, inoltre, e' l'incremento del rischio connesso a possibili
incidenti, che avrebbero esiti disastrosi, vista la densita' della
popolazione nelle aree interessate dai decolli e dagli atterraggi.
*
Inquinamento acustico
Il danno acustico causato dalla presenza dell'aeroporto di Ciampino sulla
popolazione residente a Ciampino e nei quartieri di Roma e Marino prossimi
all'aeroporto e' evidente e grave.
Dal 2000 ad oggi il traffico aereo sullo scalo di Ciampino e' aumentato in
modo vertiginoso: i voli annui sono cresciuti da 18.000 a 64.000 e i
passeggeri trasportati sono passati da 700.000 a 4 milioni.
I voli si susseguono a un ritmo ormai frenetico e costante, con frequenza
che raggiunge il ritmo di un volo ogni 2-3 minuti. Il rumore assordante
compromette la qualita' della vita degli abitanti nelle aree interessate dai
sorvoli e dallo stazionamento dei velivoli. Di giorno, la frequenza di aerei
pregiudica molte attivita' lavorative che richiedono attenzione e
concentrazione.
Di notte non c'e' alcun rispetto delle piu' elementari norme di tutela del
riposo dei cittadini.
Le case di Ciampino sono a 150 metri dalla pista e sono sottoposte a rumore
e inquinamento giorno e notte, perche' di giorno ci sono i voli (atterraggi
e decolli) e di notte ci sono voli piu' manutenzione a terra con i motori
accesi e rumori ininterrotti per tutta la notte.
Nonostante in Italia varie leggi abbiano normato i limiti dell'inquinamento
acustico, come il Dpcm 1 marzo 1991, o la legge-quadro 447 del 1995, o il
recente Dlgs del 19 agosto 2005, e imposto stringenti regole di monitoraggio
e risanamento delle aree affette da rumore, sino ad oggi non e' stata
condotta alcuna attivita' di controllo per valutare l'impatto del traffico
aeroportuale su Ciampino e le zone limitrofe.
*
Inquinamento dell'aria
Meno evidente ma non meno pericoloso per la salute pubblica, e'
l'inquinamento dell'aria provocato dall'aumento del traffico aereo
sull'aeroporto di Ciampino, che tra l'altro va ad infierire su una zona gia'
gravemente inquinata, collassata per il movimento veicolare a causa della
storica carenza di infrastrutture viarie. L'inquinamento ambientale e'
evidente: si riscontra il rilascio di ingenti quantita' di fumi, gas e di
polveri dagli scarichi degli aerei che spargono sostanze tossiche in
quartieri gia' gravemente compromesso dall'inquinamento urbano.
Oltre all'aumento dell'inquinamento dell'aria provocato dagli stessi
velivoli, si segnala anche l'aggravio di traffico stradale provocato
dall'enorme flusso dei passeggeri in transito, che si riversano con mezzi
privati o con frequenti bus navetta su arterie, come la via Appia o la
Tuscolana, notoriamente insufficienti a sopportare il "normale" traffico
veicolare.
Nonostante la decisione di "valorizzare" l'aeroporto di Ciampino risalga
ormai a svariati anni fa, nessuna iniziativa e' stata presa per indagare sui
possibili danni arrecati alla salute dei cittadini dall'aumento del traffico
aereo.
Nessuna analisi epidemiologica e' stata portata avanti per valutare, ad
esempio, l'incidenza di malattie come la leucemia o alcuni tumori, nelle
aree piu' a rischio in prossimita' dell'aeroporto.
*
Rischio per la cittadinanza
L'aeroporto di Ciampino e' un aeroporto urbano, ormai circondato da
abitazioni e prossimo a quartieri ad elevatissima densita' abitativa
(Tuscolano, Cinecitta', Capannelle, oltre allo stesso Comune di Ciampino).
