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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 1 del 6 agosto 2007
In questo numero:
1. Peppe Sini: Ne' a Viterbo ne' altrove
2. Antonella Litta: Prima di tutto la salute delle persone
3. Un vademecum per saperne di piu'
4. Il caso di Ciampino
5. Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di
Ciampino: Le istituzioni disattendono gli impegni presi
6. Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di
Ciampino: I danni alla popolazione causati dall'aeroporto. L'inquinamento
acustico, dell'aria, e il rischio per incidenti
7. Un esposto di Legambiente del Lazio sull'aeroporto di Ciampino
8. Alessandro Ambrosin: A Ciampino l'aeroporto provoca una quotidiana
drammatica emergenza ambientale e sanitaria
9. Il Comitato di Ciampino si presenta
10. Un archivio legislativo essenziale
11. Danilo Dolci: L'economia
12. Ivan Illich: Il fattore critico
13. Vandana Shiva: Il primo cambiamento
14. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: NE' A VITERBO NE' ALTROVE
Gravi danni per l'ambiente: a livello globale e a livello locale. Gravi
danni per la salute delle persone. Il piu' antieconomico dei mezzi di
trasporto (realta' occultata dal fatto che le compagnie aeree sono
foraggiate da fiumi di soldi pubblici e da agevolazioni fiscali
incredibili). Il piu' energivoro. Il piu' iniquo. Il piu' incompatibile con
il principio responsabilita', il piu' incompatibile con il riconoscimento di
tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani. Il piu' insostenibile.
Questa e' la realta' del trasporto aereo.
*
Ben altro occorre. Occorre una mobilita' responsabile, a misura di donna e
di uomo, rispettosa della biosfera, coerente con modelli di sviluppo
autocentrati, con tecnologie appropriate, sostenibili, che inverino una
cultura e una prassi della responsabilita', della sobrieta', della
condivisione. Ben altro occorre. Ed in primo luogo il trasporto ferroviario,
l'uso intelligente delle tecnologie morbide e democraticamente gestibili dal
basso, la consapevolezza che la lentezza e non la velocita' migliora la
qualita' della vita, la coscienza che "ognuno e' responsabile di tutto", per
dirla con le parole di don Milani: e quindi scelte di giustizia, stili di
vita dall'impronta ecologica leggera, convivialita' delle differenze,
uguaglianza di diritti per ogni essere umano.
*
Fermiamo il folle incremento degli aeroporti e dei voli.
La drastica riduzione del trasporto aereo e' un'urgente necessita'.
2. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: PRIMA DI TUTTO LA SALUTE DELLE PERSONE
[Diffondiamo la seguente dichiarazione di Antonella Litta, portavoce del
comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo.
Antonella Litta (per contatti: antonella.litta@libero.it) e' la portavoce
del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo;
svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di
Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa
attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza"
e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi
scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi
viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental
Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione
Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata
organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di
medico volontario nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' nazionale ed internazionale. Presidente del
Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla
pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto ambientale]
Prima di tutto il diritto alla salute.
Perche' e' un diritto universalmente riconosciuto per tutti gli esseri
umani, e viene prima di ogni altra cosa.
La realizzazione di un aeroporto costituisce un danno per la salute e per
l'ambiente, come e' dimostrato dagli studi scientifici e dalla testimonianza
delle popolazioni che vivono nelle aree intorno agli aeroporti.
3. MATERIALI. UN VADEMECUM PER SAPERNE DI PIU'
Stiamo elaborando una breve guida pratica per una adeguata informazione di
base sulla grave questione del terzo polo aeroportuale del Lazio e per la
riduzione del trasporto aereo.
Nei prossimi giorni su questo stesso foglio pubblicheremo via via i
materiali preliminari dello studio.
4. RIFLESSIONE. IL CASO DI CIAMPINO
Dedichiamo un'ampia sezione di questo notiziario alla presentazione
dell'insostenibile situazione di Ciampino.
I signori che vogliono costruire nuovi aeroporti, che vogliono incrementare
il trasporto aereo con i suoi gravissimi effetti per l'ambiente, per la
salute e per la sicurezza delle persone, farebbero bene a informarsi presso
gli abitanti dei centri nei cui pressi aeroporti vi sono gia'. Scoprirebbero
che l'insensato incremento del trasporto aereo e' un disastro ecologico,
economico e sanitario. Scoprirebbero che l'insensato aumento del trasporto
aereo e' nemico del pianeta, dell'umanita', della qualita' della vita delle
persone che ne subiscono gli effetti.
5. DOCUMENTAZIONE. COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE
DELL'AEROPORTO DI CIAMPINO: LE ISTITUZIONI DISATTENDONO GLI IMPEGNI PRESI
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo il
seguente comunicato del 27 febbraio 2007]
La stampa di ieri [26 febbraio 2007 - ndr] ha riportato le dichiarazioni del
Presidente della Provincia di Roma, il quale, in occasione della fiera del
turismo ha espresso la sua soddisfazione per l'impulso dato al turismo nei
Castelli Romani dal traffico low cost dell'aeroporto di Roma Ciampino.
Ancora una volta un uomo delle Istituzioni, che si era impegnato per la
soluzione della scandalosa situazione di questo aeroporto, gira la schiena
agli impegni presi con i cittadini e, senza una parola per la situazione
insostenibile in cui versano i cittadini di Ciampino, Roma sud e Marino,
esposti dallo sviluppo senza regole del traffico aereo a gravissimi rischi
per la salute, si spende per promuovere gli interessi del far west
aeroportuale e della pirateria economica che e' all'origine di questa
situazione.
Il Comitato protesta per l'atteggiamento provocatorio e irresponsabile delle
principali cariche istituzionali della Regione che, dopo aver preso solenni
impegni per riportare il traffico aeroportuale entro limiti compatibili con
la tutela della salute e della vita dei cittadini, non rispettano questi
impegni e, anzi, agiscono per creare una strumentale contrapposizione tra le
legittime proteste dei cittadini delle aree colpite e le altrettanto
legittime aspirazioni di chi utilizza i voli low cost o opera nel mondo del
turismo.
Intanto Enac (Ente nazionale aviazione civile), gestori aeroportuali e
compagnie aeree continuano ad aumentare il traffico aereo a Ciampino e ad
espandere le strutture aeroportuali nel piu' completo disprezzo delle norme,
della salute dei cittadini e della loro vita.
Nel 2006 sono arrivati e partiti da Ciampino quasi cinque milioni di
passeggeri ma, con lo stesso numero di voli, operando sui tipi di aerei e
sulle rotte, e' gia' oggi possibile portarne oltre nove milioni.
Questa e' l'operazione che stanno portando avanti in questo momento i
gestori aeroportuali e le compagnie aeree, con la copertura dell'Enac.
Piu' passeggeri equivalgono ad aerei piu' pesanti e piu' grossi, a un
maggior consumo di combustibile e, quindi, a un maggiore inquinamento
acustico e dell'aria, nonche' a un enorme sovraccarico sulla gia'
insufficiente rete viaria e ferroviaria dell'area colpita.
Per queste ragioni, in segno di protesta per l'irresponsabilita' dimostrata
dalle maggiori cariche istituzionali della regione, si e' dimesso oggi il
presidente del Comitato.
In una accorata lettera inviata alle centinaia di aderenti alla mailing-list
del Comitato, il presidente ha spiegato che, essendogli impossibile
mantenere l'impegno istitutivo del dialogo e della trattativa con chi, pur
ricoprendo le maggiori cariche istituzionali della regione, non rispetta gli
impegni pubblicamente presi e la parola data, non gli resta altra via che
rimettere il mandato che i cittadini aderenti al Comitato gli hanno
affidato.
6. DOCUMENTAZIONE. COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE
DELL'AEROPORTO DI CIAMPINO: I DANNI ALLA POPOLAZIONE CAUSATI DALL'AEROPORTO.
L'INQUINAMENTO ACUSTICO, DELL'ARIA, E IL RISCHIO PER INCIDENTI
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo il
seguente documento]
L'aumento indiscriminato dei voli nell'aeroporto "Pastine" di Ciampino ha
arrecato gravi danni alla qualita' della vita degli abitanti nelle zone
circostanti, a causa dell'inquinamento acustico e dell'aria; non
trascurabile, inoltre, e' l'incremento del rischio connesso a possibili
incidenti, che avrebbero esiti disastrosi, vista la densita' della
popolazione nelle aree interessate dai decolli e dagli atterraggi.
*
Inquinamento acustico
Il danno acustico causato dalla presenza dell'aeroporto di Ciampino sulla
popolazione residente a Ciampino e nei quartieri di Roma e Marino prossimi
all'aeroporto e' evidente e grave.
Dal 2000 ad oggi il traffico aereo sullo scalo di Ciampino e' aumentato in
modo vertiginoso: i voli annui sono cresciuti da 18.000 a 64.000 e i
passeggeri trasportati sono passati da 700.000 a 4 milioni.
I voli si susseguono a un ritmo ormai frenetico e costante, con frequenza
che raggiunge il ritmo di un volo ogni 2-3 minuti. Il rumore assordante
compromette la qualita' della vita degli abitanti nelle aree interessate dai
sorvoli e dallo stazionamento dei velivoli. Di giorno, la frequenza di aerei
pregiudica molte attivita' lavorative che richiedono attenzione e
concentrazione.
Di notte non c'e' alcun rispetto delle piu' elementari norme di tutela del
riposo dei cittadini.
Le case di Ciampino sono a 150 metri dalla pista e sono sottoposte a rumore
e inquinamento giorno e notte, perche' di giorno ci sono i voli (atterraggi
e decolli) e di notte ci sono voli piu' manutenzione a terra con i motori
accesi e rumori ininterrotti per tutta la notte.
Nonostante in Italia varie leggi abbiano normato i limiti dell'inquinamento
acustico, come il Dpcm 1 marzo 1991, o la legge-quadro 447 del 1995, o il
recente Dlgs del 19 agosto 2005, e imposto stringenti regole di monitoraggio
e risanamento delle aree affette da rumore, sino ad oggi non e' stata
condotta alcuna attivita' di controllo per valutare l'impatto del traffico
aeroportuale su Ciampino e le zone limitrofe.
*
Inquinamento dell'aria
Meno evidente ma non meno pericoloso per la salute pubblica, e'
l'inquinamento dell'aria provocato dall'aumento del traffico aereo
sull'aeroporto di Ciampino, che tra l'altro va ad infierire su una zona gia'
gravemente inquinata, collassata per il movimento veicolare a causa della
storica carenza di infrastrutture viarie. L'inquinamento ambientale e'
evidente: si riscontra il rilascio di ingenti quantita' di fumi, gas e di
polveri dagli scarichi degli aerei che spargono sostanze tossiche in
quartieri gia' gravemente compromesso dall'inquinamento urbano.
Oltre all'aumento dell'inquinamento dell'aria provocato dagli stessi
velivoli, si segnala anche l'aggravio di traffico stradale provocato
dall'enorme flusso dei passeggeri in transito, che si riversano con mezzi
privati o con frequenti bus navetta su arterie, come la via Appia o la
Tuscolana, notoriamente insufficienti a sopportare il "normale" traffico
veicolare.
Nonostante la decisione di "valorizzare" l'aeroporto di Ciampino risalga
ormai a svariati anni fa, nessuna iniziativa e' stata presa per indagare sui
possibili danni arrecati alla salute dei cittadini dall'aumento del traffico
aereo.
Nessuna analisi epidemiologica e' stata portata avanti per valutare, ad
esempio, l'incidenza di malattie come la leucemia o alcuni tumori, nelle
aree piu' a rischio in prossimita' dell'aeroporto.
*
Rischio per la cittadinanza
L'aeroporto di Ciampino e' un aeroporto urbano, ormai circondato da
abitazioni e prossimo a quartieri ad elevatissima densita' abitativa
(Tuscolano, Cinecitta', Capannelle, oltre allo stesso Comune di Ciampino).
La sua posizione impone rotte di atterraggio che obbligano i velivoli a
sorvolare l'intera citta' di Roma, da Nord a Sud. Nella zona di Cinecitta',
gli aerei sorvolano un quartiere popoloso, pieno di palazzi a 6 o 7 piani, a
quota cosi' bassa da far tremare i vetri delle finestre.
Ci sono molte scuole, tra l'altro, esattamente sulla rotta di atterraggio.
In fase di decollo, gli aerei sono costretti a virare e sorvolare a bassa
quota le case nella zona di S. Maria delle Mole, con rischio evidente.
Un incidente aereo, purtroppo possibile, causerebbe una strage.
L'incidente puo' accadere anche in presenza di applicazione delle piu'
stringenti normative di sicurezza, o di condizioni tecniche ottimali
dell'infrastruttura aeroportuale (e non e' questo il caso di Ciampino).
Visto che il rischio e' un fenomeno statistico, l'unico modo per mitigarlo
e' di limitare il piu' possibile il traffico su un aeroporto vecchio e non
adeguabile come e' l'aeroporto di Ciampino.
7. DOCUMENTAZIONE. UN ESPOSTO DI LEGAMBIENTE DEL LAZIO SULL'AEROPORTO DI CIAMPINO
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo la
seguente notizia diffusa dall'agenzia stampa "Adnkronos" il 2 febbraio 2007]
"Altro che riduzione, l'aeroporto di Roma-Ciampino e' stato appena ampliato
di 11.100 metri cubi, con riconfigurazione della viabilita' di accosto e
delle aree di sosta veicolare. E, alla faccia di tutti i tavoli di
confronto, senza nessuna valutazione di impatto ambientale, con lavori
proseguiti anche dopo una formale diffida del Ministero dell'Ambiente".
Lo dichiara in una nota Legambiente che ha scritto alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Roma e alle autorita' competenti un
esposto per chiedere dei provvedimenti.
"Con le opere in questione - aggiunge la nota - e' stato realizzato un nuovo
manufatto in carpenteria metallica con una superficie totale di oltre 1.700
metri quadri, dedicati al potenziamento dell'area banchi check-in (1.075 mq
circa), e alla restituzione bagagli (700 mq), con un nuovo nastro riconsegna
bagagli accanto ai tre gia' esistenti".
"Oltre ai lavori portati avanti e conclusi nonostante la formale diffida del
Ministero dell'Ambiente - spiega Legambiente - i voli a Ciampino
continueranno ad aumentare nelle prossime settimane, con nuove rotte:
Roma-Bucarest dal 15 gennaio, Roma-Sofia dal 15 febbraio, Roma-Lione dal 16
febbraio, Roma-Madrid dal 23 febbraio, Roma-Lodz dal 19 febbraio, Roma-Sofia
2 marzo, Roma-Stoccolma dal 25 marzo e infine il Roma-Madrid dal primo marzo
della Ryanair. 80 voli in piu' a settimana, 4.160 velivoli in piu'
all'anno".
"Legambiente Lazio - conclude la nota - ha scritto alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Roma, ma anche al Direttore Generale per
la salvaguardia ambientale del Ministero dell'Ambiente, al Direttore
Generale per la Navigazione aerea presso il Ministero dei Trasporti, al
Presidente della Regione Lazio, al Presidente della Provincia di Roma, al
Sindaco del Comune di Roma, al Sindaco del Comune di Ciampino, chiedendo a
queste autorita', ciascuna in ragione della propria sfera di competenza, di
procedere all'adozione dei provvedimenti che si riterranno piu' opportuni
alla luce delle vigenti normative in materia".
8. DOCUMENTAZIONE. ALESSANDRO AMBROSIN: A CIAMPINO L'AEROPORTO PROVOCA UNA QUOTIDIANA DRAMMATICA EMERGENZA AMBIENTALE E SANITARIA
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo il
seguente articolo apparso sul quotidiano "Liberazione" del 24 febbraio 2007
col titolo "Troppi voli a Ciampino, La battaglia dei No Fly", e il
sottotitolo "Pm 10 e rumore in aumento nell'aria. Antitumorali i farmaci
piu' venduti".
