sabato 4 ottobre 2008

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 598 del 4 ottobre 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Due cose, che sono una
2. Mao Valpiana: Domani a Vicenza
3. Beati i costruttori di pace: Lettera aperta alle cittadine e ai cittadini
di Vicenza
4. Ogni giorno la nonviolenza
5. Danilo Dolci: Quanto non c'e' ancora
6. La sola sinistra possibile, e necessaria
7. Giulio Vittorangeli: I poveri a Taormina
8. Michele Boato: Una petizione contro il nucleare
9. Solidarieta' con Pietro Milazzo
10. Antonella Litta: Una lettera al Prefetto di Viterbo
11. Si e' svolto il 2 ottobre a Viterbo un incontro di riflessione sulla
nonviolenza
12. Riletture: Shulamith Firestone, La dialettica dei sessi
13. Riletture: Germaine Greer, L'eunuco femmina
14. Riletture: Kate Millett, La politica del sesso
15. Riletture: Juliet Mitchell, Psicoanalisi e femminismo
16. Riletture: Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo
17. Riletture: Adrienne Rich, Nato di donna
18. Riletture: Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione
19. La "Carta" del Movimento Nonviolento
20. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: DUE COSE, CHE SONO UNA

In questa antica citta' da mesi e mesi ormai si sono infittite le
aggressioni squadriste di un gruppuscolo di picchiatori nazisti. Ormai tante
ragazze e tanti ragazzi non possono piu' entrare in certi bar e gelaterie,
non possono piu' passare per certe strade del centro, non possono piu'
passeggiare a tarda sera, perche' hanno paura di essere aggrediti,
picchiati, massacrati.
Il sindaco di questa antica citta' emana un'ordinanza "per la sicurezza" che
sulle aggressioni naziste ovviamente sorvola, ed invece reca sadici
interventi per perseguitare i poveri, per impedire la carita', per
costringere chi e' nel bisogno a nascondersi, ad aver paura delle pubbliche
istituzioni che invece dovrebbero proteggerlo, assisterlo, aiutarlo.
*
Oltre vent'anni fa - lo ho raccontato tante volte, lo faccio una volta di
piu' - quando coordinavo la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela
allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, cercavo di
spiegare che l'apartheid non era un esotico residuo del passato: era una
grave minaccia per il nostro comune futuro; e cosi' la nostra solidarieta'
con le sorelle e i fratelli che in Sudafrica lottavano per abbattere il
regime della segregazione razziale, era in realta' il riconoscimento che
loro stavano lottando anche per noi, per la nostra liberta', per il nostro
futuro; e quella nostra solidarieta' era quindi in realta' un gesto di
gratitudine.
Poi l'apartheid in Sudafrica almeno in ambito legislativo e istituzionale e'
stato sconfitto, ma da anni tragicamente dilaga su scala planetaria; giorno
dopo giorno la furia razzista si va espandendo e consolidando in Europa e in
Italia. In questa attuale situazione ancora piu' necessario ed urgente mi
sembra contrastare sia la violenza dei picchiatori da strada, sia la
violenza dei manipoli che bivaccano nelle istituzioni e che il razzismo
stanno introducendo nella legislazione e nell'amministrazione, negli atti e
nei comportamenti degli stessi pubblici ufficiali.
*
Il truce teppista nazista che ti aspetta per strada brandendo la lama, e il
pubblico amministratore che ridanciano scatena la caccia al povero e
all'oppresso - trovando subito zelanti esecutori -, ebbene, vestono
diversamente, parlano diversamente, si presentano diversamente, ma la loro
azione segue una medesima scellerata logica.
Quelle azioni - il pestaggio brutale e l'ordinanza persecutoria (o la
delibera, il regolamento, la circolare, il decreto, la legge razzista) -
sembrano due cose diverse: ed invece vi e' tra esse una sostanziale
continuita'.

2. EDITORIALE. MAO VALPIANA: DOMANI A VICENZA
[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: tel. 0458009803, fax: 0458009212,
e-mail: mao@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo
intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della
nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come
assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel
Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come
metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di
coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa
della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione
Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al
servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla
campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione
della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario
nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione
diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per
"blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio
direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio
della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione
di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato
di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per
la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il
digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana
rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo
ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e
uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita
l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di
donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo
profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su
nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in
cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre
2007]

Domenica 5 ottobre a Vicenza si vota per il futuro della citta'.
Il voto ha un valore in se', al di la' del riconoscimento che altri
organismi statali non vogliono dare. La democrazia e' un processo che si
consolida solo con la partecipazione dei cittadini. Democrazia,
partecipazione, potere di tutti, omnicrazia, sono i tanti nomi della
nonviolenza.
Chi vuole impedire la consultazione popolare, lo fa contro i principi
fondanti della Costituzione italiana.
Chi domenica andra' a votare, difendera' la Costituzione e fara' crescere la
nonviolenza. Due buoni motivi per compiere il proprio dovere civico.