La sua posizione impone rotte di atterraggio che obbligano i velivoli a
sorvolare l'intera citta' di Roma, da Nord a Sud. Nella zona di Cinecitta',
gli aerei sorvolano un quartiere popoloso, pieno di palazzi a 6 o 7 piani, a
quota cosi' bassa da far tremare i vetri delle finestre.
Ci sono molte scuole, tra l'altro, esattamente sulla rotta di atterraggio.
In fase di decollo, gli aerei sono costretti a virare e sorvolare a bassa
quota le case nella zona di S. Maria delle Mole, con rischio evidente.
Un incidente aereo, purtroppo possibile, causerebbe una strage.
L'incidente puo' accadere anche in presenza di applicazione delle piu'
stringenti normative di sicurezza, o di condizioni tecniche ottimali
dell'infrastruttura aeroportuale (e non e' questo il caso di Ciampino).
Visto che il rischio e' un fenomeno statistico, l'unico modo per mitigarlo
e' di limitare il piu' possibile il traffico su un aeroporto vecchio e non
adeguabile come e' l'aeroporto di Ciampino.
7. DOCUMENTAZIONE. UN ESPOSTO DI LEGAMBIENTE DEL LAZIO SULL'AEROPORTO DI CIAMPINO
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo la
seguente notizia diffusa dall'agenzia stampa "Adnkronos" il 2 febbraio 2007]
"Altro che riduzione, l'aeroporto di Roma-Ciampino e' stato appena ampliato
di 11.100 metri cubi, con riconfigurazione della viabilita' di accosto e
delle aree di sosta veicolare. E, alla faccia di tutti i tavoli di
confronto, senza nessuna valutazione di impatto ambientale, con lavori
proseguiti anche dopo una formale diffida del Ministero dell'Ambiente".
Lo dichiara in una nota Legambiente che ha scritto alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Roma e alle autorita' competenti un
esposto per chiedere dei provvedimenti.
"Con le opere in questione - aggiunge la nota - e' stato realizzato un nuovo
manufatto in carpenteria metallica con una superficie totale di oltre 1.700
metri quadri, dedicati al potenziamento dell'area banchi check-in (1.075 mq
circa), e alla restituzione bagagli (700 mq), con un nuovo nastro riconsegna
bagagli accanto ai tre gia' esistenti".
"Oltre ai lavori portati avanti e conclusi nonostante la formale diffida del
Ministero dell'Ambiente - spiega Legambiente - i voli a Ciampino
continueranno ad aumentare nelle prossime settimane, con nuove rotte:
Roma-Bucarest dal 15 gennaio, Roma-Sofia dal 15 febbraio, Roma-Lione dal 16
febbraio, Roma-Madrid dal 23 febbraio, Roma-Lodz dal 19 febbraio, Roma-Sofia
2 marzo, Roma-Stoccolma dal 25 marzo e infine il Roma-Madrid dal primo marzo
della Ryanair. 80 voli in piu' a settimana, 4.160 velivoli in piu'
all'anno".
"Legambiente Lazio - conclude la nota - ha scritto alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Roma, ma anche al Direttore Generale per
la salvaguardia ambientale del Ministero dell'Ambiente, al Direttore
Generale per la Navigazione aerea presso il Ministero dei Trasporti, al
Presidente della Regione Lazio, al Presidente della Provincia di Roma, al
Sindaco del Comune di Roma, al Sindaco del Comune di Ciampino, chiedendo a
queste autorita', ciascuna in ragione della propria sfera di competenza, di
procedere all'adozione dei provvedimenti che si riterranno piu' opportuni
alla luce delle vigenti normative in materia".
8. DOCUMENTAZIONE. ALESSANDRO AMBROSIN: A CIAMPINO L'AEROPORTO PROVOCA UNA QUOTIDIANA DRAMMATICA EMERGENZA AMBIENTALE E SANITARIA
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo il
seguente articolo apparso sul quotidiano "Liberazione" del 24 febbraio 2007
col titolo "Troppi voli a Ciampino, La battaglia dei No Fly", e il
sottotitolo "Pm 10 e rumore in aumento nell'aria. Antitumorali i farmaci
piu' venduti".