Alessandro Ambrosin e' un giornalista e un militante fortemente impegnato
nei movimenti per i diritti, ecopacifisti e di solidarieta']
Continua lo stato di crisi ambientale all'aeroporto "G. Pastine" di
Ciampino. Le notizie emerse dall'ultima assemblea cittadina organizzata dai
NoFly a Ciampino, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti del X
Municipio, Santa Maria delle Mole, Frattocchie e Marino, non sono delle piu'
rassicuranti.
Dall'incontro e' emersa prepotentemente la gravita' degli effetti che
derivano dal traffico aereo dell'aeroporto "Pastine" sulla salute dei
cittadini.
E' di pochi giorni fa il colloquio tra i rappresentanti del comitato dei
cittadini del X Municipio e Bruno Agricola, direttore generale della Difesa
del territorio al ministero dell'Ambiente, che ha manifestato l'idea di
adottare per Ciampino lo stesso piano d'emergenza di Malpensa, che prevede
la delocalizzazione degli abitanti in aree piu' sicure dal rischio di
inquinamento. Una soluzione alquanto bizzarra e irragionevole, che ha
incontrato subito il dissenso dei cittadini.
*
"Ma non e' tutto", commentano i 'No Fly' [sigla con cui giornalisticamente
si definiscono i movimenti di cittadini che si oppongono agli effetti
gravemente nocivi del trasporto aereo - ndr], "Dopo le ultime riunioni i
medici della Asl RmH ci hanno informato che nei comuni di Ciampino, e nei
territori di Frattocchie e Santa Maria delle Mole, vi e' la piu' alta
percentuale di prescrizioni di farmaci anti-tumorali e correlati rispetto al
resto d'Italia. L'amministrazione comunale, sollecitata dalle forti
preoccupazioni sollevate dai medici di base, ha commissionato, un anno fa,
un osservatorio epidemiologico per avere un quadro sulla salute dei
cittadini. Ora attendiamo i dati definitivi per poter valutare le patologie
piu' frequenti e le effettive cause di decesso in queste zone".
*
A questo si accompagna una profonda sfiducia e delusione dei cittadini
sull'immobilismo delle istituzioni che sembrano ignorare la reale entita' di
questo problema.
"Le intenzioni dei tavoli tecnici tra Enac (Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile) e istituzioni locali non hanno prodotto alcun risultato positivo -
continuano i No Fly - e le frequenze dei voli continuano ad aumentare in
maniera esponenziale. Ormai si conta un volo ogni tre minuti. Non solo. I
lavori di ampliamento all'aeroporto non lasciano dubbi sulle intenzioni, e
cioe' sulla volonta' di potenziare i servizi, con danni enormi per chi abita
nelle zone limitrofe. Anche la norma Icao (International Civil Aviation
Organization), che prevede il divieto di volo nella fascia notturna dalle 23
fino alle 6,30 del mattino, esclusi i voli di emergenza e i voli delle
compagnie che operano nella propria base di armamento, viene elusa.
Compagnie come la Ryanair, infatti, hanno ufficializzato la propria sede
operativa a Ciampino".
"E anche la proposta di zonizzazione acustica nelle aree piu' colpite -
ribadiscono i NoFly - e' irrealistica, in quanto i decibel riscontrati sono
maggiori rispetto alla mappatura. Insomma, stiamo ancora aspettando dei dati
che non siano basati esclusivamente su teorie, ma che rispecchino la reale
situazione".
*
A dicembre 2006 e' stata attivata la prima centralina dell'Arpa per
monitorare la qualita' dell'aria. I primi dati rilevati sono allarmanti. Le
polveri sottili Pm10 hanno superato gia' varie volte i limiti di legge
consentiti, che prevedono 50 microgrammi per metro cubo nelle 24 ore. Soglie
che, come prevede la legge, possono essere superate per un massimo di 35
giorni nell'arco dell'anno. Questi dati, rilevati in meno di tre mesi, fanno
intendere che ben presto anche questo risultato sara' raggiunto. In
negativo, ovviamente.
"Nonostante i buoni propositi di intraprendere un percorso comune di lotta -
concludono i no Fly - non si intravedono risultati positivi in tempi brevi.
Noi, comunque, continueremo la battaglia per un'immediata riduzione dei voli
a Ciampino che resta il nostro impegno prioritario... Andremo avanti fino a
quando i sindaci, responsabili della salute pubblica, specialmente a fronte
dei fatti denunciati, non daranno risposte ai cittadini".
9. DOCUMENTAZIONE. IL COMITATO DI CIAMPINO SI PRESENTA
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it)]
Il "Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di
Ciampino" e' nato per dare voce alla protesta dei cittadini. Si e'
costituito nel giugno 2005 a seguito dell'intollerabile aumento dei voli. E'
una libera associazione di cittadini, apartitica e democratica.
Da tempo l'originario Comitato e' stato affiancato da altri movimenti che
rappresentano i cittadini dei comuni limitrofi, colpiti in ugual misura
dall'inquinamento causato dai voli. L'evoluzione naturale e' stata la
nascita della "Rete dei cittadini e dei movimenti".
Il Comitato e' sostenuto dalle seguenti associazioni: Pro Loco - Ciampino;
Cittadinanzattiva - Ciampino; Associazione per la tutela della salute in
Ciampino; Comitato di quartiere Cipollaro - Ciampino; Comitato Salviamo
Marino; Comitato di quartiere Maroncelli Centro - Santa Maria delle Mole;
Comitato di quartiere Spigarelli - Santa Maria delle Mole Nuova; Comitato di
Quartiere Morena - Roma; Comitato di Quartiere Statuario Capannelle;
Comunita' Territoriale Municipio Roma; Legambiente Appia "Il Riccio";
Associazione "Sempre Boville".
*
Obiettivi del Comitato:
- il ritorno di Ciampino al numero di voli ed alle tipologie di aeromobili
del 2001;
- l'immediato blocco dei voli e delle attivita' notturne;
- l'applicazione di rigide procedure antirumore e di sicurezza per i voli
che temporaneamente dovessero restare nell'aeroporto di Roma-Ciampino;
- la messa in opera immediata delle centraline antirumore asservite al
radar, con l'immediata applicazione di severe e immediate sanzioni agli
aeromobili che superano i limiti ammessi;
- la messa in opera immediata delle centraline per la rilevazione
dell'inquinamento dell'aria;
- la messa in opera immediata di barriere e dispositivi anti-rumore per
proteggere la popolazione;
- l'adozione di adeguate procedure per garantire la sicurezza dei cittadini,
ricordando il pericolo intrinseco esistente nel sorvolo delle citta', e nel
decollo e atterraggio su piste corte, situate in prossimita' estrema di aree
densamente popolate (150 metri), con un aeroporto che non e' neanche
certificato in base alle norme internazionali di sicurezza dell'Annesso 14
Icao-Onu.
Incidenti come quelli di Orio al Serio dovrebbero essere di monito sul tipo
di rischio che stiamo correndo.
10. MATERIALI. UN ARCHIVIO LEGISLATIVO ESSENZIALE
[Dal sito del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale
dell'aeroporto di Ciampino (www.comitatoaeroportociampino.it) riprendiamo la
seguente raccolta dei principali riferimenti legislativi in materia di
rumore e inquinamento connessi alla nocivita' del trasporto aereo. Nel sito
del Comitato sono presenti i collegamenti attraverso cui accedere
direttamente agli articolati delle leggi citate]
Raccolta di leggi e norme che regolamentano le problematiche del rumore e
dell'inquinamento.
- Decreto Legislativo 17 gennaio 2005 - in applicazione della Direttiva
Europea, disciplina il rumore aeroportuale, con nuove unita' di misura
(Levening - rumore serale dalle 20 alle 22, Lnight - rumore notturno dalle
22 alle 6) Per ora, sono pero' ancora validi i parametri della Legge del
1997.
- Decreto Legislativo 19 agosto 2005 - la legge generale sul rumore in
applicazione di una direttiva europea.
- Legge Quadro 26 ottobre 1995, n. 447 - la legge di riferimento per le
problematiche del rumore. Questa legge ha prodotto normative specifiche
fondamentali.
- Decreto 11 Dicembre 1997 - e' la legge di riferimento, ancora in vigore,
per il rumore aeroportuale e per le metodiche di misura e riduzione.
- Decreto Ministeriale 31 ottobre 1997 - con i metodi di misura del rumore
aeroportuale e le tecniche di riduazione del rumore.
- Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997 - contiene
i valori limite del rumore ammissibili per ogni zona. E' ancora in vigore.
- Decreto Ministeriale 16 marzo 1998 - metodi di misura del rumore.
- Decreto Ministeriale 20 mggio 1999 - installazione dei sistemi di
monitoraggio del rumore.
Anche la Regione Lazio, sulla base della Legge quadro del 1995, ha
legiferato sul rumore: Legge Regionale 2001.
- Legge sull'inquinamento dell'aria (e dell'acqua e del suolo) da fonti di
immissione quali gli scarichi di aerei.
- Decreto Legge 18 febbraio 2005.
- Legge precedente sul rumore: Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri
1 marzo 1991 - primo intervento legislativo organico sull'inquinamento da
rumore.
11. MAESTRI. DANILO DOLCI: L'ECONOMIA
[Da Danilo Dolci, La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia,
Scandicci (Firenze) 1996, p. 166.
Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel '43
dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di
Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale
(Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente
contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'.
Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di
massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso sul finire del
1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica
scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento"
ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e
botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il
28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver
lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini, si trasferisce a
Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu'
povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio
al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la
denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si
impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la
costruzione di una fogna. Nel 1955 esce per i tipi di Laterza Banditi a
Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le
disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro
intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2
febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di
disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una
strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958)
si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione".
Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare
questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza
sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del
fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle
accuse - gravi e circostanziate - rivolte a esponenti di primo piano della
vita politica siciliana e nazionale, incluso l'allora ministro Bernardo
Mattarella (si veda la documentazione raccolta in Spreco, Einaudi, Torino
1960 e Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966). Ma mentre si moltiplicano gli
attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto
Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a
Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci
e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a
processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo
metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita'
preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E'
convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento,
dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non
nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi
libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga,
impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere
e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico
sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi
nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di
alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di
costruire la diga sul fiume Jato, indispensabile per dare un futuro
economico alla zona e per sottrarre un'arma importante alla mafia, che
faceva del controllo delle modeste risorse idriche disponibili uno strumento
di dominio sui cittadini. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per
tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno
necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni,
per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste (e altre ne sono sorte
successivamente in tutta la Sicilia), e ha modificato la storia di decine di
migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile;
l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e
cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile.
Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce
l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per
valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno
educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre
connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando
di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti
internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto,
frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con
numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla
distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci
evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi
al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di
effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione
capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della
complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone
"all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a
tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco
adattamento creativo" (tra i tanti titoli che raccolgono gli esiti piu'
recenti del pensiero di Dolci, mi limito qui a segnalare Nessi fra
esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993; La struttura maieutica
e l'evolverci, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996; e Comunicare, legge
della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997). Quando la mattina del 30
dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo
spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel
portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita".
Tra le molte opere di Danilo Dolci, per un percorso minimo di accostamento
segnaliamo almeno le seguenti: una antologia degli scritti di intervento e
di analisi e' Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di
poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di
riflessione piu' recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988;
La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. Tra le
opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze
1984; Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988
(sull'opera poetica di Dolci); Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore,
Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; Giuseppe
Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo
Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2000, 2004 (un lavoro
fondamentale); Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e
la via della nonviolenza, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 2005. Tra i materiali
audiovisivi su Danilo Dolci cfr. il dvd di Alberto Castiglione, Danilo
Dolci. Memoria e utopia, 2004. Tra i vari siti che contengono molti utili
materiali di e su Danilo Dolci segnaliamo almeno www.danilodolci.it,
www.danilo1970.interfree.it, www.danilodolci.toscana.it, www.cesie.org,
www.nonviolenti.org]
L'economia non e' scienza se non considera pur la salute, il possibile
crescere di ognuno: anche nell'educarsi alla coscienza.
12. MAESTRI. IVAN ILLICH: IL FATTORE CRITICO
[Da Ivan Illich, Elogio della bicicletta, Bollati Boringhieri, Torino 2006,
p. 20.
Ivan Illich e' nato a Spalato nel 1925; laurea in mineralogia a Firenze,
studi ulteriori di psicologia, arte, storia (dottorato a Salisburgo);
ordinato sacerdote nel 1951, per cinque anni opera in una parrocchia
portoricana a New York, poi e' prorettore dell'Universita' Cattolica di
Portorico; a Cuernavaca (Messico) fonda il Cidoc (Centro interculturale di
documentazione); docente in varie universita', conferenziere, studioso
costantemente impegnato nella critica delle istituzioni e nella indicazione
di alternative che sviluppino la creativita' e dignita' umana; pensatore
originale, ha promosso importanti ed ampie discussioni su temi come la
scuola, l'energia, la medicina, il lavoro. E' scomparso nel 2002. Tra le
opere di Ivan Illich: Descolarizzare la societa', Mondadori; La
convivialita', Mondadori, poi Red; Rovesciare le istituzioni, Armando;
Energia ed equita', Feltrinelli; Nemesi medica: l'espropriazione della
salute, Mondadori, poi Red; Il genere e il sesso, Mondadori; Per una storia
dei bisogni, Mondadori; Lavoro-ombra, Mondadori; H2O e le acque dell'oblio,
Macro; Nello specchio del passato, Red; Disoccupazione creativa, Red; Nella
vigna del testo, Cortina. Raccoglie i materiali di un seminario con Illich
il volume Illich risponde dopo "Nemesi medica", Cittadella, Assisi 1978.
Cfr. anche il libro-intervista di David Cayley, Conversazioni con Ivan
Illich, Eleuthera, Milano 1994. Utile anche il volume di AA. VV., Le
professioni mutilanti, Cittadella, Assisi 1978 (che si apre con un
intervento di Illich). Da "A. rivista anarchica", anno 33, n. 294, novembre
2003 riprendiamo la seguente scheda su Ivan Illich: "Ivan Illich
(1926-2002). Nato nel 1926 a Vienna da un padre di nobili origini dalmate e
da una madre ebrea sefardita, fin da piccolo compi' frequenti viaggi in
Europa e rimase fino all'ultimo un instancabile viaggiatore. La sua
formazione avvenne tra Salisburgo, Firenze, Roma, ma Illich non ebbe mai un
buon rapporto con le scuole, ne' con le discipline. Era sociologo, filosofo,
linguista (conosceva una decina di lingue), teologo, ma forse piu' di ogni
altra cosa uno storico delle istituzioni. Dopo la formazione teologica
all'Universita' Gregoriana in Vaticano, fu ordinato prete ed ebbe come primo
incarico la cura di una parrocchia a prevalenza portoricana vicino a
Manhattan. E' li' forse che nel cuore del primo mondo a contatto con i
reietti, gli ultimi, comincio' a capire i meccanismi dell'esclusione e
dell'alienazione degli individui attraverso l'istituzionalizzazione della
vita. Nel 1956 divenne vicerettore dell'Universita' di Puerto Rico, e nel
1961 fondo' il Centro interculturale di documentazione (Cidoc) a Cuernavaca
in Messico, un centro in cui passo' gran parte dell'intellettualita'
radicale degli anni Sessanta e Settanta, centro che avrebbe dovuto formare i
volontari e missionari per i paesi del terzo mondo. Qui nasce la critica di
Illich allo sviluppo, all'idea stessa di paesi in via di sviluppo,
condannati a un'eterna poverta' dall'impari confronto con i paesi gia'
sviluppati. Contemporaneamente Illich si impegnava contro la guerra, le
banche, le grandi corporation, e percio' riusci' facilmente a divenire
sospetto alla Cia, al governo americano e al Vaticano. Il Santo Uffizio
comincia un procedimento contro di lui e Illich abbandona il proprio abito,
la funzione sacerdotale e la Chiesa. Gli anni Settanta furono quelli della
notorieta' per la pubblicazione dei suoi scritti piu' noti e polemici sulla
critica alle istituzioni, della scuola, della salute, per una rivoluzione
nonviolenta verso un modello sociale di convivialita'. Nei decenni
successivi continuo' a lavorare secondo uno stile diverso: conferenze in
ogni parte del mondo, brevi saggi che esploravano nuovi campi dei suoi
multiformi interessi, seminari interdisciplinari con gruppi di collaboratori
scelti al di fuori dell'istituzione accademica, provenienti da ogni parte
del mondo, soprattutto alle universita' di Brema e della Pennsylvania. Ecco
alcuni dei temi affascinanti dei suoi ultimi scritti: la velocita',
l'esperienza del dolore nella contemporaneita', i mutamenti nello sguardo
nell'epoca delle immagini, la mente alfabetizzata e l'impatto con il
computer. Tra i suoi libri tradotti in italiano, ma in parte non piu'
disponibili, si possono ricordare: Descolarizzare la societa' (Mondadori,
1972), La convivialita' (Mondadori, 1974), Nemesi medica (Mondadori, 1977),
Il genere e il sesso (Mondadori, 1984), Lavoro ombra (Mondadori, 1985),
Nello specchio del passato (Red, 1992), Nella vigna del testo (Cortina,
1994). Particolarmente interessante per avere un'immagine del percorso di
Illich e' il libro Conversazioni con Ivan Illich (a cura di David Cayley),
Eleuthera 1994". Una piu' ampia notizia biografica di Ivan Illich e' nel n.