3. APPELLI. "BEATI I COSTRUTTORI DI PACE": LETTERA APERTA ALLE CITTADINE E
AI CITTADINI DI VICENZA
[Da Mariagrazia Bonollo (per contatti: grazia@koinecomunicazione.it) e da
molte altre persone amiche riceviamo e diffondiamo]

In un momento cosi' speciale per la citta' di Vicenza, come associazione che
ha condiviso e vissuto tutti i momenti del percorso drammatico e splendido
che vi ha portato all'appuntamento della consultazione popolare di domenica
prossima, sentiamo forte il bisogno di esprimervi i nostri sentimenti.
Abbiamo tutti un grande debito di riconoscenza verso di voi. Molti italiani
ancora non lo sanno, ma scopriranno presto quale importanza e quale regalo
sono per tutti le vostre scelte di pace e di giustizia e le modalita' di
lotta con cui le perseguite. Grazie per il vostro coraggio, la vostra
creativita' e fiducia nel continuare a lottare credendo nell'impossibile. In
un momento di smarrimento generalizzato della societa' state offrendo la
testimonianza di una resistenza impossibile altrove e di una forza che non
viene dalla disperazione, ma dalla coscienza dell'importanza e della
validita' della scelta.
Conosciamo la grande sofferenza che colpisce direttamente molti di voi;
sofferenza provocata dal comportamento di quelle istituzioni locali e
nazionali che dovrebbero essere garanti del rispetto della Costituzione e
della legalita' e che invece, dall'inizio fino all'ultima ordinanza del
Consiglio di Stato, hanno continuato a nascondere, raggirare, prevaricare.
Come se fossero i cittadini i nemici dello Stato! E il tutto con
l'isolamento politico decretato da quasi tutti i partiti.
Anche se si fa di tutto per relegare la scelta della nuova base statunitense
alla sola citta' di Vicenza - chiamandola addirittura una mera questione
urbanistica - abbiamo chiara la coscienza che essa riguarda tutti gli
italiani e non si riduce a una semplice questione ambientale locale. In un
mondo ormai globalizzato e in grande fermento la nuova base condiziona
pesantemente i nostri rapporti con tutti gli altri popoli per un futuro di
pace e di convivenza o di scontro e di guerra.
In Italia siamo arrivati al punto che si pretende la consultazione della
popolazione per la costruzione di una moschea, luogo dove ci si riunisce per
pregare, mentre si nega ogni possibilita' di consultazione popolare per la
costruzione di una base di guerra, che devasta un territorio sensibile e che
serve per mandare soldati per il mondo a uccidere. E cosi', cittadine e
cittadini di Vicenza, oltre alla responsabilita' sulla pace ora dovete
accettare anche la responsabilita' sulla democrazia.
Per questo vi rivolgiamo una pressante preghiera. In questo momento, come
cirenei, per tutti gli italiani siete caricati di una croce non voluta e non
prevista. Qualcuno di voi sara' tentato di respingere la responsabilita' di
una scelta per tutti. Qualcuno sara' gia' stanco di tutto il disagio e le
tensioni che essa ha gia' provocato. Qualcuno riterra' inutile continuare a
sperare e lottare, vista la pervicacia con cui chi ha potere continua sordo
e imperterrito a proseguire nelle decisioni prese.
Potete immaginare con quale cuore vi chiediamo di continuare a scegliere
cio' che serve alla vita e alla pace.
Non accettate di ridurre questa scelta alla logica dell'appartenenza
politica e ancor meno di barattarla con la promessa di qualche favore
economico. Con le armi non risolveremo il problema dell'acqua per tutti, non
ridurremo l'inquinamento dell'aria e non coltiveremo la terra perche'
produca cibo per tutti.
La consultazione di domenica prossima, affidata unicamente alla vostra
decisione di volerla realizzare, puo' risultare ancor piu' significativa. Se
e' stata impedita a piu' riprese e in tutti i modi vuol dire che qualcuno la
teme. Non servira' per il Governo italiano, ma forse trovera' ascolto e
riscontro proprio dagli Stati Uniti. Vi chiediamo di partecipare anche per
tutti noi, per riappropriarci di una sovranita' che ci e' stata tolta e per
esercitare su una questione vitale il nostro diritto a intervenire
democraticamente, sapendo che niente e' piccolo e inutile se ci mettiamo il
cuore.

4. AMICIZIE. OGNI GIORNO LA NONVIOLENZA

Proseguiremo nei prossimi giorni la pubblicazione degli interventi che
abbiamo ricevuto in occasione della Giornata internazionale della
nonviolenza celebratasi il 2 ottobre. Oggi il notiziario era gia' stracolmo
di altri materiali, ma nulla andra' perduto dei tanti preziosi interventi
che abbiamo ricevuto (e che stiamo ancora ricevendo, ed anche questo e' un
buon segno).
Ringraziamo ancora una volta quante e quanti hanno risposto al nostro
invito, e ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione.