Alessandro Ambrosin e' un giornalista e un militante fortemente impegnato
nei movimenti per i diritti, ecopacifisti e di solidarieta']
Continua lo stato di crisi ambientale all'aeroporto "G. Pastine" di
Ciampino. Le notizie emerse dall'ultima assemblea cittadina organizzata dai
NoFly a Ciampino, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti del X
Municipio, Santa Maria delle Mole, Frattocchie e Marino, non sono delle piu'
rassicuranti.
Dall'incontro e' emersa prepotentemente la gravita' degli effetti che
derivano dal traffico aereo dell'aeroporto "Pastine" sulla salute dei
cittadini.
E' di pochi giorni fa il colloquio tra i rappresentanti del comitato dei
cittadini del X Municipio e Bruno Agricola, direttore generale della Difesa
del territorio al ministero dell'Ambiente, che ha manifestato l'idea di
adottare per Ciampino lo stesso piano d'emergenza di Malpensa, che prevede
la delocalizzazione degli abitanti in aree piu' sicure dal rischio di
inquinamento. Una soluzione alquanto bizzarra e irragionevole, che ha
incontrato subito il dissenso dei cittadini.
*
"Ma non e' tutto", commentano i 'No Fly' [sigla con cui giornalisticamente
si definiscono i movimenti di cittadini che si oppongono agli effetti
gravemente nocivi del trasporto aereo - ndr], "Dopo le ultime riunioni i
medici della Asl RmH ci hanno informato che nei comuni di Ciampino, e nei
territori di Frattocchie e Santa Maria delle Mole, vi e' la piu' alta
percentuale di prescrizioni di farmaci anti-tumorali e correlati rispetto al
resto d'Italia. L'amministrazione comunale, sollecitata dalle forti
preoccupazioni sollevate dai medici di base, ha commissionato, un anno fa,
un osservatorio epidemiologico per avere un quadro sulla salute dei
cittadini. Ora attendiamo i dati definitivi per poter valutare le patologie
piu' frequenti e le effettive cause di decesso in queste zone".
*
A questo si accompagna una profonda sfiducia e delusione dei cittadini
sull'immobilismo delle istituzioni che sembrano ignorare la reale entita' di
questo problema.
"Le intenzioni dei tavoli tecnici tra Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile) e istituzioni locali non hanno prodotto alcun risultato positivo -
continuano i No Fly - e le frequenze dei voli continuano ad aumentare in
maniera esponenziale. Ormai si conta un volo ogni tre minuti. Non solo. I
lavori di ampliamento all'aeroporto non lasciano dubbi sulle intenzioni, e
cioe' sulla volonta' di potenziare i servizi, con danni enormi per chi abita
nelle zone limitrofe. Anche la norma Icao (International Civil Aviation
Organization), che prevede il divieto di volo nella fascia notturna dalle 23
fino alle 6,30 del mattino, esclusi i voli di emergenza e i voli delle
compagnie che operano nella propria base di armamento, viene elusa.
Compagnie come la Ryanair, infatti, hanno ufficializzato la propria sede
operativa a Ciampino".
"E anche la proposta di zonizzazione acustica nelle aree piu' colpite -
ribadiscono i NoFly - e' irrealistica, in quanto i decibel riscontrati sono
maggiori rispetto alla mappatura. Insomma, stiamo ancora aspettando dei dati
che non siano basati esclusivamente su teorie, ma che rispecchino la reale
situazione".
*
A dicembre 2006 e' stata attivata la prima centralina dell'Arpa per
monitorare la qualita' dell'aria. I primi dati rilevati sono allarmanti. Le
polveri sottili Pm10 hanno superato gia' varie volte i limiti di legge
consentiti, che prevedono 50 microgrammi per metro cubo nelle 24 ore. Soglie
che, come prevede la legge, possono essere superate per un massimo di 35
giorni nell'arco dell'anno. Questi dati, rilevati in meno di tre mesi, fanno
intendere che ben presto anche questo risultato sara' raggiunto. In
negativo, ovviamente.