1262 de "La nonviolenza e' in cammino", e nel n. 1263 una piu' ampia
bibliografia; altri utili materiali sono in "Voci e volti della nonviolenza"
n. 17 e ne "La domenica della nonviolenza" n. 68]
E' l'alta velocita' il fattore critico che rende socialmente distruttivo il
trasporto.
Una vera scelta tra indirizzi pratici e di relazioni sociali desiderabili e'
possibile solo laddove la velocita' sia sottoposta a restrizioni.
La democrazia partecipativa richiede una tecnologia a basso consume
energetico, e gli uomini liberi possono percorrere la strada che conduce a
relazioni sociali produttive solo alla velocita' di una bicicletta.
13. MAESTRE. VANDANA SHIVA: IL PRIMO CAMBIAMENTO
[Da Vandana Shiva, Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005,
p. 120.
Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti
istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni
Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa
dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di
riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di liberazione dei popoli,
di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia
di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti
pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo,
Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino
1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze,
DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta
di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano
2002. Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della
globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli,
Milano 2006]
Il primo cambiamento necessario per creare delle economie vive consiste
nell'attribuire valore alla ricchezza reale, non a quella fittizia, a nostra
disposizione, rappresentata dal terreno, dall'acqua e dalla biodiversita',
dal nostro lavoro creativo e produttivo e dai rapporti interpersonali.
14. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO
Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo: e-mail
provvisoria presso: info@comitatonepiperlapace.it
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 1 del 6 agosto 2007
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domenica 26 agosto 2007
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 95 del 14 agosto 2007
In questo numero:
1. Cinque domande, e una scelta
2. Un aeroporto a Viterbo? No, grazie
3. Volare fa male alla salute
4. Breve una lettera alle persone amiche
5. www.coipiediperterra.org
1. CINQUE DOMANDE, E UNA SCELTA
Sappiamo che il trasporto aereo e' responsabile di una rilevante quota del
surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria.
Vogliamo agire per evitare la catastofe incombente sull'umanita' intera, o
no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.
*
Sappiamo che l'inquinamento dell'aria prodotto dal trasporto aereo e' assai
grave: nelle localita' vicino agli aeroporti questo inquinamento si traduce
in elevata nocivita' per la salute delle persone. Vogliamo difendere la
salute delle persone, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.
*
Sappiamo che l'inquinamento acustico nelle localita' vicino agli aeroporti
e' enorme: il frastuono degli aerei impedisce di riposare, impedisce di
parlare normalmente, impedisce di godere del silenzio, impedisce il piacere
di ascoltare musica, danneggia gravemente l'udito delle persone. Vogliamo
difendere il diritto al riposo, alla parola, al silenzio, alla musica, a non
diventar sordi, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.
*
Sappiamo che il trasporto aereo e' energivoro ed antieconomico: i suoi
giganteschi costi sono ignorati dall'opinione pubblica anche perche' le
compagnie aeree godono assurdamente di ingenti finanziamenti pubblici e di
scandalose agevolazioni e fin esenzioni fiscali, spesso hanno condotte
antisindacali e sfruttano duramente i loro dipendenti, infine esternalizzano
i costi ambientali e sanitari facendoli pagare ancora una volta all'intera
comunita'. Nei bilanci statali i fondi per i servizi sociali e sanitari a
beneficio di tutti vengono continuamente tagliati, mentre le regalie per le
compagnie aeree continuano. Vogliamo che cessi lo scandalo di questo furto e
sperpero dei soldi di tutti, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto
aereo.
*
Sappiamo che il trasporto aereo e' un peso e un danno sostenuto da tutti a
beneficio di una parte ristrettissima di popolazione. Vogliamo che anche
nell'ambito della mobilita' siano rispettati i diritti umani di tutti gli
esseri umani e la democrazia, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto
aereo.
*
Non c'e' bisogno di aggiungere che a maggior ragione ci trova contrari l'uso
degli aerei come arma: siamo contro tutte le guerre, siamo contro tutte le
armi, siamo contro tutte le uccisioni. Dopo Hiroshima Gandhi rilevo' che
l'umanita' era giunta a un bivio, e che o si sceglieva la nonviolenza, o la
civilta' umana era in pericolo di autodistruzione. Noi abbiamo scelto la
nonviolenza.
2. UN AEROPORTO A VITERBO? NO, GRAZIE
[Riproponiamo il seguente testo. Repetita juvant]
Un aeroporto a Viterbo? No, grazie.
E' necessario invece ridurre il trasporto aereo.
*
Diciamo alcune semplici verita' fin qui sottovalutate o tenute nascoste:
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive
nei dintorni
- sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie;
- sia attraverso l'inquinamento acustico.
*
2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima
- contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.
*
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente
- sia a livello globale;
- sia a livello locale.
*
4. Il trasporto aereo e' antieconomico
- consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto;
- danneggia gravemente la biosfera;
- costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da da
finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si
effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza):
paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i
cittadini che non lo usano;
- danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le
economie locali ma le impoverisce;
- l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie
hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
*
5. Il trasporto aereo e' iniquo
- statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi;
- ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della
fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini:
chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a
finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco,
godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili);
- le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.
*
6. Il trasporto aereo non e' sicuro
- di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i
viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.
*
7. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la
Valutazione d'impatto ambientale
- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni
ed impatto senza rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente?
- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni
ed impatto senza neppure uno straccio di studio sulle conseguenze
ambientali, sanitarie, sociali e sul modello di sviluppo del territorio?
*
8. Non solo non e' affatto certo che l'aeroporto avra' un benefico effetto
sull'economia viterbese, ma anzi e' piu' che lecito dubitarne
- il turismo low cost (cui l'aeroporto sarebbe destinato) e' un turismo
"mordi e fuggi" che in grandissima parte atterrerebbe a Viterbo solo per
arrivare al piu' presto a Roma (come gia' accade a Ciampino e a Fiumicino);
- se si investiranno ingenti risorse statali e regionali nell'Alto Lazio per
realizzarvi un aeroporto, e' evidente che - per un ovvio ragionamento di
ripartizione delle risorse tra le diverse realta' territoriali - non
potranno essere assegnate alla stessa zona ulteriori risorse statali e
regionali per altre strutture ed attivita', ovvero per opportunita' di
sviluppo esse si' utili e coerenti con la valorizzazione dei beni ambientali
e culturali e con le vocazioni produttive della nostra terra (beni e
vocazioni che l'impatto dell'aeroporto puo' pesantemente danneggiare,
rivelandosi per quello che e': un'ennesima gravosa servitu');
- Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare
la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con
Civitavecchia.
*
9. La popolazione viterbese non e' stata fin qui informata sui danni certi e
sui pericoli probabili
- gli enti locali hanno fatto molta pessima propaganda (sperperando a tal
fine tempo e risorse che potevano e dovevano essere diversamente utilizzati)
ed hanno scandalosamente taciuto su tutte le questioni sopra indicate;
- le cittadine e i cittadini sono stai ingannati da una propaganda da parte
di pubblici amministratori poco cauti e poco scrupolosi fatta di false
alternative, di esasperato campanilismo con punte di xenofobia, di
grottesche baruffe, di ultimatum costantemente smentiti dai fatti.
*
E' ora che tutte le cittadine e tutti i cittadini siano onestamente
informati, perche' una decisione cosi' grave e dagli effetti cosi'
irreversibili non puo' essere presa da pochi rappresentanti di enti ed
imprese che peraltro avendo degli interessi economici direttamente implicati
sono parte in causa e non super partes.
*
Chiediamo che tutte le persone che vivono nell'Alto Lazio conoscano la
verita', che tutte le persone possano esprimere la loro opinione, che
l'intera popolazione sia coinvolta in un processo decisionale onesto,
partecipato, informato su basi rigorosamente scientifiche, in un autentico
esercizio di sovranita' popolare e di democrazia.
*
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo
per pochi privilegiati.
Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese
in modo democratico.
Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.
*
Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita'
dell'aeroporto.
Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze
dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi'
rilevante.
3. VOLARE FA MALE ALLA SALUTE
[Riproponiamo il seguente testo. Repetita juvant]
1. Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del
surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui
il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti
che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante
inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti
altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree
(sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed
incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia
spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto
non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale
dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono
esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli
altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle
sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per appropriarsi
privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti
rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
*
2. Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua
globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di
sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente
sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle
popolazioni, e democraticamente controllabili.
*
3. Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di
un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di
fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata
percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati
sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i
costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori
sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte
della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti
risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle
persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei
prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni
sociali insostenibili.
*
4. Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni
storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute,
estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo
la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei
controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui
territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana
delle persone.
*
5. Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama
"nonluoghi": in cui decisive esperienze umane, sia percettive che
conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in
cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel
mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente
dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come
iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se',
qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si
modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
*
6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono
necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle
persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di
solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura
e dignitosa.
*
7. Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.
4. BREVE UNA LETTERA ALLE PERSONE AMICHE
[Riportiamo un frammento da una lettera inviata dal responsabile del "Centro
di ricerca per la pace" di Viterbo a varie persone amiche]
Carissime e carissimi,
avreste tempo ed agio di inviarci un vostro intervento a sostegno della
nostra iniziativa viterbese di cui forse avrete gia' letto sul notiziario,
sia contro la realizzazione del terzo polo aeroportuale nel Lazio, sia di
denuncia del devastante impatto del trasporto aereo sul clima del pianeta
oltre che sull'ambiente e la salute delle popolazioni nelle aree piu'
direttamente colpite dalla presenza di strutture aeroportuali, e quindi
fondamentalmente per la riduzione di questa forma di mobilita' cosi'
fortemente inquinante, energivora, dissipatrice di pubbliche risorse,
realmente anche antieconomica, profondamente iniqua?
Abbiamo davvero bisogno dell'aiuto di tutte le persone di volonta' buona...
5. WWW.COIPIEDIPERTERRA.ORG
www.coipiediperterra.org e' il sito del comitato che si oppone alla
realizzazione di un nuovo aeroporto e si batte per la riduzione del
trasporto aereo, in difesa dell'ambiente, della salute, della democrazia,
dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Per contattare il Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione
del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
Dichiarazioni di solidarieta' ed interventi di riflessione possono essere
inviati alla redazione del notiziario "Coi piedi per terra": e-mail:
nbawac@tin.it
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
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Numero 95 del 14 agosto 2007
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 95 del 14 agosto 2007
In questo numero:
1. Cinque domande, e una scelta
2. Un aeroporto a Viterbo? No, grazie
3. Volare fa male alla salute
4. Breve una lettera alle persone amiche
5. www.coipiediperterra.org
1. CINQUE DOMANDE, E UNA SCELTA
Sappiamo che il trasporto aereo e' responsabile di una rilevante quota del
surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria.
Vogliamo agire per evitare la catastofe incombente sull'umanita' intera, o
no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.
*
Sappiamo che l'inquinamento dell'aria prodotto dal trasporto aereo e' assai
grave: nelle localita' vicino agli aeroporti questo inquinamento si traduce
in elevata nocivita' per la salute delle persone. Vogliamo difendere la
salute delle persone, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.
*
Sappiamo che l'inquinamento acustico nelle localita' vicino agli aeroporti
e' enorme: il frastuono degli aerei impedisce di riposare, impedisce di
parlare normalmente, impedisce di godere del silenzio, impedisce il piacere
di ascoltare musica, danneggia gravemente l'udito delle persone. Vogliamo
difendere il diritto al riposo, alla parola, al silenzio, alla musica, a non
diventar sordi, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.
*
Sappiamo che il trasporto aereo e' energivoro ed antieconomico: i suoi
giganteschi costi sono ignorati dall'opinione pubblica anche perche' le
compagnie aeree godono assurdamente di ingenti finanziamenti pubblici e di
scandalose agevolazioni e fin esenzioni fiscali, spesso hanno condotte
antisindacali e sfruttano duramente i loro dipendenti, infine esternalizzano
i costi ambientali e sanitari facendoli pagare ancora una volta all'intera
comunita'. Nei bilanci statali i fondi per i servizi sociali e sanitari a
beneficio di tutti vengono continuamente tagliati, mentre le regalie per le
compagnie aeree continuano. Vogliamo che cessi lo scandalo di questo furto e
sperpero dei soldi di tutti, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto
aereo.
*
Sappiamo che il trasporto aereo e' un peso e un danno sostenuto da tutti a
beneficio di una parte ristrettissima di popolazione. Vogliamo che anche
nell'ambito della mobilita' siano rispettati i diritti umani di tutti gli
esseri umani e la democrazia, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto
aereo.
*
Non c'e' bisogno di aggiungere che a maggior ragione ci trova contrari l'uso
degli aerei come arma: siamo contro tutte le guerre, siamo contro tutte le
armi, siamo contro tutte le uccisioni. Dopo Hiroshima Gandhi rilevo' che
l'umanita' era giunta a un bivio, e che o si sceglieva la nonviolenza, o la
civilta' umana era in pericolo di autodistruzione. Noi abbiamo scelto la
nonviolenza.
2. UN AEROPORTO A VITERBO? NO, GRAZIE
[Riproponiamo il seguente testo. Repetita juvant]
Un aeroporto a Viterbo? No, grazie.
E' necessario invece ridurre il trasporto aereo.
*
Diciamo alcune semplici verita' fin qui sottovalutate o tenute nascoste:
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive
nei dintorni
- sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie;
- sia attraverso l'inquinamento acustico.
*
2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima
- contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.
*
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente
- sia a livello globale;
- sia a livello locale.
*
4. Il trasporto aereo e' antieconomico
- consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto;
- danneggia gravemente la biosfera;
- costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da da
finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si
effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza):
paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i
cittadini che non lo usano;
- danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le
economie locali ma le impoverisce;
- l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie
hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
*
5. Il trasporto aereo e' iniquo
- statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi;
- ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della
fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini:
chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a
finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco,
godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili);
- le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.
*
6. Il trasporto aereo non e' sicuro
- di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i
viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.
*
7. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la
Valutazione d'impatto ambientale
- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni
ed impatto senza rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente?
- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni
ed impatto senza neppure uno straccio di studio sulle conseguenze
ambientali, sanitarie, sociali e sul modello di sviluppo del territorio?
*
8. Non solo non e' affatto certo che l'aeroporto avra' un benefico effetto
sull'economia viterbese, ma anzi e' piu' che lecito dubitarne
- il turismo low cost (cui l'aeroporto sarebbe destinato) e' un turismo
"mordi e fuggi" che in grandissima parte atterrerebbe a Viterbo solo per
arrivare al piu' presto a Roma (come gia' accade a Ciampino e a Fiumicino);
- se si investiranno ingenti risorse statali e regionali nell'Alto Lazio per
realizzarvi un aeroporto, e' evidente che - per un ovvio ragionamento di
ripartizione delle risorse tra le diverse realta' territoriali - non
potranno essere assegnate alla stessa zona ulteriori risorse statali e
regionali per altre strutture ed attivita', ovvero per opportunita' di
sviluppo esse si' utili e coerenti con la valorizzazione dei beni ambientali
e culturali e con le vocazioni produttive della nostra terra (beni e
vocazioni che l'impatto dell'aeroporto puo' pesantemente danneggiare,
rivelandosi per quello che e': un'ennesima gravosa servitu');
- Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare
la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con
Civitavecchia.