5. MAESTRI. DANILO DOLCI: QUANTO NON C'E' ANCORA
[Da Danilo Dolci, Veso un mondo nuovo, Einaudi, Torino 1965, p. 280.
Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel '43
dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di
Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale
(Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente
contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'.
Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di
massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso sul finire del
1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica
scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento"
ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e
botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il
28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver
lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini, si trasferisce a
Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu'
povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio
al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la
denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si
impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la
costruzione di una fogna. Nel 1955 esce per i tipi di Laterza Banditi a
Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le
disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro
intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2
febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di
disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una
strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958)
si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione".
Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare
questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza
sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del
fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle
accuse - gravi e circostanziate - rivolte a esponenti di primo piano della
vita politica siciliana e nazionale, incluso l'allora ministro Bernardo
Mattarella (si veda la documentazione raccolta in Spreco, Einaudi, Torino
1960 e Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966). Ma mentre si moltiplicano gli
attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto
Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a
Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci
e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a
processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo
metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita'
preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E'
convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento,
dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non
nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi
libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga,
impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere
e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico
sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi
nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di
alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di
costruire la diga sul fiume Jato, indispensabile per dare un futuro
economico alla zona e per sottrarre un'arma importante alla mafia, che
faceva del controllo delle modeste risorse idriche disponibili uno strumento
di dominio sui cittadini. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per
tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno
necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni,
per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste (e altre ne sono sorte
successivamente in tutta la Sicilia), e ha modificato la storia di decine di
migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile;
l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e
cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile.
Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce
l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per
valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno
educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre
connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando
di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti
internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto,
frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con
numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla
distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci
evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi
al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di
effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione
capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della
complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone
"all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a
tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco
adattamento creativo" (tra i tanti titoli che raccolgono gli esiti piu'
recenti del pensiero di Dolci, mi limito qui a segnalare Nessi fra
esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993; La struttura maieutica
e l'evolverci, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996; e Comunicare, legge
della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997). Quando la mattina del 30
dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo
spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel
portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita".
Tra le molte opere di Danilo Dolci, per un percorso minimo di accostamento
segnaliamo almeno le seguenti: una antologia degli scritti di intervento e
di analisi e' Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di
poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di
riflessione piu' recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988;
La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. Tra le
opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze
1984; Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988
(sull'opera poetica di Dolci); Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore,
Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; Giuseppe
Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo
Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2000, 2004 (un lavoro
fondamentale); Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e
la via della nonviolenza, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 2005; Raffaello
Saffioti, Democrazia e comunicazione. Per una filosofia politica della
rivoluzione nonviolenta, Palmi (Rc) 2007. Tra i materiali audiovisivi su
Danilo Dolci cfr. il dvd di Alberto Castiglione, Danilo Dolci. Memoria e
utopia, 2004. Tra i vari siti che contengono molti utili materiali di e su
Danilo Dolci segnaliamo almeno www.danilodolci.itdanilo1970.interfree.it,
www.danilodolci.toscana.itwww.inventareilfuturo.comwww.cesie.org,
www.nonviolenti.org]

Quanto non c'e' ancora va creato.

6. EDITORIALE. LA SOLA SINISTRA POSSIBILE, E NECESSARIA

La sola sinistra possibile, e necessaria, e' la sinistra che sceglie la
nonviolenza.
*
E dire la sinistra che sceglie la nonviolenza significa, qui e adesso, una
sinistra femminista ed ecologista, socialista e libertaria, antimafia e
antirazzista, disarmista e antimilitarista, della sobrieta' e della cura,
polifonica e relazionale, che difende i diritti umani e la biosfera, che
contrasta ogni violenza senza riprodurla.
*
Proprio perche' la situazione e' cosi' grave, occorre proporre le ragioni
della nonviolenza nella loro radicalita'.
Proprio perche' i poteri criminali sono all'assalto occorre contrapporre la
resistenza piu' ferma, la piu' nitida e la piu' intransigente: la resistenza
nonviolenta.
Proprio perche' in Europa rinasce il fascismo occore contrapporre ad esso
l'antifascismo piu' consapevole, il piu' nitido e il piu' intransigente:
l'antifascismo nonviolento.
Proprio perche' grande e' la confusione delle lingue occorre ricostruire una
semplicita' e una chiarezza che tutti gli esseri umani raggiunga ed abbracci
in colloquio corale: la semplicita' e la chiarezza della nonviolenza.
Proprio perche' i poteri dominanti cosi' intensamente opprimono e devastano
e corrompono beni ed istituti, cose e pensieri, rapporti e vissuti, ed
infine e soprattutto persone e popoli, occorre proporre ed agire la politica
del principio responsabilita', la politica del camminare eretti, la politica
del riconoscimento di umanita', la politica della sollecitudine per il bene
di tutti: la politica della nonviolenza.

7. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: I POVERI A TAORMINA
[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli@wooow.it) per
questo intervento.
Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questo
notiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre
nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di
solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di
condotta impareggiabili; e' il responsabile dell'Associazione
Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di
studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta'
concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione
di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra
soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha
svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e
riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti
interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui
promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra
altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre
1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara,
la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo,
Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996;
Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La
solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I
movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto
politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria,
una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra
neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della
solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno,
luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio
2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per
anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della
solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha
cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che
solidarieta'"]

Massimo Troisi, nella sua purtroppo breve vita di attore, ci ha lasciato
film e battute memorabili; che hanno saputo cogliere i limiti ed i difetti
di noi italiani, utilizzando sapientemente il dialetto napoletano. In una
delle tante premiazioni, fu invitato a Taormina. Durante l'intervista, alla
domanda su quale fosse stata l'impressione che gli aveva fatto la citta',
cosi' rispondeva.
"Na bella impressione. Veramente bella. M'hanno messo int'a 'n albergo
stupendo, cioe' tutta gente... aggio visto tutta gente stranissima...
Pero' ecco, a Taormina aggio visto, almeno dove sto io nell'albergo, pochi
poveri. Veramente, e' stata una cosa che m'ha colpito perche' aggio visto
tutta gente accussi' e ho pensato: Ma i poveri cca nun veneno?
Infatti a me che nun tenevo 'a giacca m'hanno scambiato subito pe' nu
povero. M'hanno detto: Lei che fa qua? No, io so' Troisi, io e Benigni
abbiamo una giacca sola... ho risposto. Allora va bene...
No, perche' e' strano 'stu fatto, e' vero?
E poi pero' i poveri si lamentano sempre. Io tengo una zia mia che e'
povera... cioe', pure nu zio... e nu cugino pure... insomma e' na famiglia
nu poco povera... E questa mia zia si lamenta sempre: Io nun vago mai' a
nisciuna parte, non mi piace niente... E' colpa dei poveri. Perche' non
pigli i tuoi figli e te ne vieni un mese a Taormina? E poi vedi se ti
diverti. E invece no, i poveri stanno sempre la' e non vogliono mai andare
da nessuna parte.
E poi i ricchi si offendono. Int'all'albergo aggio visto due ricchi che
steveno proprio chiagnendo. Parlavano tra di loro e dicevano: Ma com'e' che
proprio i poveri non vengono mai addo' stammo nuje, ma perche', nuje facimme
schifo?".
*
L'ironia di Troisi colpiva decisamente nel segno. Sono passati diversi anni
da quella intervista, e la situazione per i poveri e' decisamente
peggiorata.
Pensiamo alle, piu' o meno recenti, ordinanze di molti dei nostri Comuni (il
primo e' stato quello di Firenze... poi si e' perso il conto), contro i
lavavetri o il divieto di accattonaggio; sono seguiti gli sgomberi dei campi
Rom da nord a sud dell'Italia, passando per quelli dati alle fiamme a
Napoli; fino alla formazione di ronde razziste di cittadini al motto
"tolleranza zero" e la militarizzazione delle citta'.
E' certo che la mistificazione della sicurezza continuera' a produrre altri
mostri.
Questo e' un ben triste momento politico di insicurezza, di caduta delle
certezze tradizionali, di messa in discussione di molti valori finora
considerati intoccabili, di inquietudine sociale, che ha come contropartita
una maggiore spregiudicatezza, faciloneria e cinismo nei confronti dei
diritti e della dignita' altrui, specie nei confronti di persone in
condizioni di oppressione o disagio. Cosi' si creano facili capri espiatori,
come valvola di sfogo delle ansie e paure diffuse anche se il piu' delle
volte immotivate e irragionevoli.
Mi sembra da condividere la riflessione di chi, come Livio Pepino (in un
editoriale di un anno fa sulla rivista "Narcomafie"), metteva in evidenza
come si era esteso il fronte dei "nemici", passato dalla microcriminalita'
ai poveri. La vicenda dei lavavetri e della loro criminalizzazione (fino
all'invocazione del carcere) e' esemplare.
Il problema della societa' sarebbe cosi' la presenza degli "ultimi": i
lavavetri, e con essi i mendicanti, i posteggiatori, le guide improvvisate,
gli ambulanti senza licenza, gli inventori di mestieri, i lustrascarpe, i
venditori di fiori o di fazzoletti, gli zingari, i barboni, i giocolieri, i
questuanti, gli oziosi, i vagabondi e via elencando potenzialmente
all'infinito.
A infastidire la societa' sana non e' piu' la poverta' ma la sua visibilita'
(con la sgradevolezza che, spesso, la accompagna). Cosi' la guerra alla
poverta', che ha caratterizzato lo Stato sociale, lascia il posto alla
guerra ai poveri, colpevoli di voler sopravvivere, di cercare due euro a un
incrocio, di dormire sotto i ponti, di turbare il decoro urbano e, per
questo, destinati ad essere spinti altrove, non importa dove ma in un
lontano invisibile. Non e' cosa di poco conto, perche' sono in ballo i
diritti di tutti, non solo quelli dei "poveri".