"Nonostante i buoni propositi di intraprendere un percorso comune di lotta -
concludono i no Fly - non si intravedono risultati positivi in tempi brevi.
Noi, comunque, continueremo la battaglia per un'immediata riduzione dei voli
a Ciampino che resta il nostro impegno prioritario... Andremo avanti fino a
quando i sindaci, responsabili della salute pubblica, specialmente a fronte
dei fatti denunciati, non daranno risposte ai cittadini".
9. DOCUMENTAZIONE. IL COMITATO DI CIAMPINO SI PRESENTA
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it)]
Il "Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di
Ciampino" e' nato per dare voce alla protesta dei cittadini. Si e'
costituito nel giugno 2005 a seguito dell'intollerabile aumento dei voli. E'
una libera associazione di cittadini, apartitica e democratica.
Da tempo l'originario Comitato e' stato affiancato da altri movimenti che
rappresentano i cittadini dei comuni limitrofi, colpiti in ugual misura
dall'inquinamento causato dai voli. L'evoluzione naturale e' stata la
nascita della "Rete dei cittadini e dei movimenti".
Il Comitato e' sostenuto dalle seguenti associazioni: Pro Loco - Ciampino;
Cittadinanzattiva - Ciampino; Associazione per la tutela della salute in
Ciampino; Comitato di quartiere Cipollaro - Ciampino; Comitato Salviamo
Marino; Comitato di quartiere Maroncelli Centro - Santa Maria delle Mole;
Comitato di quartiere Spigarelli - Santa Maria delle Mole Nuova; Comitato di
Quartiere Morena - Roma; Comitato di Quartiere Statuario Capannelle;
Comunita' Territoriale Municipio Roma; Legambiente Appia "Il Riccio";
Associazione "Sempre Boville".
*
Obiettivi del Comitato:
- il ritorno di Ciampino al numero di voli ed alle tipologie di aeromobili
del 2001;
- l'immediato blocco dei voli e delle attivita' notturne;
- l'applicazione di rigide procedure antirumore e di sicurezza per i voli
che temporaneamente dovessero restare nell'aeroporto di Roma-Ciampino;
- la messa in opera immediata delle centraline antirumore asservite al
radar, con l'immediata applicazione di severe e immediate sanzioni agli
aeromobili che superano i limiti ammessi;
- la messa in opera immediata delle centraline per la rilevazione
dell'inquinamento dell'aria;
- la messa in opera immediata di barriere e dispositivi anti-rumore per
proteggere la popolazione;
- l'adozione di adeguate procedure per garantire la sicurezza dei cittadini,
ricordando il pericolo intrinseco esistente nel sorvolo delle citta', e nel
decollo e atterraggio su piste corte, situate in prossimita' estrema di aree
densamente popolate (150 metri), con un aeroporto che non e' neanche
certificato in base alle norme internazionali di sicurezza dell'Annesso 14
Icao-Onu.
Incidenti come quelli di Orio al Serio dovrebbero essere di monito sul tipo
di rischio che stiamo correndo.
10. MATERIALI. UN ARCHIVIO LEGISLATIVO ESSENZIALE
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo la
seguente raccolta dei principali riferimenti legislativi in materia di
rumore e inquinamento connessi alla nocivita' del trasporto aereo. Nel sito
del Comitato sono presenti i collegamenti attraverso cui accedere
direttamente agli articolati delle leggi citate]
Raccolta di leggi e norme che regolamentano le problematiche del rumore e
dell'inquinamento.
- Decreto Legislativo 17 gennaio 2005 - in applicazione della Direttiva
Europea, disciplina il rumore aeroportuale, con nuove unita' di misura
(Levening - rumore serale dalle 20 alle 22, Lnight - rumore notturno dalle
22 alle 6) Per ora, sono pero' ancora validi i parametri della Legge del
1997.