*
9. La popolazione viterbese non e' stata fin qui informata sui danni certi e
sui pericoli probabili
- gli enti locali hanno fatto molta pessima propaganda (sperperando a tal
fine tempo e risorse che potevano e dovevano essere diversamente utilizzati)
ed hanno scandalosamente taciuto su tutte le questioni sopra indicate;
- le cittadine e i cittadini sono stai ingannati da una propaganda da parte
di pubblici amministratori poco cauti e poco scrupolosi fatta di false
alternative, di esasperato campanilismo con punte di xenofobia, di
grottesche baruffe, di ultimatum costantemente smentiti dai fatti.
*
E' ora che tutte le cittadine e tutti i cittadini siano onestamente
informati, perche' una decisione cosi' grave e dagli effetti cosi'
irreversibili non puo' essere presa da pochi rappresentanti di enti ed
imprese che peraltro avendo degli interessi economici direttamente implicati
sono parte in causa e non super partes.
*
Chiediamo che tutte le persone che vivono nell'Alto Lazio conoscano la
verita', che tutte le persone possano esprimere la loro opinione, che
l'intera popolazione sia coinvolta in un processo decisionale onesto,
partecipato, informato su basi rigorosamente scientifiche, in un autentico
esercizio di sovranita' popolare e di democrazia.
*
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo
per pochi privilegiati.
Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese
in modo democratico.
Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.
*
Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita'
dell'aeroporto.
Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze
dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi'
rilevante.
3. VOLARE FA MALE ALLA SALUTE
[Riproponiamo il seguente testo. Repetita juvant]
1. Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del
surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui
il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti
che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante
inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti
altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree
(sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed
incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia
spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto
non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale
dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono
esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli
altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle
sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per appropriarsi
privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti
rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
*
2. Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua
globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di
sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente
sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle
popolazioni, e democraticamente controllabili.
*
3. Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di
un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di
fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata
percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati
sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i
costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori
sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte
della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti
risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle
persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei
prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni
sociali insostenibili.
*
4. Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni
storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute,
estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo
la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei
controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui
territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana
delle persone.
*
5. Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama
"nonluoghi": in cui decisive esperienze umane, sia percettive che
conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in
cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel
mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente
dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come
iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se',
qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si
modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
*
6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono
necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle
persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di
solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura
e dignitosa.
*
7. Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.
4. BREVE UNA LETTERA ALLE PERSONE AMICHE
[Riportiamo un frammento da una lettera inviata dal responsabile del "Centro
di ricerca per la pace" di Viterbo a varie persone amiche]
Carissime e carissimi,
avreste tempo ed agio di inviarci un vostro intervento a sostegno della
nostra iniziativa viterbese di cui forse avrete gia' letto sul notiziario,
sia contro la realizzazione del terzo polo aeroportuale nel Lazio, sia di
denuncia del devastante impatto del trasporto aereo sul clima del pianeta
oltre che sull'ambiente e la salute delle popolazioni nelle aree piu'
direttamente colpite dalla presenza di strutture aeroportuali, e quindi
fondamentalmente per la riduzione di questa forma di mobilita' cosi'
fortemente inquinante, energivora, dissipatrice di pubbliche risorse,
realmente anche antieconomica, profondamente iniqua?
Abbiamo davvero bisogno dell'aiuto di tutte le persone di volonta' buona...
5. WWW.COIPIEDIPERTERRA.ORG
www.coipiediperterra.org e' il sito del comitato che si oppone alla
realizzazione di un nuovo aeroporto e si batte per la riduzione del
trasporto aereo, in difesa dell'ambiente, della salute, della democrazia,
dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Per contattare il Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione
del trasporto aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
Dichiarazioni di solidarieta' ed interventi di riflessione possono essere
inviati alla redazione del notiziario "Coi piedi per terra": e-mail:
nbawac@tin.it
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 95 del 14 agosto 2007
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NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 169 del 2 agosto 2007
Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Anche per oggi non si vola (parte prima)
2. Domani a Viterbo
3. Una seduta del Consiglio provinciale
4. Un'intervista ad Antonella Litta
5. Osvaldo Ercoli: Scegliere la pace, l'ambiente, la salute, la democrazia,
la rettitudine e la dignita' umana
6. Mauro Sarnari: Aeroporto a Viterbo?
7. Marinella Correggia: Volare fa male al clima e dunque ad umani, animali
ed ecosistemi
8. Comitato di opposizione all'aeroporto di Viterbo: Alcune proposte di
riflessione
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ANCHE PER OGGI NON SI VOLA (PARTE PRIMA)
Dedichiamo il fascicolo di oggi e quello di domani del nostro notiziario
all'iniziativa che si oppone non solo alla costruzione di un nuovo aeroporto
nel Lazio, ma che chiede una drastica riduzione del trasporto aereo,
estremamente inquinante e pericoloso, punta di lancia di un modello di
sviluppo, di un modello di mobilita', di una visione dell'essere umano e
della natura i cui esiti pratici nelle concrete realizzazioni sono
catastrofici ed incompatibili con i limiti della biosfera e mettono a
rischio la stessa civilta' umana.
Usiamo espressioni forti, ne abbiamo piena contezza.
Pubblicheremo domani e nei prossimi giorni le risultanze di studi
scientifici e di inchieste documentarie che rivelano la drammaticita' della
situazione e la necessita' di un impegno urgente, persuaso, nonviolento.
Dal profondo del cuore chiediamo a chi ci legge di aiutarci in questa lotta.
2. INCONTRI. DOMANI A VITERBO
Si terra' a Viterbo venerdi' 3 agosto 2007 alle ore 12 una conferenza-stampa
indetta dal comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto.
Nel corso della conferenza verranno illustrate le principali ragioni
dell'opposizione, con specifico riferimento agli aspetti sanitari,
ambientali, urbanistici e socioeconomici della questione, e con l'ausilio di
autorevoli ricerche scientifiche internazionali sull'argomento.
Introduce i lavori Antonella Litta, medico, portavoce del comitato.
Intervengono: Marinella Correggia, studiosa delle questioni ambientali,
saggista scientifica, autrice di numerosi volumi, attivista della campagna
europea contro l'impatto climantico e ambientale dell'aviazione; Osvaldo
Ercoli, gia' consigliere comunale e provinciale, una delle figure piu'
autorevoli dell'impegno educativo, della vita civile e dell'azione
ambientalista nell'Alto Lazio; il professor Mauro Sarnari, per decenni
apprezzato docente nelle scuole del viterbese; l'architetto Giuseppe
Tacconi, con una lunga e preziosa esperienza di ricerca e di insegnamento,
impegnato nell'esperienza del comitato "Nepi per la pace"; un rappresentante
del Centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo; Peppe Sini,
responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo e memoria storica
delle esperienze di lotta contro il modello di sviluppo di servitu', la
penetrazione dei poteri criminali e il regime della corruzione nel
viterbese.
E' in via di definizione la partecipazione di altre personalita' sia della
ricerca scientifica sia dell'impegno civile.
*
Nel corso della conferenza verranno tra l'altro presentati i risultati di
studi scientifici realizzati in varie citta' europee sedi di aeroporti.
Il comitato intende contribuire, con la promozione di iniziative di studio
fondate sul massimo rigore scientifico, alla diffusione di un'informazione
adeguata, informazione necessaria affinche' la popolazione e le istituzioni
rappresentative possano prendere una decisione consapevole rispetto ad una
questione di grande rilevanza le cui conseguenze potrebbero essere
irreversibili e gravemente nocive.
*
Per informazioni: Comitato contro l'aeroporto: e-mail provvisoria presso:
info@comitatonepiperlapace.it
Per interviste con la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta:
tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
3. INCONTRI. UNA SEDUTA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
[Riportiamo un breve resoconto della seduta del Consiglio provinciale di
Viterbo del 30 luglio 2007]
Si e' svolta il 30 luglio 2007 una seduta ad hoc del Consiglio provinciale
di Viterbo sul tema della realizzazione del terzo polo aeroportuale del
Lazio a Viterbo, seduta aperta alla partecipazione di enti locali,
associazioni e cittadini.
La seduta e' iniziata nel pomeriggio di lunedi' 30 luglio 2007, dopo
l'intervento introduttivo del presidente della Provincia Alessandro Mazzoli
e' intervenuto brevemente un rappresentante del comitato a favore
dell'aeroporto e subito dopo e' intervenuta la dottoressa Antonella Litta,
portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto.
La dottoressa Litta ha svolto quella che a parere di molti intervenuti e'
stata la vera e propria relazione introduttiva dell'incontro, ed infatti
pressoche' tutti gli interventi successivi ad essa hanno fatto riferimento.
Si e' poi avviato un vivace dibattito in cui sono intervenuti sia fautori
che oppositori del progetto. Tra gli interventi piu' rilevanti quello del
professor Mauro Sarnari e quello dell'architetto Giuseppe Tacconi, che hanno
ripreso, illustrato ed argomentato i principali e piu' forti motivi di
opposizione al'opera.
Molti gli interventi di amministratori comunali e provinciali, vari sindaci
del viterbese - tra cui quello di Viterbo -, alcuni parlamentari.
L'incontro e' terminato con gli interventi conclusivi di Peppe Sini (che ha
ribadito le ragioni dell'opposizione all'aeroporto), dell'assessore
provinciale ai trasporti, del presidente della Provincia.
*
Quella che era stata forse prevista dai promotori come una sorta di parata
in favore dell'aeroporto e' divenuta invece la prima vera occasione di
confronto pubblico in sede istituzionale a Viterbo in cui le posizioni e le
argomentazioni degli oppositori al progetto sono emerse in tutta la loro
nettezza ed efficacia.
La relazione della dottoressa Litta, che ha esposto con precisione,
chiarezza ed energia le profonde preoccupazioni per le drammatiche
conseguenze sanitarie ed amobientali di una eventuale realizzazione
dell'opera, ha costretto tutti gli intervenuti ad una riflessione
ineludibile.
Nella delegazione del comitato che si oppone all'aeroporto vi era inoltre
una presenza illustre nella storia della cultura civile e dell'ambientalismo
viterbese: il professor Osvaldo Ercoli, gia consigliere comunale e
provinciale e simbolo indiscusso per tutti i viterbesi di rigore morale e
intellettuale.
Va segnalato che alcune forze politiche che in passato avevano espresso una
posizione subalterna e non meditata nei confronti dell'opera, sembra che ora
stiano rivedendo le posizioni. Nel corso del dibattito nel Consiglio
provinciale di lunedi' 30 luglio diversi pubblici amministratori hanno
riconosciuto la rilevanza e l'ineludibilita' delle questioni poste dal
comitato che si oppone all'aeroporto.
Si apre a Viterbo finalmente una fase di dibattito anche nelle sedi e nelle
rappresentanze istituzionali in cui la forza delle argomentazioni del
comitato che si oppone all'aeroporto avra' modo di dispiegarsi pienamente.
4. RIFLESSIONE. UN'INTERVISTA AD ANTONELLA LITTA
[Riproponiamo la seguente intervista alla portavoce del comitato che si
oppone all'aeroporto, gia' apparsa giorni addietro su questo foglio.
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario
nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta'
nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e'
impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla
nonviolenza e al rispetto ambientale. Per contatti:
antonella.litta@libero.it]
Antonella Litta, medico, impegnata da sempre nei movimenti per i diritti, la
pace, l'ambiente, la salute, la legalita', presidente di "Nepi per la pace"
che da anni nella cittadina altolaziale realizza qualificate iniziative
culturali e civiche, e' la portavoce del comitato che si oppone alla
realizzazione di un aeroporto a Viterbo (per contatti:
info@comitatonepiperlapace.it), comitato che sta raccogliendo significative
adesioni. In vista della seduta del Consiglio provinciale di Viterbo sulla
specifica questione dell'aeroporto che dovrebbe svolgersi lunedi' 30 luglio
in forma aperta con la partecipazione di espressioni della societa' civile
come appunto il citato comitato, le abbiamo rivolto alcune domande.
*
- Redazione de "La nonviolenza e' in cammino": Perche' un medico si impegna
in questa iniziativa?
- Antonella Litta: Questo impegno e' connaturato alla scelta di essere
medico: in quanto medico ti devi occupare dell'ambiente in cui vivono le
persone, se vuoi operare per la loro salute; gli esseri umani vivono
nell'ambiente e la maggior parte delle malattie hanno origine dall'ambiente,
quindi occuparsi dell'ambiente e' un modo di fare medicina preventiva, di
difendere il diritto alla salute, quel diritto alla salute di ogni persona
che e' riconosciuto e sancito dall'art. 32 della Costituzione della
Repubblica Italiana che recita "La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse dalla comunita'...".
*
- Redazione: La situazione dell'Alto Lazio e' quella di un territorio che
sarebbe ricchissimo di beni ambientali e culturali, che ha precise e
peculiari vocazioni produttive da valorizzare (agricoltura di qualita',
artigianato di gloriosa tradizione ed alta specializzazione, cultura come
risorsa e turismo responsabile), ma che e' gia' duramente aggredito, gravato
di servitu' speculative, colpito da devastanti scelte pregresse di
malsviluppo che hanno provocato anche la penetrazione nell'area degli
interessi e dei poteri criminali...
- Antonella Litta: L'Alto Lazio e' stato sottoposto ad aggressioni molto
gravi dal punto di vista ambientale, basti pensare alle discariche abusive,
e basti pensare alle conseguenze di tutto cio' per la salute e la sicurezza
delle persone che in questo territorio vivono. Lo ripeto, come medico sono
molto preoccupata delle conseguenze di scelte nocive che vengono realizzate
tenendo la popolazione al di fuori dei processi decisionali e all'oscuro
delle conseguenze.
*
- Redazione: Lei ha partecipato a numerose importanti mobilitazioni per i
beni comuni, contro le discariche abusive e le ecomafie, contro le servitu'
speculative: le sembra che nell'Alto Lazio vi sia oggi un'attenzione e un
impegno dei cittadini radicato e consapevole?
- Antonella Litta: la consapevolezza c'e', manca che le tante diverse
esperienze di cittadine e cittadini impegnati nelle singole realta' locali
in difesa dell'ambiente, della salute e della legalita' siano messe in
connessione tra loro e divengano cultura comune, buone pratiche di gestione
democratica e responsabile del territorio.
*
- Redazione: Quali alternative per la mobilita' e per lo sviluppo nel
viterbese?
- Antonella Litta: Le alternative non si tirano fuori come il fatidico
coniglio dal cilindro, ma attraverso lo studio accurato delle questioni e
l'interazione cooperativa di diversi soggetti, non solo gli enti locali, non
solo la societa' civile consapevole ed organizzata, ma anche la comunita'
scientifica, ad esempio valorizzando le competenze dell'Universita': occorre
un impegno anche del mondo della cultura a discutere ed elaborare un modello
di sviluppo sostenibile ed adeguato, che difenda e valorizzi i beni naturali
ed artistici del nostro territorio (che costituiscono un patrimonio di
risorse ingentissimo); occorre cioe' cercare insieme soluzioni condivise,
con il massimo di conoscenze, con il massimo di partecipazione, con il
massimo di democrazia. Certo valorizzando anche gli studi e le esperienze
positive gia' fatte in passato, e ve ne sono. E naturalmente consapevoli di
alcuni criteri ormai universalmente riconosciuti come tali: l'importanza
decisiva del potenziamento del trasporto ferroviario meno inquinante e meno
dispendioso di altre tecnologie di trasporto; la centralita' delle vocazioni
produttive territoriali; l'intreccio economia-ecologia; l'ambiente e la
cultura come beni preziosi e volano di un'economia virtuosa e di una
convivenza civile.