8. APPELLI. MICHELE BOATO: UNA PETIZIONE CONTRO IL NUCLEARE
[Ringraziamo Michele Boato (per contatti: micheleboato@tin.it) per questo
intervento.
Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la
nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da
sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di
numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica
rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander
Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera
e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel
1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare
importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne
nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre,
contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna
"Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. Gia'
apprezzato assessore regionale del Veneto. Con Mao Valpiana e Maria G. Di
Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne
e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita
l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di
donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". E' una delle
figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha
saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante
atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone
dignita' e sensibilita'. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse
pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio:
Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a
scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe
annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam tam libri"
ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco Scacchetti); Erre
magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli); In laguna (con
Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con Giovanna Ricoveri).
Un'ampia intervista a Michele Boato curata da Diana Napoli e' apparsa nei
nn. 157-158 di "Voci e volti della nonviolenza"]

Da giovedi' 25 settembre si puo' firmare, sia on line che sui moduli, la
petizione "Non abbiamo bisogno del nucleare" lanciata da "Per il bene
comune", per cominciare a farsi sentire su questo ritorno della barbarie.
Il modo piu' semplice di firmare e' cliccare su
http://petizione.perilbenecomune.org/ oppure entrare nel sito
www.perilbenecomune.net: compare subito il testo della petizione e il modo
di firmare (nel momento in cui vi scrivo siamo gia' oltre le 1.250 firme).
Fatelo subito e girate questa notizia ai vostri amici.
Inoltre si puo' scaricare dal sito il modulo (magari fotocopiarne qualche
copia) e raccogliere le firme nelle scuole, nei mercati, nelle feste ecc.
Non sono firme autenticate da notai ecc. e non c'e' un numero minimo da
raccogliere; si punta a raccoglierne decine di migliaia entro Natale per
consegnarle ai vertici dello stato all'inizio di gennaio.
Si possono ritirare moduli e si puo' firmare anche presso il nostro
Ecoistituto del Veneto a Mestre, viale Venezia 7 (usciti dalla stazione di
Mestre 50 m. a sinistra), meglio venendo dalle 17 alle 19 o telefonando
prima per accertarsi che ci trovate (tel. 041935666).

9. APPELLI. SOLIDARIETA' CON PIETRO MILAZZO
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
appello al quale ci associamo]

Alcuni giorni fa Pietro Milazzo, attivista sociale ed esponente dei
movimenti politici e sindacali, e' stato raggiunto da un provvedimento della
Questura di Palermo con cui lo si avvisa di "cambiare condotta, adeguare la
stessa a norma di vita onesta e laboriosa e ad osservare le leggi",
intimandogli, di fatto, di porre fine al proprio percorso politico per non
incorrere nel rischio di applicazione di misure cautelari riservate di norma
ai sorvegliati speciali.
La gravita' di questo provvedimento e' evidente: questo "avvertimento" lede
Pietro cosi' come l'intera vita democratica nella nostra citta'. Lede Pietro
perche' tratta la sua personale storia di impegno politico e sociale alla
stregua della carriera di un criminale. Lede tutti noi perche' intacca la
liberta' di espressione e di dissenso, l'agibilita' politica e il diritto di
manifestare.
In una citta' in cui la gestione della cosa pubblica e' oramai palesemente
articolata su diversi livelli di connivenza clientelare e criminale (e ne
danno prova gli scandali degli ultimi giorni), dove si progettano interventi
speculativi finalizzati all'arricchimento di vecchi e nuovi comitati
d'affari, ci appare paradossale e inquietante il tentativo di sanzionare un
attivista sociale come se si trattasse di un soggetto altamente pericoloso,
al punto da minacciare, sulla base di una valutazione di semplice "sospetto"
la applicazione delle misure di sorveglianza che si rivolgono di solito a
coloro che delinquono.
Pietro Milazzo ed i movimenti politici e sociali della citta' hanno gridato
incessantemente il loro dissenso rispetto alle politiche guerrafondaie,
all'oppressione neoliberista, alle leggi liberticide contro i migranti e
hanno rivendicato giustizia sociale e rispetto dei diritti fondamentali, in
primis quello dell'abitare. E proprio sulla "questione casa", in questi anni
si e' sviluppata a Palermo una piattaforma composita e articolata, con
proposte concrete, che hanno messo in luce le contraddizioni, le ambiguita'
e gli interessi illeciti nella gestione dell'emergenza abitativa, a partire
dall'utilizzazione dei beni confiscati.
Per questo denunciamo fermamente la natura intimidatoria del provvedimento a
carico di Pietro e rivendichiamo al contempo la legittimita' di un percorso
politico collettivo svolto sempre alla luce del sole. Quanto sta accadendo
non e' una questione personale bensi' e' un atto politico che riguarda
collettivamente tutti coloro che sono impegnati nelle lotte a difesa dei
diritti dei piu' deboli e per la giustizia sociale.
Primi firmatari:
Fulvio Vassallo Paleologo, Universita' di Palermo
Umberto Santino, presidente del Centro Peppino Impastato
Toni Pellicane, Comitato di lotta per la casa 12 luglio
Nino Rocca, Comitato di lotta per la casa 12 luglio
Tony Scardamaglia, Laici comboniani
Toto' Cavaleri, Laboratorio Zeta
*
Per adesioni: redazione@kom-pa.net