- Decreto Legislativo 19 agosto 2005 - la legge generale sul rumore in
applicazione di una direttiva europea.
- Legge Quadro 26 ottobre 1995, n. 447 - la legge di riferimento per le
problematiche del rumore. Questa legge ha prodotto normative specifiche
fondamentali.
- Decreto 11 Dicembre 1997 - e' la legge di riferimento, ancora in vigore,
per il rumore aeroportuale e per le metodiche di misura e riduzione.
- Decreto Ministeriale 31 ottobre 1997 - con i metodi di misura del rumore
aeroportuale e le tecniche di riduazione del rumore.
- Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997 - contiene
i valori limite del rumore ammissibili per ogni zona. E' ancora in vigore.
- Decreto Ministeriale 16 marzo 1998 - metodi di misura del rumore.
- Decreto Ministeriale 20 mggio 1999 - installazione dei sistemi di
monitoraggio del rumore.
Anche la Regione Lazio, sulla base della Legge quadro del 1995, ha
legiferato sul rumore: Legge Regionale 2001.
- Legge sull'inquinamento dell'aria (e dell'acqua e del suolo) da fonti di
immissione quali gli scarichi di aerei.
- Decreto Legge 18 febbraio 2005.
- Legge precedente sul rumore: Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri
1 marzo 1991 - primo intervento legislativo organico sull'inquinamento da
rumore.
11. MAESTRI. DANILO DOLCI: L'ECONOMIA
[Da Danilo Dolci, La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia,
Scandicci (Firenze) 1996, p. 166.
Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel '43
dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di
Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale
(Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente
contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'.
Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di
massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso sul finire del
1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica
scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento"
ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e
botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il
28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver
lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini, si trasferisce a
Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu'
povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio
al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la
denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si
impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la
costruzione di una fogna. Nel 1955 esce per i tipi di Laterza Banditi a
Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le
disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro
intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2
febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di
disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una
strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958)
si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione".
Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare
questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza
sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del
fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle
accuse - gravi e circostanziate - rivolte a esponenti di primo piano della
vita politica siciliana e nazionale, incluso l'allora ministro Bernardo
Mattarella (si veda la documentazione raccolta in Spreco, Einaudi, Torino
1960 e Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966). Ma mentre si moltiplicano gli
attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto
Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a
Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci
e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a
processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo
metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita'
preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E'
convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento,
dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non
nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi
libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga,
impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere
e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico
sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi
nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di
alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di
costruire la diga sul fiume Jato, indispensabile per dare un futuro
economico alla zona e per sottrarre un'arma importante alla mafia, che
faceva del controllo delle modeste risorse idriche disponibili uno strumento
di dominio sui cittadini. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per
tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno
necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni,
per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste (e altre ne sono sorte
successivamente in tutta la Sicilia), e ha modificato la storia di decine di
migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile;
l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e
cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile.
Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce
l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per
valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno
educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre
connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando
di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti
internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto,
frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con
numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla
distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci
evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi
al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di
effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione
capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della
complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone
"all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a
tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco
adattamento creativo" (tra i tanti titoli che raccolgono gli esiti piu'
recenti del pensiero di Dolci, mi limito qui a segnalare Nessi fra
esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993; La struttura maieutica
e l'evolverci, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996; e Comunicare, legge
della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997). Quando la mattina del 30
dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo
spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel
portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita".