*
- Redazione: Nella vostra iniziativa voi mettete in discussione la scelta
aeroportuale, e la questione complessiva della nocivita' del trasporto
aereo, nei suoi aspetti e nelle sue dimensioni globali; nel vostro documento
intitolato "Alcune proposte di riflessione per un dibattito pubblico" avete
posto l'accento sulla "necessita' di un impegno urgente in difesa del clima
e della biosfera: il trasporto aereo e' fortemente inquinante; e piu' in
generale e' necessario ed urgente muovere verso scelte di modelli di
sviluppo ecologicamente sostenibili, autocentrati e con tecnologie
appropriate, che si basino su criteri di sobrieta' e condivisione
responsabile, di primato della persona umana e di rispetto della natura,
rispetto a scelte distruttive e finalizzate prevalentemente se non
unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno sfrenato consumismo
incompatibile con i limiti della natura".
- Antonella Litta: Ci sembra fondamentale, le questioni piu' drammatiche che
l'umanita' deve affrontare - il surriscaldamento del clima, in primis - sono
questioni globali ma si affrontano sia con scelte politiche generali, sia
anche a partire dalle scelte locali e dagli stili di vita personali; ogni
persona dovrebbe occuparsi del clima a partire da cio' che si puo' fare
nella propria vita e nell'ambito in cui si puo' piu' direttamente incidere:
servono accordi di salvaguardia ambientale internazionali, serve la
pressione dal basso perche' essi si realizzino, ma servono anche iniziative
concrete al livello delle comunita' locali e della vita quotidiana: scelte
non consumiste, scelte solidali e responsabili.
*
- Redazione: Lei mette spesso in rilievo anche il fatto che il viaggio deve
essere una esperienza esistenziale, non un mero frettoloso trasferire i
corpi umani da un luogo all'altro.
- Antonella Litta: E' il pensiero di tanti che vivono il viaggiare come
esperienza di conoscenza, e che quindi ritengono nocivi i ritmi di trasporto
che idolatrano la massima velocita' (la cui pericolosita' e' sotto gli occhi
di tutti), ritmi e modalita' alienanti che si contrappongono alla conoscenza
e quindi alla costruzione di relazioni umane con i luoghi, le culture, le
comunita', le persone: un viaggio lento e' meno inquinante e si impara di
piu'; viaggiare non e' solo spostare un corpo fisico nello spazio.
*
- Redazione: Voi fate anche riferimento ai valori della sobrieta', della
lentezza, del rispetto dell'altro, dell'etica della cura, e sembra di
sentire nel vostro modo di argomentare il ricordo delle esperienze e delle
riflessioni di alcune maestre e maestri di vita civile dell'Italia
novecentesca: padre Ernesto Balducci, Aldo Capitini, Laura Conti, Danilo
Dolci, Ada Gobetti, Alexander Langer, don Lorenzo Milani...
- Antonella Litta: E' cosi', ho conosciuto personalmente padre Balducci, ho
letto le sue opere e condiviso i suoi ideali, la sua - mi si consenta di
chamarla cosi' con sincera convinzione - profezia; cosi' come sento
profetiche ad esempio le parole che spesso padre Zanotelli pronuncia contro
le ingiustizie che ancor oggi condannano gran parte dell'umanita' a
condizioni di vita subumane e mantengono iniquita' le cui conseguenze stanno
devastando irreversibilmente la biosfera.
*
- Redazione: E' piaciuto alle persone che hanno apprezzato la vostra
iniziativa anche lo stile comunicativo che avete adottato. uno stile
dialogante e cooperativo, che vuole ascoltare le opinioni altrui e proporre
una riflessione comune, uno stile scevro dalla retorica propagandisca,
scevro dagli atteggiamenti presuntuosi e rissosi che sovente deturpano le
mobilitazioni civiche; concludendo quel vostro documento gia' citato voi
avete scritto che "Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte
preconfezionate, ma intendiamo formulare delle domande ed esporre delle
preoccupazioni alle quali e' interesse di tutti cercare insieme delle
risposte nel confronto pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed
aggiornata riflessione scientifica, e nella comune assunzione di
responsabilita' in difesa della biosfera e del diritto a una vita degna e
sicura delle persone presenti e delle generazioni future"; vi e' in questo
stile anche la consapevole scelta della nonviolenza che ad esempio ha gia'
caratterizzato l'esperienza del Centro sociale autogestito "Valle Faul" di
Viterbo (una delle esperienze che ha promosso la nascita del vostro
comitato)?
- Antonella Litta: Si', anche per me, per le amiche e gli amici di "Nepi per
la pace", e per altre persone ancora che hanno promosso il comitato che si
oppone all'aeroporto, la nonviolenza e' una scelta e un riferimento:
e'un'esperienza, un metodo, una prospettiva che sentiamo e facciamo nostra,
come una bussola per orientare il nostro agire; naturalmente non abbiamo la
presunzione di aver gia' compiuto il cammino, siamo persone che cercano di
accostarsi alla nonviolenza, a rapporti umani fondati sul rispetto per tutti
gli esseri umani e l'amore per l'umanita' intera.
*
- Redazione: Vi proponete anche di collegarvi ad altre esperienze di impegno
della societa' civile e delle comunita' locali in difesa di ambiente,
salute, diritti; e vi muovete in una logica non campanilistica ma
consapevole delle interconnessioni tra locale e globale e sollecita del
benessere non solo dei vicini ma anche dei lontani...
- Antonella Litta: Si', siamo gia' in relazione con molti altri comitati
impegnati in difesa dell'ambiente, del diritto alla salute, della legalita',
dei diritti umani; ed in particolare anche con altre esperienze di impegno
civile sulla questione dell'inquinamento provocato dal traffico aereo e
dagli aeroporti a livello europeo.
*
- Redazione: Vi proponete di realizzare e diffondere studi, organizzare
incontri di informazione ed approfondimento scientifico, favorire il
dibattito, promuovere la partecipazione democratica...
- Antonella Litta: Naturalmente; e' il primo impegno: il diritto di tutti ad
essere informati per poter prendere delle decisioni consapevoli e' la base
della democrazia. E questioni che riguardano tutti e che possono avere
conseguenze irreversibili per le persone presenti e per le generazioni
future devono essere discusse e decise con il massimo della consapevolezza e
della partecipazione, tenendo fermo quel "principio di precauzione" secondo
cui innanzitutto non si deve nuocere. E' la mia formazione di medico che si
incontra qui con la grande riflessione etica contemporanea e di sempre.
*
- Redazione: Il comitato ha appena iniziato la sua attivita', state
raccogliendo le prime adesioni in questi giorni. Avete avuto gia'
attestazioni di stima e di sostegno autorevoli, contributi di riflessione
approfonditi, disponibilita' a partecipare significative?
- Antonella Litta: Si', la cosa che ci fa piu' piacere e' che stiamo
ricevendo un caldo sostegno da parte della gente piu' semplice che ci dice
che era ora che qualcuno ponesse queste preoccupazioni e riflessioni
all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni; ma abbiamo
ricevuto apprezzamento e fin affettuoso sostegno anche da parte di
personalita' illustri del mondo della cultura e della vita civile, per
esempio il magistrato Ferdinando Imposimato, che e' un simbolo vivente della
lotta per la legalita', il diritto, la civile convivenza.
5. RIFLESSIONE. OSVALDO ERCOLI: SCEGLIERE LA PACE, L'AMBIENTE, LA SALUTE, LA
DEMOCRAZIA, LA RETTITUDINE E LA DIGNITA' UMANA
[Ringraziamo Osvaldo Ercoli per averci messo a disposizione questa sua nota
del 30 luglio 2007.
Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia'
consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa
dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel
viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e
la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali]
La realizzazione di grandi opere mette in circolo grandi risorse economiche
e grandi potenzialita' umane, sollecita sogni, fantasie e miraggi di
sviluppo e ricchezza per tutti, puo' provocare grandi sconvolgimenti
ambientali, economici e sociali.
Ancora una volta i sogni di gloria legati alle "grandi opere" stanno
contagiando il nostro territorio col virus dell'ipotetica realizzazione del
terzo scalo aereo del Lazio a Viterbo, la cui assegnazione si dice
"spettarci di diritto" a risarcimento di torti pregressi subiti dal nostro
territorio (che in effetti ne ha subiti molti).
Il coro osannante ed implorante la realizzazione a Viterbo dello scalo aereo
sembrava essere quasi unanime. Quel "quasi" non e' da sottovalutare perche'
significa che, per fortuna, ci sono cittadini che invitano a riflettere ed
analizzare la realizzanda opera da punti di vista che non siano solo quelli
del freddo e puro profitto, e invitano i cittadini ad esprimere in pubblici
confronti i loro punti di vista con i loro pro e contro, soppesandoli con la
bilancia a due piatti, e quindi con serenita' e razionalita' accettare il
risultato ottenuto dal democratico confronto.
La precedente presunta e in realta' solo apparente "unanimita'" della scelta
penso dipenda sia da una inadeguata definizione e valutazione dei parametri
attraverso cui si analizza la scelta, sia dal fatto che parametri
fondamentali (ambiente, salute, sicurezza, impatto sull'insieme delle
caratteristiche storiche, economiche, sociali e culturali del territorio,
conseguenze sistemiche di lungo periodo, inserzione nella dinamica delle
emergenze globali - prima fra tutte il surriscaldamento del clima) siano
sottovalutati o addirittura ignorati dalla cosiddetta "civilta' del
progresso".
*
Alcune considerazioni immediate e spontanee sull'opera da realizzare:
1. Contrariamente a quanto sostenuto da taluni fautori dell'opera, uno scalo
aeroportuale a Viterbo con le attuali infrastrutture recettive e di
collegamento sembra essere quasi impossibile immaginarlo come legato a reali
primarie esigenze territoriali.
2. La sua realizzazione non potrebbe che prevalentemente rappresentare, in
tale contesto, una stazione di transito per i passeggeri che, una volta
arrivati, con pullman, navette e taxi cercheranno di raggiungere
immediatamente Roma, senza portare alcun rilevante immediato incremento al
turismo locale. Cosicche' cade l'argomento principale su cui la propaganda
dei fautori insiste. Di altre iniziative ha bisogno il turismo di qualita'
proprio del viterbese, ed in primo luogo della difesa e valorizzazione dei
beni culturali e ambientali.
3. Anche solo alla luce delle due osservazioni precedenti, lo scarso
entusiasmo che si attribusce finanche alla Regione Lazio nei confronti della
realizzazione dell'opera a Viterbo non sembra irragionevole.
4. Si potrebbe e dovrebbe piuttosto chiedere alla Regione, con convinzione e
determinazione, un forte impegno per il potenziamento della rete ferroviaria
nell'Alto Lazio; l'ultimazione della Civitavecchia-Orte, l'adeguata
riattivazione della Capranica-Orte, l'interramento del tratto di ferrovia
che ancora attraversa Viterbo in superficie, e la velocizzazione della
ferrovia Viterbo-Roma, opere necessarie a rendere piu' fruibile la realta'
del nostro territorio e piu' dignitosa la sua rete infrastrutturale per una
mobilita' sostenibile.
5. Infine e soprattutto: un parametro decisivo, da molti del tutto
trascurato, e da altri fortemente sottovalutato, e' l'impatto ambientale
dell'opera: il volo a bassa quota sul territorio accrescerebbe a dismisura
l'inquinamento dell'atmosfera, con l'aggiunta di un inquinamento acustico
che verrebbe a distruggere quella secolare pace e tranquillita' di cui
abbiamo sempre goduto nel nostro territorio, autoprivarsi della quale
sarebbe incomprensibile e troppo doloroso.
*
Sono alcune considerazioni immediate e spontanee che si aggiungono a quelle
gia' sottolineate dal comitato che si oppone all'aeroporto relative alla
salute, alla sicurezza, ed alla necessita' che nell'esaminare l'opportunita'
o meno di realizzare grandi opere che hanno un impatto non solo locale ma
globale, si tenga conto appunto delle questioni globali, in questo caso in
primo luogo il surriscaldamento del clima, drammatica emergenza a cui il
trasporto aereo contribuisce in misura abnorme.
6. RIFLESSIONE. MAURO SARNARI: AEROPORTO A VITERBO?
[Riportiamo l'intervento svolto da Mauro Sarnari nella seduta del Consiglio
provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007.
Mauro Sarnari, per decenni apprezzato docente nelle scuole del viterbese, e'
stato protagonista di rilevanti esperienze educative sia con i giovani e
giovanissimi che con gli adulti, e uno dei protagonisti di importanti
iniziative socioculturali e di non dimenticate testimonianze di impegno
civile]
Ho chiesto da poco di risiedere in questa citta'.
Quando l'ho fatto ho dato credito anche a chi mi diceva che qui sarebbe
stato piu' facile porre le condizioni per partecipare.
A proposito dell'aeroporto, a tutta prima, mi sembra che, al di la' di prese
di posizione gia' belle e confezionate, poche siano state le iniziative
vere, popolari, tese a porre i punti interrogativi fondamentali e a
stimolare la necessaria, diversa conoscenza dei cittadini, circa i pro e i
contro.
In fondo siamo noi cittadini a trarre vantaggio, maggiore, minore o nullo,
da quanto sembra si voglia mettere in cantiere.
Abbiamo ascoltato e reso noto capillarmente quanto hanno detto e hanno da
dire i cittadini di Ciampino e Malpensa, per fare solo un esempio?
Abbiamo informato i cittadini circa la pericolosita', i livelli
d'inquinamento acustico e atmosferico?
In fondo e' parlare della salute dei cittadini.
*
Abbiamo messo a confronto, puntualmente, con lo sguardo al futuro, i livelli
di occupazione che si acquisterebbero e quelli che si perderebbero?
Abbiamo informato i cittadini riguardo a tipi di volo e di aereo,
orientamento delle piste di decollo, di atterraggio e pericolosita'
connessa?
Abbiamo consentito, ai cittadini e non solo, di farsi piu' che un'idea circa
i riflessi economici che l'aeroporto avrebbe sul costo dei terreni e delle
case, tutte, soprattutto quelle che gravitano nell'area aeroportuale?
Abbiamo fornito conoscenze sui se, in qual modo e quando, si voglia far
fronte alla necessita' di rivedere radicalmente e a 360 gradi, tutto
l'assetto ferroviario e stradale del viterbese?
Abbiamo mostrato vantaggi e svantaggi di cio', mappe alla mano, ai tanti
interessati da tutti questi radicali rivolgimenti?
Parliamo in questo caso di rivolgimenti che interesserebbero tutta la nostra
provincia, che assumerebbe un aspetto radicalmente diverso da quello che
oggi, con tutti gli inconvenienti, attrae il turista e lo studioso.
Abbiamo spiegato alle imprese di ogni natura, vantaggi e svantaggi? Abbiamo
detto loro che per decenni sarebbe ostacolato dai lavori il gia'
difficoltoso scorrimento del traffico stradale e ferroviario?
Dimentico sicuramente una quantita' di cose di cui dovremmo poter discutere
ed essere informati da esperti di diverso orientamento: cito i siti
archeologici, le Terme, l'Universita', di cui Agraria e' fiore
all'occhiello, l'orto botanico.
Da nuovo residente mi piacerebbe vivere in pace.
Tutti i partiti si richiamano alla democrazia e alla partecipazione.
Se ne dia prova, non mostra soltanto, ai cittadini, che temono, anche, che
una o piu' lunghe mani stiano dietro alle solite, rassicuranti, parole.
7. RIFLESSIONE. MARINELLA CORREGGIA: VOLARE FA MALE AL CLIMA E DUNQUE AD
UMANI, ANIMALI ED ECOSISTEMI
[Rngraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor@libero.it) per
averci messo a disposizione il seguente testo.
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climantico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007]
Volare contribuisce notevolmente al caos climatico. Se i prezzi dei
biglietti rispecchiassero il costo ecologico di questo mezzo di trasporto,
dovrebbero costare dieci volte di piu' dei biglietti dei treni per lo stesso
tragitto. Quanto ai low cost, dovrebbero costare cento, mille volte di piu'.