10. AMBIENTE. ANTONELLA LITTA: UNA LETTERA AL PREFETTO DI VITERBO
[Antonella Litta (per contatti: antonella.litta@libero.it) e' la portavoce
del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo;
svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di
Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa
attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza"
e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi
scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi
viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental
Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione
italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the
Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario
nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e
sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali.
Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di
educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto
dell'ambiente]

Al prefetto di Viterbo
e per  opportuna conoscenza: al sindaco del Comune di Caprarola, al sindaco
del Comune di Ronciglione, al direttore generale della Asl di Viterbo, al
presidente della Provincia di Viterbo, all'assessore all'ambiente della
Provincia di Viterbo, al presidente della Giunta Regionale del Lazio,
all'assessore all'ambiente della Regione Lazio, all'Arpa Lazio - sezione di
Viterbo
Oggetto: mancata risposta dei sindaci dei Comuni di Caprarola e Ronciglione
alla richiesta  dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde
(International Society of Doctors for the Environment - Italia), sezione di
Viterbo, di avere copia della documentazione relativa  alla potabilita' e
salubrita' delle acque del lago di Vico, con particolare riferimento alla
presenza di cianobatteri della specie Plankthotrix rubescens.
*
Egregio prefetto,
la informo che in data 24 giugno 2008 abbiamo inviato una lettera ai sindaci
di Ronciglione e Caprarola nella quale si esprimeva forte preoccupazione per
i gravi danni alla salute che la presenza dell'alga Plankthotrix rubescens
nelle acque del lago di Vico puo' determinare.
Successivamente in data 14 agosto 2008, ai sensi della legge 241/90 art. 22,
chiedevamo copia della documentazione relativa alla potabilita' e salubrita'
delle acque del lago di Vico con particolare riferimento alla presenza di
cianobatteri della specie Plankthotrix rubescens.
A tutt'oggi non e' giunta alcuna risposta alle due lettere della nostra
associazione.
Come dimostrato da innumerevoli studi e dalla letteratura scientifica,
l'alga Plankthotrix rubescens e le tossine che essa produce possono causare
gravissime malattie alle persone e danno all'ambiente. Gli acquedotti dei
Comuni di Caprarola e Ronciglione sono alimentati dalle acque del lago di
Vico e questo e' il motivo della nostra forte preoccupazione.
Sappiamo che la Asl di Viterbo, Servizio igiene pubblica, sez. 4, in data 4
gennaio 2008, 26 marzo 2008, e 28 maggio 2008 ha informato i sindaci dei
risultati delle analisi che hanno riscontrato la presenza di cianobatteri
nelle acque destinate al consumo umano e ha chiesto di conoscere quali
misure gli stessi avessero adottato dal momento della prima comunicazione,
al fine di tutelare la qualita' dell'acqua distribuita dagli acquedotti
pubblici.
*
Egregio Prefetto,
le chiediamo di fare quanto in suo potere perche' siano resi noti e messi a
disposizione dei cittadini tutti gli atti posti in essere dai sindaci per la
tutela della salute delle persone e dell'ecosistema del lago di Vico, nel
rispetto degli articoli 32 e 28 della Costituzione e dell'art. 50 del D.
Lgs. 267/2000.
Certa della sua attenzione, voglia gradire distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo e Provincia
dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International
Society of Doctors for the Environment - Italia).
Viterbo, 22 settembre 2008

11. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 2 OTTOBRE A VITERBO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE
SULLA NONVIOLENZA