Tra le molte opere di Danilo Dolci, per un percorso minimo di accostamento
segnaliamo almeno le seguenti: una antologia degli scritti di intervento e
di analisi e' Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di
poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di
riflessione piu' recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988;
La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. Tra le
opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze
1984; Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988
(sull'opera poetica di Dolci); Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore,
Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; Giuseppe
Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo
Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2000, 2004 (un lavoro
fondamentale); Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e
la via della nonviolenza, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 2005. Tra i materiali
audiovisivi su Danilo Dolci cfr. il dvd di Alberto Castiglione, Danilo
Dolci. Memoria e utopia, 2004. Tra i vari siti che contengono molti utili
materiali di e su Danilo Dolci segnaliamo almeno www.danilodolci.it,
www.danilo1970.interfree.it, www.danilodolci.toscana.it, www.cesie.org,
www.nonviolenti.org]
L'economia non e' scienza se non considera pur la salute, il possibile
crescere di ognuno: anche nell'educarsi alla coscienza.
12. MAESTRI. IVAN ILLICH: IL FATTORE CRITICO
[Da Ivan Illich, Elogio della bicicletta, Bollati Boringhieri, Torino 2006,
p. 20.
Ivan Illich e' nato a Spalato nel 1925; laurea in mineralogia a Firenze,
studi ulteriori di psicologia, arte, storia (dottorato a Salisburgo);
ordinato sacerdote nel 1951, per cinque anni opera in una parrocchia
portoricana a New York, poi e' prorettore dell'Universita' Cattolica di
Portorico; a Cuernavaca (Messico) fonda il Cidoc (Centro interculturale di
documentazione); docente in varie universita', conferenziere, studioso
costantemente impegnato nella critica delle istituzioni e nella indicazione
di alternative che sviluppino la creativita' e dignita' umana; pensatore
originale, ha promosso importanti ed ampie discussioni su temi come la
scuola, l'energia, la medicina, il lavoro. E' scomparso nel 2002. Tra le
opere di Ivan Illich: Descolarizzare la societa', Mondadori; La
convivialita', Mondadori, poi Red; Rovesciare le istituzioni, Armando;
Energia ed equita', Feltrinelli; Nemesi medica: l'espropriazione della
salute, Mondadori, poi Red; Il genere e il sesso, Mondadori; Per una storia
dei bisogni, Mondadori; Lavoro-ombra, Mondadori; H2O e le acque dell'oblio,
Macro; Nello specchio del passato, Red; Disoccupazione creativa, Red; Nella
vigna del testo, Cortina. Raccoglie i materiali di un seminario con Illich
il volume Illich risponde dopo "Nemesi medica", Cittadella, Assisi 1978.
Cfr. anche il libro-intervista di David Cayley, Conversazioni con Ivan
Illich, Eleuthera, Milano 1994. Utile anche il volume di AA. VV., Le
professioni mutilanti, Cittadella, Assisi 1978 (che si apre con un
intervento di Illich). Da "A. rivista anarchica", anno 33, n. 294, novembre
2003 riprendiamo la seguente scheda su Ivan Illich: "Ivan Illich
(1926-2002). Nato nel 1926 a Vienna da un padre di nobili origini dalmate e
da una madre ebrea sefardita, fin da piccolo compi' frequenti viaggi in
Europa e rimase fino all'ultimo un instancabile viaggiatore. La sua
formazione avvenne tra Salisburgo, Firenze, Roma, ma Illich non ebbe mai un
buon rapporto con le scuole, ne' con le discipline. Era sociologo, filosofo,
linguista (conosceva una decina di lingue), teologo, ma forse piu' di ogni
altra cosa uno storico delle istituzioni. Dopo la formazione teologica
all'Universita' Gregoriana in Vaticano, fu ordinato prete ed ebbe come primo
incarico la cura di una parrocchia a prevalenza portoricana vicino a
Manhattan. E' li' forse che nel cuore del primo mondo a contatto con i
reietti, gli ultimi, comincio' a capire i meccanismi dell'esclusione e
dell'alienazione degli individui attraverso l'istituzionalizzazione della
vita. Nel 1956 divenne vicerettore dell'Universita' di Puerto Rico, e nel
1961 fondo' il Centro interculturale di documentazione (Cidoc) a Cuernavaca
in Messico, un centro in cui passo' gran parte dell'intellettualita'