Prima di volare calcolate quanto contribuirete all'effetto serra... e poi
scegliete il treno, il bus, la nave, il traghetto.
Ecco un sistema di calcolo facile facile per rimanere a terra! E non
comprare cibi lontani.
*
Passeggeri: Conosci la distanza che intendi percorrere (o hai gia' percorso)
in aereo e vuoi calcolare la tua personale responsabilita' climatica?
Un calcolo "al ribasso" e' quello di Air France-Klm (Rapport de
developpement durable 2005-2006): in media, considerando le molte variabili,
occorrono 3,1 litri di kerosene per 100 km per passeggero. Ogni litro di
kerosene corrisponde all'emissione di 3,15 kg di CO2. Dunque per 100 km la
tua CO2 individuale sara' pari a 3,1 x 3,15 = 9,765 kg. Per un volo di 2.000
km all'andata, e altrettanti al ritorno, in media avrai prodotto 390 kg di
CO2.
Ma i ricercatori di Transport And Environment dicono che il calcolo Air
France-Klm presuppone un aereo pieno mentre in genere il tasso di
riempimento e' del 70 per cento (allora dovresti dividere la tua somma per
0,7); il calcolo si riferisce solo alle lunghe distanze, sulle brevi il
maggior consumo di kerosene nelle fasi di decollo e atterraggio si "spalma"
su meno chilometri; se si prende in esame l'effetto globale di radiative
forcing, bisognerebbe moltiplicare di un fattore fra 2 e 4 volte.
*
Merci: sapete da dove viene una determinata merce e volete calcolare quanta
CO2 e' costato portarla fin qua?
Secondo i calcoli di "Azzero CO2", ecco le emissioni di sola CO2, calcolate
per t/km, cioe' per il trasporto di una tonnellata di merce per un
chilometro:
- aereo 0,90 kg
- nave transoceanica 0,00675 kg
- camion da 28 tonnellate 0,13 kg
- camion da 40 tonnellate 0,07 kg
Conoscendo le distanze percorse e il mezzo di trasporto utilizzato, si
faranno le divisioni di peso e le moltiplicazioni di distanza per ottenere
la CO2 "incorporata" nel trasporto di quel chilo di mele cinesi, fagiolini
burkinabe', ceci messicani.
*
Regolette per spostamenti responsabili
a) A corto raggio in Italia, Europa e perfino nel Mediterraneo (In Europa il
45 per cento dei voli sono di meno di 500 km):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo, informarsi sulle alternative
(anche con sconti: ferrovie, Eurolines, traghetti).
2. Viaggiare dunque in treno, bus, nave. Informarsi sulle promozioni.
3. Considerare le ore di viaggio come parte della vacanza: si possono vedere
luoghi diversi da quelli dell'arrivo, si incontrano persone, e' un percorso
mentale diverso.
4. Portare la borraccia e la busta di tela: il kit del viaggiatore che non
usa plastica usa e getta; sul posto usare i mezzi pubblici.
5, Considerare se abbiamo gia' esplorato tutta l'Italia: magari regalarci un
bel viaggio a piedi.
b) Sulle lunghe distanze (il viaggio piu' responsabile e alternativo lo e'
molto meno se si fa in aereo):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo (irresponsabilita' climatica che
danneggia soprattutto proprio le popolazioni del sud del mondo con i quali
ci diciamo solidali).
2. Concedersi un viaggio ogni tanto (anni...) se proprio abbiamo avuto una
bassissima impronta ecologica negli altri settori (tutto il turismo dovrebbe
diventare responsabile ma i viaggi dovranno essere molti di meno). Allora:
niente alimenti animali, niente riscaldamento (o poco), niente cibi
imballati e trasformati, niente consumismo elettronico, niente rifiuti o
quasi.
3. Se sono viaggi per incontri ecologisti o movimenti: forse e' piu' giusto
ed equo rimanere a casa e pagare il viaggio a qualcuno del sud del mondo. La
reciprocita vale anche per il turismo solidale: perche' deve essere a senso
unico, solo noi la' e mai loro qua?.
L'inquinante piacere di un viaggio esotico via aerea non vale il
sostenibilissimo piacere plurisensoriale di una camminata a piedi in un
viale di tigli o in un torrentello.
Per saperne di piu' potere scrivere a: mari.cor@libero.it
8. DOCUMENTI. COMITATO DI OPPOSIZIONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO: ALCUNE
PROPOSTE DI RIFLESSIONE
[Riproponiamo il comunicato diffuso il 25 luglio 2007 del Comitato che si
oppone alla costruzione dell'aeroporto di Viterbo (per contatti:
info@comitatonepiperlapace.it)]
Il 24 luglio 2007 si e' costituito a Viterbo un comitato di opposizione al
progetto di costruzione del nuovo aeroporto.
Il comitato e' promosso da persone da anni impegnate in varie esperienze di
solidarieta', per i diritti umani e la pace, per l'ambiente e il diritto
alla salute, per un modello di sviluppo non distruttivo.
*
Proponiamo alla riflessione pubblica le seguenti preoccupazioni:
a) La realizzazione dell'aeroporto rappresenta un reale pericolo di
devastazione ambientale, di inquinamento della qualita' dell'aria e
acustico, con i conseguenti gravi danni per la salute, il benessere e la
sicurezza delle persone. Contribuisce a stravolgere la naturale vocazione
agricola e turistica di qualita' del territorio viterbese. Aggiunge una
nuova pressione su un'area gia' sottoposta, in gran parte, a servitu'
energetiche, militari e speculative - in particolare edilizia, che continua
la cementificazione di vaste aree dei comuni viterbesi.
b) Il modello di mobilita' cui questo progetto e' interno e' vecchio,
superato e pericoloso come dimostrano gli studi scientifici piu' recenti.
Dovrebbe essere invece incrementato e migliorato il trasporto su rotaia
anche per le grandi distanze in quanto piu' sicuro e meno inquinante, cosi'
come, prima di tutto, dovrebbe essere fortemente potenziato il trasporto
ferroviario del viterbese.
c) La costruzione dell'aeroporto non rappresenta un'occasione di effettivo
sviluppo per la citta' di Viterbo poiche' essa diverrebbe per i viaggiatori
semplicemente un'area di transito per altre destinazioni, come avviene gia'
per le piccole citta' sedi di scali aerei, e la valorizzazione delle
preziose risorse culturali e ambientali della citta' di Viterbo passerebbe
in secondo piano rispetto a tale funzione di scalo aereo, il che potrebbe
implicare in prospettiva un possibile danno anche per il turismo e gli
ambiti occupazionali ad esso collegati.
d) Le ragioni che giustificano la necessita' di un terzo scalo aereo nella
Regione Lazio non sono ragionevoli ne' condivisibili poiche' ripropongono ed
amplificano un modello di mobilita', e particolarmente di viaggio e di
viaggiatore, in cui si privilegia unicamente la velocita' degli spostamenti
e il guadagno delle compagnie aeree a scapito della salute, della
salvaguardia ambientale e del viaggio inteso come esperienza e conoscenza
dei luoghi e delle persone.
*
Il comitato espone queste prime sommarie ragioni di preoccupazione che
motivano la sua opposizione al progetto aeroportuale, ad esse se ne
aggiungono altre legate a considerazioni piu' generali sulla necessita' di
un impegno urgente in difesa del clima e della biosfera: il trasporto aereo
e' fortemente inquinante; e piu' in generale e' necessario ed urgente
muovere verso scelte di modelli di sviluppo ecologicamente sostenibili,
autocentrati e con tecnologie appropriate, che si basino su criteri di
sobrieta' e condivisione responsabile, di primato della persona umana e di
rispetto della natura, rispetto a scelte distruttive e finalizzate
prevalentemente se non unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno
sfrenato consumismo incompatibile con i limiti della natura.
*
Il comitato intende promuovere un'ampia ed attenta discussione su questo
progetto in tutti i suoi aspetti, con particolar riferimento anche al
modello di mobilita' e al modello di sviluppo cui esso e' di fatto
collegato, ed alle sue decisive implicazioni economiche, ambientali,
tecnologiche, sociali e culturali.
Il comitato intende sollecitare una riflessione che coinvolga tutti i
cittadini, le comunita' locali, le esperienze associative e le istituzioni,
affinche' con l'esercizio della partecipazione democratica tutte le persone
possano essere protagoniste consapevoli di una scelta che in questa fase si
presenta complessa, con molti aspetti da chiarire, e che richiede una
discussione ampia, approfondita, informata e consapevole, rispettosa delle
opinioni di tutti, democratica nel senso pieno del termine.
Una scelta che a nostro avviso richiede di attenersi a quel "principio di
precauzione" secondo il quale prima di prendere una decisione che puo'
essere irreversibile e che puo' avere effetti gravemente negativi nel lungo
periodo e in una logica sistemica, occorre una valutazione per quanto
possibile completa e obiettiva delle sue conseguenze, e qualora emerga che
vi siano esiti nocivi, o anche soltanto che restino delle zone d'ombra o vi
siano fondati motivi di preoccupazione, allora e' doveroso astenersi dalla
realizzazione di quel progetto.
Nell'Alto Lazio tutti ricordiamo le conseguenze nefaste di decisioni passate
che all'epoca venivano presentate come positive e dai benefici effetti, e
che invece hanno gravemente danneggiato la popolazione, aggredito il
territorio e sovente inibito la possibilita' di uno sviluppo corretto e
adeguato.
*
Il comitato si propone di promuovere anche un'attivita' di studio, di
documentazione e di sensibilizzazione sui temi sopra indicati.
Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte preconfezionate, ma
intendiamo formulare delle domande ed esporre delle preoccupazioni alle
quali e' interesse di tutti cercare insieme delle risposte nel confronto
pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed aggiornata riflessione
scientifica, e nella comune assunzione di responsabilita' in difesa della
biosfera e del diritto a una vita degna e sicura delle persone presenti e
delle generazioni future.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir@peacelink.it,
luciano.benini@tin.it, sudest@iol.it, paolocand@libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info@peacelink.it
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 169 del 2 agosto 2007
Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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Numero 169 del 2 agosto 2007
Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Anche per oggi non si vola (parte prima)
2. Domani a Viterbo
3. Una seduta del Consiglio provinciale
4. Un'intervista ad Antonella Litta
5. Osvaldo Ercoli: Scegliere la pace, l'ambiente, la salute, la democrazia,
la rettitudine e la dignita' umana
6. Mauro Sarnari: Aeroporto a Viterbo?
7. Marinella Correggia: Volare fa male al clima e dunque ad umani, animali
ed ecosistemi
8. Comitato di opposizione all'aeroporto di Viterbo: Alcune proposte di
riflessione
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ANCHE PER OGGI NON SI VOLA (PARTE PRIMA)
Dedichiamo il fascicolo di oggi e quello di domani del nostro notiziario
all'iniziativa che si oppone non solo alla costruzione di un nuovo aeroporto
nel Lazio, ma che chiede una drastica riduzione del trasporto aereo,
estremamente inquinante e pericoloso, punta di lancia di un modello di
sviluppo, di un modello di mobilita', di una visione dell'essere umano e
della natura i cui esiti pratici nelle concrete realizzazioni sono
catastrofici ed incompatibili con i limiti della biosfera e mettono a
rischio la stessa civilta' umana.
Usiamo espressioni forti, ne abbiamo piena contezza.
Pubblicheremo domani e nei prossimi giorni le risultanze di studi
scientifici e di inchieste documentarie che rivelano la drammaticita' della
situazione e la necessita' di un impegno urgente, persuaso, nonviolento.
Dal profondo del cuore chiediamo a chi ci legge di aiutarci in questa lotta.
2. INCONTRI. DOMANI A VITERBO
Si terra' a Viterbo venerdi' 3 agosto 2007 alle ore 12 una conferenza-stampa
indetta dal comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto.
Nel corso della conferenza verranno illustrate le principali ragioni
dell'opposizione, con specifico riferimento agli aspetti sanitari,
ambientali, urbanistici e socioeconomici della questione, e con l'ausilio di
autorevoli ricerche scientifiche internazionali sull'argomento.
Introduce i lavori Antonella Litta, medico, portavoce del comitato.
Intervengono: Marinella Correggia, studiosa delle questioni ambientali,
saggista scientifica, autrice di numerosi volumi, attivista della campagna
europea contro l'impatto climantico e ambientale dell'aviazione; Osvaldo
Ercoli, gia' consigliere comunale e provinciale, una delle figure piu'
autorevoli dell'impegno educativo, della vita civile e dell'azione
ambientalista nell'Alto Lazio; il professor Mauro Sarnari, per decenni
apprezzato docente nelle scuole del viterbese; l'architetto Giuseppe
Tacconi, con una lunga e preziosa esperienza di ricerca e di insegnamento,
impegnato nell'esperienza del comitato "Nepi per la pace"; un rappresentante
del Centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo; Peppe Sini,
responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo e memoria storica
delle esperienze di lotta contro il modello di sviluppo di servitu', la
penetrazione dei poteri criminali e il regime della corruzione nel
viterbese.
E' in via di definizione la partecipazione di altre personalita' sia della
ricerca scientifica sia dell'impegno civile.
*
Nel corso della conferenza verranno tra l'altro presentati i risultati di
studi scientifici realizzati in varie citta' europee sedi di aeroporti.
Il comitato intende contribuire, con la promozione di iniziative di studio
fondate sul massimo rigore scientifico, alla diffusione di un'informazione
adeguata, informazione necessaria affinche' la popolazione e le istituzioni
rappresentative possano prendere una decisione consapevole rispetto ad una
questione di grande rilevanza le cui conseguenze potrebbero essere
irreversibili e gravemente nocive.
*
Per informazioni: Comitato contro l'aeroporto: e-mail provvisoria presso:
info@comitatonepiperlapace.it
Per interviste con la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta:
tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
3. INCONTRI. UNA SEDUTA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
[Riportiamo un breve resoconto della seduta del Consiglio provinciale di
Viterbo del 30 luglio 2007]
Si e' svolta il 30 luglio 2007 una seduta ad hoc del Consiglio provinciale
di Viterbo sul tema della realizzazione del terzo polo aeroportuale del
Lazio a Viterbo, seduta aperta alla partecipazione di enti locali,
associazioni e cittadini.
La seduta e' iniziata nel pomeriggio di lunedi' 30 luglio 2007, dopo
l'intervento introduttivo del presidente della Provincia Alessandro Mazzoli
e' intervenuto brevemente un rappresentante del comitato a favore
dell'aeroporto e subito dopo e' intervenuta la dottoressa Antonella Litta,
portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto.
La dottoressa Litta ha svolto quella che a parere di molti intervenuti e'
stata la vera e propria relazione introduttiva dell'incontro, ed infatti
pressoche' tutti gli interventi successivi ad essa hanno fatto riferimento.
Si e' poi avviato un vivace dibattito in cui sono intervenuti sia fautori
che oppositori del progetto. Tra gli interventi piu' rilevanti quello del
professor Mauro Sarnari e quello dell'architetto Giuseppe Tacconi, che hanno
ripreso, illustrato ed argomentato i principali e piu' forti motivi di
opposizione al'opera.
Molti gli interventi di amministratori comunali e provinciali, vari sindaci
del viterbese - tra cui quello di Viterbo -, alcuni parlamentari.
L'incontro e' terminato con gli interventi conclusivi di Peppe Sini (che ha
ribadito le ragioni dell'opposizione all'aeroporto), dell'assessore
provinciale ai trasporti, del presidente della Provincia.
*
Quella che era stata forse prevista dai promotori come una sorta di parata
in favore dell'aeroporto e' divenuta invece la prima vera occasione di
confronto pubblico in sede istituzionale a Viterbo in cui le posizioni e le
argomentazioni degli oppositori al progetto sono emerse in tutta la loro
nettezza ed efficacia.
La relazione della dottoressa Litta, che ha esposto con precisione,
chiarezza ed energia le profonde preoccupazioni per le drammatiche
conseguenze sanitarie ed amobientali di una eventuale realizzazione
dell'opera, ha costretto tutti gli intervenuti ad una riflessione
ineludibile.