Si e' svolto il 2 ottobre a Viterbo, presso il centro sociale autogestito
"Valle Faul", un incontro di riflessione e testimonianza nell'anniversario
della nascita di Mohandas Gandhi e Giornata internazionale della
nonviolenza.
All'incontro hanno preso parte oltre agli animatori dell'esperienza del
centro sociale, e tra loro Alfio Pannega storica figura della cultura
popolare viterbese, anche Daniele Aronne dell'Operazione Colomba, Umberto
Cinalli dell'Osservatorio ambiente e legalita' "Rosario Livatino" di
Viterbo, Antonella Litta dell'Associazione medici per l'ambiente, Peppe Sini
del Centro di ricerca per la pace.
Nel corso dell'incontro sono state ricordate anche le esperienze di lotta
nonviolenta condotte in anni passati dai movimenti viterbesi per la pace, la
solidarieta', la difesa dell'ambiente, i diritti umani e la giustizia
sociale. E' stata anche particolarmente sottolineata la necessita' della
formazione alla nonviolenza per affrontare in modo adeguato le gravi
questioni del presente, a livello locale e globale.
L'iniziativa, promossa dal "Centro di ricerca per la pace" e dal Centro
sociale autogestito "Valle Faul", avra' un successivo svolgimento in
ulteriori incontri di formazione finalizzati anche ad iniziative nonviolente
specifiche contro il razzismo e contro la violenza squadrista a Viterbo.

12. RILETTURE. SHULAMITH FIRESTONE: LA DIALETTICA DEI SESSI
Shulamith Firestone, La dialettica dei sessi, Guaraldi, Firenze-Rimini 1971,
1976, pp. 250. Una rilettura che farebbe assai bene.

13. RILETTURE. GERMAINE GREER: L'EUNUCO FEMMINA
Germaine Greer, L'eunuco femmina, Bompiani, Milano 1972, 1979, pp. XXIV +
380. Una rilettura che farebbe assai bene.

14. RILETTURE. KATE MILLETT: LA POLITICA DEL SESSO
Kate Millett, La politica del sesso, Rizzoli, Milano 1971, pp. 544. Una
rilettura che farebbe assai bene.

15. RILETTURE. JULIET MITCHELL: PSICOANALISI E FEMMINISMO
Juliet Mitchell, Psicoanalisi e femminismo, Einaudi, Torino 1976, pp. XVIII
+ 524. Una rilettura che farebbe assai bene.

16. RILETTURE. ROBIN MORGAN: SESSUALITA', VIOLENZA E TERRORISMO
Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano 1998,
2003, pp. 250, euro 14,40. Una rilettura che farebbe assai bene.

17. RILETTURE. ADRIENNE RICH: NATO DI DONNA
Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 1996, 2000, pp. 422,
euro 11,36. Una rilettura che farebbe assai bene.

18. RILETTURE. SHEILA ROWBOTHAM: DONNE, RESISTENZA E RIVOLUZIONE
Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976,
1977, pp. VIII + 336. Una rilettura che farebbe assai bene.

19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

20. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir@peacelink.itluciano.benini@tin.it,
sudest@iol.itpaolocand@libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info@peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 598 del 4 ottobre 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
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Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac@tin.it