radicale degli anni Sessanta e Settanta, centro che avrebbe dovuto formare i
volontari e missionari per i paesi del terzo mondo. Qui nasce la critica di
Illich allo sviluppo, all'idea stessa di paesi in via di sviluppo,
condannati a un'eterna poverta' dall'impari confronto con i paesi gia'
sviluppati. Contemporaneamente Illich si impegnava contro la guerra, le
banche, le grandi corporation, e percio' riusci' facilmente a divenire
sospetto alla Cia, al governo americano e al Vaticano. Il Santo Uffizio
comincia un procedimento contro di lui e Illich abbandona il proprio abito,
la funzione sacerdotale e la Chiesa. Gli anni Settanta furono quelli della
notorieta' per la pubblicazione dei suoi scritti piu' noti e polemici sulla
critica alle istituzioni, della scuola, della salute, per una rivoluzione
nonviolenta verso un modello sociale di convivialita'. Nei decenni
successivi continuo' a lavorare secondo uno stile diverso: conferenze in
ogni parte del mondo, brevi saggi che esploravano nuovi campi dei suoi
multiformi interessi, seminari interdisciplinari con gruppi di collaboratori
scelti al di fuori dell'istituzione accademica, provenienti da ogni parte
del mondo, soprattutto alle universita' di Brema e della Pennsylvania. Ecco
alcuni dei temi affascinanti dei suoi ultimi scritti: la velocita',
l'esperienza del dolore nella contemporaneita', i mutamenti nello sguardo
nell'epoca delle immagini, la mente alfabetizzata e l'impatto con il
computer. Tra i suoi libri tradotti in italiano, ma in parte non piu'
disponibili, si possono ricordare: Descolarizzare la societa' (Mondadori,
1972), La convivialita' (Mondadori, 1974), Nemesi medica (Mondadori, 1977),
Il genere e il sesso (Mondadori, 1984), Lavoro ombra (Mondadori, 1985),
Nello specchio del passato (Red, 1992), Nella vigna del testo (Cortina,
1994). Particolarmente interessante per avere un'immagine del percorso di
Illich e' il libro Conversazioni con Ivan Illich (a cura di David Cayley),
Eleuthera 1994". Una piu' ampia notizia biografica di Ivan Illich e' nel n.
1262 de "La nonviolenza e' in cammino", e nel n. 1263 una piu' ampia
bibliografia; altri utili materiali sono in "Voci e volti della nonviolenza"
n. 17 e ne "La domenica della nonviolenza" n. 68]
E' l'alta velocita' il fattore critico che rende socialmente distruttivo il
trasporto.
Una vera scelta tra indirizzi pratici e di relazioni sociali desiderabili e'
possibile solo laddove la velocita' sia sottoposta a restrizioni.
La democrazia partecipativa richiede una tecnologia a basso consume
energetico, e gli uomini liberi possono percorrere la strada che conduce a
relazioni sociali produttive solo alla velocita' di una bicicletta.
13. MAESTRE. VANDANA SHIVA: IL PRIMO CAMBIAMENTO
[Da Vandana Shiva, Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005,
p. 120.
Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti
istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni
Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa
dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di
riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di liberazione dei popoli,
di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia
di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti
pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo,
Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino
1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze,
DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta
di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano
2002. Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della
globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli,
Milano 2006]
Il primo cambiamento necessario per creare delle economie vive consiste
nell'attribuire valore alla ricchezza reale, non a quella fittizia, a nostra
disposizione, rappresentata dal terreno, dall'acqua e dalla biodiversita',
dal nostro lavoro creativo e produttivo e dai rapporti interpersonali.
14. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO
Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo: e-mail
provvisoria presso: info@comitatonepiperlapace.it
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 1 del 6 agosto 2007
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domenica 26 agosto 2007
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