Nella delegazione del comitato che si oppone all'aeroporto vi era inoltre
una presenza illustre nella storia della cultura civile e dell'ambientalismo
viterbese: il professor Osvaldo Ercoli, gia consigliere comunale e
provinciale e simbolo indiscusso per tutti i viterbesi di rigore morale e
intellettuale.
Va segnalato che alcune forze politiche che in passato avevano espresso una
posizione subalterna e non meditata nei confronti dell'opera, sembra che ora
stiano rivedendo le posizioni. Nel corso del dibattito nel Consiglio
provinciale di lunedi' 30 luglio diversi pubblici amministratori hanno
riconosciuto la rilevanza e l'ineludibilita' delle questioni poste dal
comitato che si oppone all'aeroporto.
Si apre a Viterbo finalmente una fase di dibattito anche nelle sedi e nelle
rappresentanze istituzionali in cui la forza delle argomentazioni del
comitato che si oppone all'aeroporto avra' modo di dispiegarsi pienamente.
4. RIFLESSIONE. UN'INTERVISTA AD ANTONELLA LITTA
[Riproponiamo la seguente intervista alla portavoce del comitato che si
oppone all'aeroporto, gia' apparsa giorni addietro su questo foglio.
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario
nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta'
nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e'
impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla
nonviolenza e al rispetto ambientale. Per contatti:
antonella.litta@libero.it]
Antonella Litta, medico, impegnata da sempre nei movimenti per i diritti, la
pace, l'ambiente, la salute, la legalita', presidente di "Nepi per la pace"
che da anni nella cittadina altolaziale realizza qualificate iniziative
culturali e civiche, e' la portavoce del comitato che si oppone alla
realizzazione di un aeroporto a Viterbo (per contatti:
info@comitatonepiperlapace.it), comitato che sta raccogliendo significative
adesioni. In vista della seduta del Consiglio provinciale di Viterbo sulla
specifica questione dell'aeroporto che dovrebbe svolgersi lunedi' 30 luglio
in forma aperta con la partecipazione di espressioni della societa' civile
come appunto il citato comitato, le abbiamo rivolto alcune domande.
*
- Redazione de "La nonviolenza e' in cammino": Perche' un medico si impegna
in questa iniziativa?
- Antonella Litta: Questo impegno e' connaturato alla scelta di essere
medico: in quanto medico ti devi occupare dell'ambiente in cui vivono le
persone, se vuoi operare per la loro salute; gli esseri umani vivono
nell'ambiente e la maggior parte delle malattie hanno origine dall'ambiente,
quindi occuparsi dell'ambiente e' un modo di fare medicina preventiva, di
difendere il diritto alla salute, quel diritto alla salute di ogni persona
che e' riconosciuto e sancito dall'art. 32 della Costituzione della
Repubblica Italiana che recita "La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse dalla comunita'...".
*
- Redazione: La situazione dell'Alto Lazio e' quella di un territorio che
sarebbe ricchissimo di beni ambientali e culturali, che ha precise e
peculiari vocazioni produttive da valorizzare (agricoltura di qualita',
artigianato di gloriosa tradizione ed alta specializzazione, cultura come
risorsa e turismo responsabile), ma che e' gia' duramente aggredito, gravato
di servitu' speculative, colpito da devastanti scelte pregresse di
malsviluppo che hanno provocato anche la penetrazione nell'area degli
interessi e dei poteri criminali...
- Antonella Litta: L'Alto Lazio e' stato sottoposto ad aggressioni molto
gravi dal punto di vista ambientale, basti pensare alle discariche abusive,
e basti pensare alle conseguenze di tutto cio' per la salute e la sicurezza
delle persone che in questo territorio vivono. Lo ripeto, come medico sono
molto preoccupata delle conseguenze di scelte nocive che vengono realizzate
tenendo la popolazione al di fuori dei processi decisionali e all'oscuro
delle conseguenze.
*
- Redazione: Lei ha partecipato a numerose importanti mobilitazioni per i
beni comuni, contro le discariche abusive e le ecomafie, contro le servitu'
speculative: le sembra che nell'Alto Lazio vi sia oggi un'attenzione e un
impegno dei cittadini radicato e consapevole?
- Antonella Litta: la consapevolezza c'e', manca che le tante diverse
esperienze di cittadine e cittadini impegnati nelle singole realta' locali
in difesa dell'ambiente, della salute e della legalita' siano messe in
connessione tra loro e divengano cultura comune, buone pratiche di gestione
democratica e responsabile del territorio.
*
- Redazione: Quali alternative per la mobilita' e per lo sviluppo nel
viterbese?
- Antonella Litta: Le alternative non si tirano fuori come il fatidico
coniglio dal cilindro, ma attraverso lo studio accurato delle questioni e
l'interazione cooperativa di diversi soggetti, non solo gli enti locali, non
solo la societa' civile consapevole ed organizzata, ma anche la comunita'
scientifica, ad esempio valorizzando le competenze dell'Universita': occorre
un impegno anche del mondo della cultura a discutere ed elaborare un modello
di sviluppo sostenibile ed adeguato, che difenda e valorizzi i beni naturali
ed artistici del nostro territorio (che costituiscono un patrimonio di
risorse ingentissimo); occorre cioe' cercare insieme soluzioni condivise,
con il massimo di conoscenze, con il massimo di partecipazione, con il
massimo di democrazia. Certo valorizzando anche gli studi e le esperienze
positive gia' fatte in passato, e ve ne sono. E naturalmente consapevoli di
alcuni criteri ormai universalmente riconosciuti come tali: l'importanza
decisiva del potenziamento del trasporto ferroviario meno inquinante e meno
dispendioso di altre tecnologie di trasporto; la centralita' delle vocazioni
produttive territoriali; l'intreccio economia-ecologia; l'ambiente e la
cultura come beni preziosi e volano di un'economia virtuosa e di una
convivenza civile.
*
- Redazione: Nella vostra iniziativa voi mettete in discussione la scelta
aeroportuale, e la questione complessiva della nocivita' del trasporto
aereo, nei suoi aspetti e nelle sue dimensioni globali; nel vostro documento
intitolato "Alcune proposte di riflessione per un dibattito pubblico" avete
posto l'accento sulla "necessita' di un impegno urgente in difesa del clima
e della biosfera: il trasporto aereo e' fortemente inquinante; e piu' in
generale e' necessario ed urgente muovere verso scelte di modelli di
sviluppo ecologicamente sostenibili, autocentrati e con tecnologie
appropriate, che si basino su criteri di sobrieta' e condivisione
responsabile, di primato della persona umana e di rispetto della natura,
rispetto a scelte distruttive e finalizzate prevalentemente se non
unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno sfrenato consumismo
incompatibile con i limiti della natura".
- Antonella Litta: Ci sembra fondamentale, le questioni piu' drammatiche che
l'umanita' deve affrontare - il surriscaldamento del clima, in primis - sono
questioni globali ma si affrontano sia con scelte politiche generali, sia
anche a partire dalle scelte locali e dagli stili di vita personali; ogni
persona dovrebbe occuparsi del clima a partire da cio' che si puo' fare
nella propria vita e nell'ambito in cui si puo' piu' direttamente incidere:
servono accordi di salvaguardia ambientale internazionali, serve la
pressione dal basso perche' essi si realizzino, ma servono anche iniziative
concrete al livello delle comunita' locali e della vita quotidiana: scelte
non consumiste, scelte solidali e responsabili.
*
- Redazione: Lei mette spesso in rilievo anche il fatto che il viaggio deve
essere una esperienza esistenziale, non un mero frettoloso trasferire i
corpi umani da un luogo all'altro.
- Antonella Litta: E' il pensiero di tanti che vivono il viaggiare come
esperienza di conoscenza, e che quindi ritengono nocivi i ritmi di trasporto
che idolatrano la massima velocita' (la cui pericolosita' e' sotto gli occhi
di tutti), ritmi e modalita' alienanti che si contrappongono alla conoscenza
e quindi alla costruzione di relazioni umane con i luoghi, le culture, le
comunita', le persone: un viaggio lento e' meno inquinante e si impara di
piu'; viaggiare non e' solo spostare un corpo fisico nello spazio.
*
- Redazione: Voi fate anche riferimento ai valori della sobrieta', della
lentezza, del rispetto dell'altro, dell'etica della cura, e sembra di
sentire nel vostro modo di argomentare il ricordo delle esperienze e delle
riflessioni di alcune maestre e maestri di vita civile dell'Italia
novecentesca: padre Ernesto Balducci, Aldo Capitini, Laura Conti, Danilo
Dolci, Ada Gobetti, Alexander Langer, don Lorenzo Milani...
- Antonella Litta: E' cosi', ho conosciuto personalmente padre Balducci, ho
letto le sue opere e condiviso i suoi ideali, la sua - mi si consenta di
chamarla cosi' con sincera convinzione - profezia; cosi' come sento
profetiche ad esempio le parole che spesso padre Zanotelli pronuncia contro
le ingiustizie che ancor oggi condannano gran parte dell'umanita' a
condizioni di vita subumane e mantengono iniquita' le cui conseguenze stanno
devastando irreversibilmente la biosfera.
*
- Redazione: E' piaciuto alle persone che hanno apprezzato la vostra
iniziativa anche lo stile comunicativo che avete adottato. uno stile
dialogante e cooperativo, che vuole ascoltare le opinioni altrui e proporre
una riflessione comune, uno stile scevro dalla retorica propagandisca,
scevro dagli atteggiamenti presuntuosi e rissosi che sovente deturpano le
mobilitazioni civiche; concludendo quel vostro documento gia' citato voi
avete scritto che "Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte
preconfezionate, ma intendiamo formulare delle domande ed esporre delle
preoccupazioni alle quali e' interesse di tutti cercare insieme delle
risposte nel confronto pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed
aggiornata riflessione scientifica, e nella comune assunzione di
responsabilita' in difesa della biosfera e del diritto a una vita degna e
sicura delle persone presenti e delle generazioni future"; vi e' in questo
stile anche la consapevole scelta della nonviolenza che ad esempio ha gia'
caratterizzato l'esperienza del Centro sociale autogestito "Valle Faul" di
Viterbo (una delle esperienze che ha promosso la nascita del vostro
comitato)?
- Antonella Litta: Si', anche per me, per le amiche e gli amici di "Nepi per
la pace", e per altre persone ancora che hanno promosso il comitato che si
oppone all'aeroporto, la nonviolenza e' una scelta e un riferimento:
e'un'esperienza, un metodo, una prospettiva che sentiamo e facciamo nostra,
come una bussola per orientare il nostro agire; naturalmente non abbiamo la
presunzione di aver gia' compiuto il cammino, siamo persone che cercano di
accostarsi alla nonviolenza, a rapporti umani fondati sul rispetto per tutti
gli esseri umani e l'amore per l'umanita' intera.
*
- Redazione: Vi proponete anche di collegarvi ad altre esperienze di impegno
della societa' civile e delle comunita' locali in difesa di ambiente,
salute, diritti; e vi muovete in una logica non campanilistica ma
consapevole delle interconnessioni tra locale e globale e sollecita del
benessere non solo dei vicini ma anche dei lontani...
- Antonella Litta: Si', siamo gia' in relazione con molti altri comitati
impegnati in difesa dell'ambiente, del diritto alla salute, della legalita',
dei diritti umani; ed in particolare anche con altre esperienze di impegno
civile sulla questione dell'inquinamento provocato dal traffico aereo e
dagli aeroporti a livello europeo.
*
- Redazione: Vi proponete di realizzare e diffondere studi, organizzare
incontri di informazione ed approfondimento scientifico, favorire il
dibattito, promuovere la partecipazione democratica...
- Antonella Litta: Naturalmente; e' il primo impegno: il diritto di tutti ad
essere informati per poter prendere delle decisioni consapevoli e' la base
della democrazia. E questioni che riguardano tutti e che possono avere
conseguenze irreversibili per le persone presenti e per le generazioni
future devono essere discusse e decise con il massimo della consapevolezza e
della partecipazione, tenendo fermo quel "principio di precauzione" secondo
cui innanzitutto non si deve nuocere. E' la mia formazione di medico che si
incontra qui con la grande riflessione etica contemporanea e di sempre.
*
- Redazione: Il comitato ha appena iniziato la sua attivita', state
raccogliendo le prime adesioni in questi giorni. Avete avuto gia'
attestazioni di stima e di sostegno autorevoli, contributi di riflessione
approfonditi, disponibilita' a partecipare significative?
- Antonella Litta: Si', la cosa che ci fa piu' piacere e' che stiamo
ricevendo un caldo sostegno da parte della gente piu' semplice che ci dice
che era ora che qualcuno ponesse queste preoccupazioni e riflessioni
all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni; ma abbiamo
ricevuto apprezzamento e fin affettuoso sostegno anche da parte di
personalita' illustri del mondo della cultura e della vita civile, per
esempio il magistrato Ferdinando Imposimato, che e' un simbolo vivente della
lotta per la legalita', il diritto, la civile convivenza.
5. RIFLESSIONE. OSVALDO ERCOLI: SCEGLIERE LA PACE, L'AMBIENTE, LA SALUTE, LA
DEMOCRAZIA, LA RETTITUDINE E LA DIGNITA' UMANA
[Ringraziamo Osvaldo Ercoli per averci messo a disposizione questa sua nota
del 30 luglio 2007.
Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia'
consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa
dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel
viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e
la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali]
La realizzazione di grandi opere mette in circolo grandi risorse economiche
e grandi potenzialita' umane, sollecita sogni, fantasie e miraggi di
sviluppo e ricchezza per tutti, puo' provocare grandi sconvolgimenti
ambientali, economici e sociali.
Ancora una volta i sogni di gloria legati alle "grandi opere" stanno
contagiando il nostro territorio col virus dell'ipotetica realizzazione del
terzo scalo aereo del Lazio a Viterbo, la cui assegnazione si dice
"spettarci di diritto" a risarcimento di torti pregressi subiti dal nostro
territorio (che in effetti ne ha subiti molti).
Il coro osannante ed implorante la realizzazione a Viterbo dello scalo aereo
sembrava essere quasi unanime. Quel "quasi" non e' da sottovalutare perche'
significa che, per fortuna, ci sono cittadini che invitano a riflettere ed
analizzare la realizzanda opera da punti di vista che non siano solo quelli
del freddo e puro profitto, e invitano i cittadini ad esprimere in pubblici
confronti i loro punti di vista con i loro pro e contro, soppesandoli con la
bilancia a due piatti, e quindi con serenita' e razionalita' accettare il
risultato ottenuto dal democratico confronto.
La precedente presunta e in realta' solo apparente "unanimita'" della scelta
penso dipenda sia da una inadeguata definizione e valutazione dei parametri
attraverso cui si analizza la scelta, sia dal fatto che parametri
fondamentali (ambiente, salute, sicurezza, impatto sull'insieme delle
caratteristiche storiche, economiche, sociali e culturali del territorio,
conseguenze sistemiche di lungo periodo, inserzione nella dinamica delle
emergenze globali - prima fra tutte il surriscaldamento del clima) siano
sottovalutati o addirittura ignorati dalla cosiddetta "civilta' del
progresso".
*
Alcune considerazioni immediate e spontanee sull'opera da realizzare:
1. Contrariamente a quanto sostenuto da taluni fautori dell'opera, uno scalo
aeroportuale a Viterbo con le attuali infrastrutture recettive e di
collegamento sembra essere quasi impossibile immaginarlo come legato a reali
primarie esigenze territoriali.
2. La sua realizzazione non potrebbe che prevalentemente rappresentare, in
tale contesto, una stazione di transito per i passeggeri che, una volta
arrivati, con pullman, navette e taxi cercheranno di raggiungere
immediatamente Roma, senza portare alcun rilevante immediato incremento al
turismo locale. Cosicche' cade l'argomento principale su cui la propaganda
dei fautori insiste. Di altre iniziative ha bisogno il turismo di qualita'
proprio del viterbese, ed in primo luogo della difesa e valorizzazione dei
beni culturali e ambientali.
3. Anche solo alla luce delle due osservazioni precedenti, lo scarso
entusiasmo che si attribusce finanche alla Regione Lazio nei confronti della
realizzazione dell'opera a Viterbo non sembra irragionevole.
4. Si potrebbe e dovrebbe piuttosto chiedere alla Regione, con convinzione e
determinazione, un forte impegno per il potenziamento della rete ferroviaria
nell'Alto Lazio; l'ultimazione della Civitavecchia-Orte, l'adeguata
riattivazione della Capranica-Orte, l'interramento del tratto di ferrovia
che ancora attraversa Viterbo in superficie, e la velocizzazione della
ferrovia Viterbo-Roma, opere necessarie a rendere piu' fruibile la realta'
del nostro territorio e piu' dignitosa la sua rete infrastrutturale per una
mobilita' sostenibile.
5. Infine e soprattutto: un parametro decisivo, da molti del tutto
trascurato, e da altri fortemente sottovalutato, e' l'impatto ambientale
dell'opera: il volo a bassa quota sul territorio accrescerebbe a dismisura
l'inquinamento dell'atmosfera, con l'aggiunta di un inquinamento acustico
che verrebbe a distruggere quella secolare pace e tranquillita' di cui
abbiamo sempre goduto nel nostro territorio, autoprivarsi della quale
sarebbe incomprensibile e troppo doloroso.
*
Sono alcune considerazioni immediate e spontanee che si aggiungono a quelle
gia' sottolineate dal comitato che si oppone all'aeroporto relative alla
salute, alla sicurezza, ed alla necessita' che nell'esaminare l'opportunita'
o meno di realizzare grandi opere che hanno un impatto non solo locale ma
globale, si tenga conto appunto delle questioni globali, in questo caso in
primo luogo il surriscaldamento del clima, drammatica emergenza a cui il
trasporto aereo contribuisce in misura abnorme.
6. RIFLESSIONE. MAURO SARNARI: AEROPORTO A VITERBO?
[Riportiamo l'intervento svolto da Mauro Sarnari nella seduta del Consiglio
provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007.
Mauro Sarnari, per decenni apprezzato docente nelle scuole del viterbese, e'
stato protagonista di rilevanti esperienze educative sia con i giovani e
giovanissimi che con gli adulti, e uno dei protagonisti di importanti
iniziative socioculturali e di non dimenticate testimonianze di impegno
civile]
Ho chiesto da poco di risiedere in questa citta'.
Quando l'ho fatto ho dato credito anche a chi mi diceva che qui sarebbe
stato piu' facile porre le condizioni per partecipare.
A proposito dell'aeroporto, a tutta prima, mi sembra che, al di la' di prese
di posizione gia' belle e confezionate, poche siano state le iniziative
vere, popolari, tese a porre i punti interrogativi fondamentali e a
stimolare la necessaria, diversa conoscenza dei cittadini, circa i pro e i
contro.
In fondo siamo noi cittadini a trarre vantaggio, maggiore, minore o nullo,
da quanto sembra si voglia mettere in cantiere.
Abbiamo ascoltato e reso noto capillarmente quanto hanno detto e hanno da
dire i cittadini di Ciampino e Malpensa, per fare solo un esempio?
Abbiamo informato i cittadini circa la pericolosita', i livelli
d'inquinamento acustico e atmosferico?
In fondo e' parlare della salute dei cittadini.
*
Abbiamo messo a confronto, puntualmente, con lo sguardo al futuro, i livelli
di occupazione che si acquisterebbero e quelli che si perderebbero?
Abbiamo informato i cittadini riguardo a tipi di volo e di aereo,
orientamento delle piste di decollo, di atterraggio e pericolosita'
connessa?
Abbiamo consentito, ai cittadini e non solo, di farsi piu' che un'idea circa
i riflessi economici che l'aeroporto avrebbe sul costo dei terreni e delle
case, tutte, soprattutto quelle che gravitano nell'area aeroportuale?
Abbiamo fornito conoscenze sui se, in qual modo e quando, si voglia far
fronte alla necessita' di rivedere radicalmente e a 360 gradi, tutto
l'assetto ferroviario e stradale del viterbese?
Abbiamo mostrato vantaggi e svantaggi di cio', mappe alla mano, ai tanti
interessati da tutti questi radicali rivolgimenti?
Parliamo in questo caso di rivolgimenti che interesserebbero tutta la nostra
provincia, che assumerebbe un aspetto radicalmente diverso da quello che
oggi, con tutti gli inconvenienti, attrae il turista e lo studioso.
Abbiamo spiegato alle imprese di ogni natura, vantaggi e svantaggi? Abbiamo
detto loro che per decenni sarebbe ostacolato dai lavori il gia'
difficoltoso scorrimento del traffico stradale e ferroviario?
Dimentico sicuramente una quantita' di cose di cui dovremmo poter discutere
ed essere informati da esperti di diverso orientamento: cito i siti
archeologici, le Terme, l'Universita', di cui Agraria e' fiore
all'occhiello, l'orto botanico.
Da nuovo residente mi piacerebbe vivere in pace.
Tutti i partiti si richiamano alla democrazia e alla partecipazione.
Se ne dia prova, non mostra soltanto, ai cittadini, che temono, anche, che
una o piu' lunghe mani stiano dietro alle solite, rassicuranti, parole.
7. RIFLESSIONE. MARINELLA CORREGGIA: VOLARE FA MALE AL CLIMA E DUNQUE AD
UMANI, ANIMALI ED ECOSISTEMI
[Rngraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.cor@libero.it) per
averci messo a disposizione il seguente testo.
Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti;
scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi
dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della
nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia,
Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di
campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e
condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e'
dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto
molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso
delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e
Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger
Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice
di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto
climantico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia:
Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato
in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998;
Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni,
Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una
bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare
come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed
ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti
tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone
dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di),
Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra
Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana
di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007]
Volare contribuisce notevolmente al caos climatico. Se i prezzi dei
biglietti rispecchiassero il costo ecologico di questo mezzo di trasporto,
dovrebbero costare dieci volte di piu' dei biglietti dei treni per lo stesso
tragitto. Quanto ai low cost, dovrebbero costare cento, mille volte di piu'.
Prima di volare calcolate quanto contribuirete all'effetto serra... e poi
scegliete il treno, il bus, la nave, il traghetto.
Ecco un sistema di calcolo facile facile per rimanere a terra! E non
comprare cibi lontani.
*
Passeggeri: Conosci la distanza che intendi percorrere (o hai gia' percorso)
in aereo e vuoi calcolare la tua personale responsabilita' climatica?
Un calcolo "al ribasso" e' quello di Air France-Klm (Rapport de
developpement durable 2005-2006): in media, considerando le molte variabili,
occorrono 3,1 litri di kerosene per 100 km per passeggero. Ogni litro di
kerosene corrisponde all'emissione di 3,15 kg di CO2. Dunque per 100 km la
tua CO2 individuale sara' pari a 3,1 x 3,15 = 9,765 kg. Per un volo di 2.000
km all'andata, e altrettanti al ritorno, in media avrai prodotto 390 kg di
CO2.
Ma i ricercatori di Transport And Environment dicono che il calcolo Air
France-Klm presuppone un aereo pieno mentre in genere il tasso di
riempimento e' del 70 per cento (allora dovresti dividere la tua somma per
0,7); il calcolo si riferisce solo alle lunghe distanze, sulle brevi il
maggior consumo di kerosene nelle fasi di decollo e atterraggio si "spalma"
su meno chilometri; se si prende in esame l'effetto globale di radiative
forcing, bisognerebbe moltiplicare di un fattore fra 2 e 4 volte.
*
Merci: sapete da dove viene una determinata merce e volete calcolare quanta
CO2 e' costato portarla fin qua?
Secondo i calcoli di "Azzero CO2", ecco le emissioni di sola CO2, calcolate
per t/km, cioe' per il trasporto di una tonnellata di merce per un
chilometro:
- aereo 0,90 kg
- nave transoceanica 0,00675 kg
- camion da 28 tonnellate 0,13 kg
- camion da 40 tonnellate 0,07 kg
Conoscendo le distanze percorse e il mezzo di trasporto utilizzato, si
faranno le divisioni di peso e le moltiplicazioni di distanza per ottenere
la CO2 "incorporata" nel trasporto di quel chilo di mele cinesi, fagiolini
burkinabe', ceci messicani.
*
Regolette per spostamenti responsabili
a) A corto raggio in Italia, Europa e perfino nel Mediterraneo (In Europa il
45 per cento dei voli sono di meno di 500 km):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo, informarsi sulle alternative
(anche con sconti: ferrovie, Eurolines, traghetti).
2. Viaggiare dunque in treno, bus, nave. Informarsi sulle promozioni.
3. Considerare le ore di viaggio come parte della vacanza: si possono vedere
luoghi diversi da quelli dell'arrivo, si incontrano persone, e' un percorso
mentale diverso.
4. Portare la borraccia e la busta di tela: il kit del viaggiatore che non
usa plastica usa e getta; sul posto usare i mezzi pubblici.
5, Considerare se abbiamo gia' esplorato tutta l'Italia: magari regalarci un
bel viaggio a piedi.
b) Sulle lunghe distanze (il viaggio piu' responsabile e alternativo lo e'
molto meno se si fa in aereo):
1. Calcolare l'impatto del viaggio aereo (irresponsabilita' climatica che
danneggia soprattutto proprio le popolazioni del sud del mondo con i quali
ci diciamo solidali).
2. Concedersi un viaggio ogni tanto (anni...) se proprio abbiamo avuto una
bassissima impronta ecologica negli altri settori (tutto il turismo dovrebbe
diventare responsabile ma i viaggi dovranno essere molti di meno). Allora:
niente alimenti animali, niente riscaldamento (o poco), niente cibi
imballati e trasformati, niente consumismo elettronico, niente rifiuti o
quasi.
3. Se sono viaggi per incontri ecologisti o movimenti: forse e' piu' giusto
ed equo rimanere a casa e pagare il viaggio a qualcuno del sud del mondo. La
reciprocita vale anche per il turismo solidale: perche' deve essere a senso
unico, solo noi la' e mai loro qua?.
L'inquinante piacere di un viaggio esotico via aerea non vale il
sostenibilissimo piacere plurisensoriale di una camminata a piedi in un
viale di tigli o in un torrentello.
Per saperne di piu' potere scrivere a: mari.cor@libero.it
8. DOCUMENTI. COMITATO DI OPPOSIZIONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO: ALCUNE
PROPOSTE DI RIFLESSIONE
[Riproponiamo il comunicato diffuso il 25 luglio 2007 del Comitato che si
oppone alla costruzione dell'aeroporto di Viterbo (per contatti:
info@comitatonepiperlapace.it)]
Il 24 luglio 2007 si e' costituito a Viterbo un comitato di opposizione al
progetto di costruzione del nuovo aeroporto.
Il comitato e' promosso da persone da anni impegnate in varie esperienze di
solidarieta', per i diritti umani e la pace, per l'ambiente e il diritto
alla salute, per un modello di sviluppo non distruttivo.
*
Proponiamo alla riflessione pubblica le seguenti preoccupazioni:
a) La realizzazione dell'aeroporto rappresenta un reale pericolo di
devastazione ambientale, di inquinamento della qualita' dell'aria e
acustico, con i conseguenti gravi danni per la salute, il benessere e la
sicurezza delle persone. Contribuisce a stravolgere la naturale vocazione
agricola e turistica di qualita' del territorio viterbese. Aggiunge una
nuova pressione su un'area gia' sottoposta, in gran parte, a servitu'
energetiche, militari e speculative - in particolare edilizia, che continua
la cementificazione di vaste aree dei comuni viterbesi.
b) Il modello di mobilita' cui questo progetto e' interno e' vecchio,
superato e pericoloso come dimostrano gli studi scientifici piu' recenti.
Dovrebbe essere invece incrementato e migliorato il trasporto su rotaia
anche per le grandi distanze in quanto piu' sicuro e meno inquinante, cosi'
come, prima di tutto, dovrebbe essere fortemente potenziato il trasporto
ferroviario del viterbese.
c) La costruzione dell'aeroporto non rappresenta un'occasione di effettivo
sviluppo per la citta' di Viterbo poiche' essa diverrebbe per i viaggiatori
semplicemente un'area di transito per altre destinazioni, come avviene gia'
per le piccole citta' sedi di scali aerei, e la valorizzazione delle
preziose risorse culturali e ambientali della citta' di Viterbo passerebbe
in secondo piano rispetto a tale funzione di scalo aereo, il che potrebbe
implicare in prospettiva un possibile danno anche per il turismo e gli
ambiti occupazionali ad esso collegati.
d) Le ragioni che giustificano la necessita' di un terzo scalo aereo nella
Regione Lazio non sono ragionevoli ne' condivisibili poiche' ripropongono ed
amplificano un modello di mobilita', e particolarmente di viaggio e di
viaggiatore, in cui si privilegia unicamente la velocita' degli spostamenti
e il guadagno delle compagnie aeree a scapito della salute, della
salvaguardia ambientale e del viaggio inteso come esperienza e conoscenza
dei luoghi e delle persone.
*
Il comitato espone queste prime sommarie ragioni di preoccupazione che
motivano la sua opposizione al progetto aeroportuale, ad esse se ne
aggiungono altre legate a considerazioni piu' generali sulla necessita' di
un impegno urgente in difesa del clima e della biosfera: il trasporto aereo
e' fortemente inquinante; e piu' in generale e' necessario ed urgente
muovere verso scelte di modelli di sviluppo ecologicamente sostenibili,
autocentrati e con tecnologie appropriate, che si basino su criteri di
sobrieta' e condivisione responsabile, di primato della persona umana e di
rispetto della natura, rispetto a scelte distruttive e finalizzate
prevalentemente se non unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno
sfrenato consumismo incompatibile con i limiti della natura.
*
Il comitato intende promuovere un'ampia ed attenta discussione su questo
progetto in tutti i suoi aspetti, con particolar riferimento anche al
modello di mobilita' e al modello di sviluppo cui esso e' di fatto
collegato, ed alle sue decisive implicazioni economiche, ambientali,
tecnologiche, sociali e culturali.
Il comitato intende sollecitare una riflessione che coinvolga tutti i
cittadini, le comunita' locali, le esperienze associative e le istituzioni,
affinche' con l'esercizio della partecipazione democratica tutte le persone
possano essere protagoniste consapevoli di una scelta che in questa fase si
presenta complessa, con molti aspetti da chiarire, e che richiede una
discussione ampia, approfondita, informata e consapevole, rispettosa delle
opinioni di tutti, democratica nel senso pieno del termine.
Una scelta che a nostro avviso richiede di attenersi a quel "principio di
precauzione" secondo il quale prima di prendere una decisione che puo'
essere irreversibile e che puo' avere effetti gravemente negativi nel lungo
periodo e in una logica sistemica, occorre una valutazione per quanto
possibile completa e obiettiva delle sue conseguenze, e qualora emerga che
vi siano esiti nocivi, o anche soltanto che restino delle zone d'ombra o vi
siano fondati motivi di preoccupazione, allora e' doveroso astenersi dalla
realizzazione di quel progetto.
Nell'Alto Lazio tutti ricordiamo le conseguenze nefaste di decisioni passate
che all'epoca venivano presentate come positive e dai benefici effetti, e
che invece hanno gravemente danneggiato la popolazione, aggredito il
territorio e sovente inibito la possibilita' di uno sviluppo corretto e
adeguato.
*
Il comitato si propone di promuovere anche un'attivita' di studio, di
documentazione e di sensibilizzazione sui temi sopra indicati.
Non abbiamo la pretesa di offrire delle risposte preconfezionate, ma
intendiamo formulare delle domande ed esporre delle preoccupazioni alle
quali e' interesse di tutti cercare insieme delle risposte nel confronto
pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed aggiornata riflessione
scientifica, e nella comune assunzione di responsabilita' in difesa della
biosfera e del diritto a una vita degna e sicura delle persone presenti e
delle generazioni future.
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.
10. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir@peacelink.it,
luciano.benini@tin.it, sudest@iol.it, paolocand@libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info@peacelink.it
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 169 del 2 agosto 2007
Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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