lunedì 31 marzo 2008

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINONumero 412 del primo aprile 2008Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricercaper la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenzaDirettore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.itSommario di questo numero:1. "Azione nonviolenta" di aprile2. Il 19 aprile a Bologna3. Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento5. Letture: Ferdinando Imposimato, Sandro Provvisionato, Doveva morire6. Letture: Quasimodo. Vita, poetica, opere scelte7. Riedizioni: Simone de Beauvoir, Quando tutte le donne del mondo...8. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" marzo 20089. La "Carta" del Movimento Nonviolento10. Per saperne di piu'1. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" DI APRILE[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: azionenonviolenta@sis.it)riceviamo e volentieri diffondiamo]E' uscito il numero di aprile 2008 di "Azione nonviolenta", rivista delMovimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile diformazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza inItalia e nel mondo.*In questo numero: La nonviolenza di Martin Luther King attraverso cinquemomenti di vita e di morte, di Sergio Albesano; Educare alla nonviolenza inCalabria, a partire da Rosa Parks, di Vincenzo Altomare; Manifesto del primomarzo 2008; Il potere della coscienza, a Locri, contro il dominio della'ndrangheta, di Vincenzo Linarello; Lotta di liberazione della Calabria
dalle tre violenze della criminalita', di Pasquale Pugliese; Io voto liberodalla paura della 'ndrangheta (testo di un volantino distribuito in Calabriaprima delle elezioni); Donne d'onore, storie di mafia al femminile, di ElenaBuccoliero; Tra autodeterminazione ed integrita' territoriale, di PaoloBergamaschi; Crisi della democrazia. Puo' rinascere la fiducia fra cittadinied istituzioni? Intervista collettiva a Giancarla Codrignani, Michele Boato,Tiziana Valpiana, Lidia Menapace, Maria G. Di Rienzo, Daniele Lugli, a curadi Mao Valpiana.Le rubriche: Educazione. Complessita' e nonviolenza (seconda parte), a curadi Pasquale Pugliese; Economia. Bilancio positivo dell'integrazionescolastica della disabilita', a cura di Paolo Macina; Per esempio. Praticheculturali vecchie e nuove che rovinano la vita alle donne, a cura di MariaG. Di Rienzo; Cinema. Piovono ancora le pietre della precarieta' permanente,a cura di Enrico Pompeo; Libri. Ancora quarant'anni di petrolio ma cinquemiliardi di anni di sole, a cura di Sergio Albesano.In copertina: Il potere dell'amore, quarant'anni dopo. Martin Luther King1968-2008.In seconda: In ricordo di Alerino Peila, obiettore di coscienza, a cura diAlberto Trevisan.In terza di copertina: 5 per mille al Movimento Nonviolento.In ultima: L'ultima di Biani, I Have A Dream.*Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212,e-mail: an@nonviolenti.org, sito: ww.nonviolenti.orgPer abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 29 euro sul ccp n. 10250363intestato ad "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile
chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzoan@nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".2. INCONTRI. IL 19 APRILE A BOLOGNASabato 19 aprile, dalle ore 10 alle 17, a Bologna, nella sala sindacaledella stazione ferroviaria, si terra' l'assemblea "per una rete di donne euomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza" promossa daipartecipanti al precedento incontro del 2 marzo realizzato a seguitodell'appello diffuso lo scorso febbraio da Michele Boato, Maria G. Di Rienzoe Mao Valpiana.Per informazioni e contatti coi promotori dell'iniziativa: Michele Boato:micheleboato@tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59@libero.it, Mao Valpiana:mao@nonviolenti.org3. DOCUMENTI. UNA RETE DI DONNE E UOMINI PER L'ECOLOGIA, IL FEMMINISMO E LANONVIOLENZA[Riproponiamo ancora una volta il documento conclusivo dell'assemblea diBologna del 2 marzo 2008 (per contatti coi promotori: Michele Boato:micheleboato@tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59@libero.it, Mao Valpiana:mao@nonviolenti.org)]Dall'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e uominiper l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza.*Ci siamo incontrati in molti, da tutta Italia, per dare assieme una risposta
all'abisso che divide il Palazzo dalla popolazione, per uscire dallasubalternita' e dal fatalismo del "non si puo' fare nulla" contro lecontinue guerre, le devastazioni ambientali, il maschilismo e ifondamentalismi che negano la dignita' di tutti gli esseri umani, le mafie eil razzismo, le sopraffazioni e le ingiustizie.Ci siamo detti che, sulle questioni piu' importanti, come la partecipazioneanticostituzionale dell'Italia alla guerra in Afghanistan, lo scandalo dellaTav, del Mose, dei rigassificatori e degli inceneritori, dell'incrementodissennato del trasporto aereo e delle autostrade, la provocazione dellanuova base militare Usa a Vicenza e delle testate nucleari a Ghedi edAviano, il razzismo, l'informazione negata, la corruzione e le complicita'con i poteri criminali, i governi di destra e di centrosinistra non hannomostrato grandi differenze.*Percio' noi, che facciamo parte dell'arcipelago di comitati, associazioni,movimenti e persone che non si sono stancate di lottare contro leingiustizie, le guerre e le violenze (anche contro gli amici animali), ilrazzismo e le mafie, il maschilismo e la devastazione delle relazioni umanee della biosfera, e ci sforziamo di realizzare una societa' e una vita piu'amichevole e piu' sana, fuori dall'ossessione consumistica e dall'invasionedei rifiuti, in armonia con la natura e nella difesa dei beni comuni, comenostra sorella acqua, abbiamo deciso di riprendere il cammino iniziato conla nonviolenza di Aldo Capitini e Maria Montessori, il socialismo libertariodi Rosa Luxemburg e Lelio Basso, l'anti-autoritarismo del '68, il femminismoche dagli anni '70 illumina le nostre vite, l'ecologismo di Laura Conti eAlex Langer e del primo arcipelago verde.*Per costruire, con un metodo basato su comunicazione, concretezza,inclusione, democrazia dal basso e rispetto reciproco:
- una rete che colleghi e rafforzi le moltissime esperienze locali, e,partendo da esse, prepari anche una presenza diretta del movimento nellapolitica anche istituzionale, attraverso la costruzione di listepulitissime, fatte da uomini e donne coraggiose, disinteressate, nonviolentee competenti;- un programma che, uscendo dal "pensiero unico" di sviluppo e crescita, sibasi su:1. decrescita e ricerca del benessere nella sobrieta';2. energia solare, risparmio e bioarchitettura per diventare indipendentidai combustibili fossili, dal ricatto nucleare e dalle emissioni di gasserra e di polveri cancerogene;3. difesa della democrazia e suo ampliamento verso i referendum locali e ilpotere dal basso;4. smilitarizzazione del territorio, con riduzione delle spese militari,abbandono di armamenti offensivi e basi Usa - nucleari e non -, creazione diun corpo civile di pace europeo;5. societa' accogliente, solidale e aperta alle diversita', nel rispettodelle regole di convivenza e solidarieta', con un forte impegno per idiritti delle donne e contro la violenza su di esse; con un particolareimpegno all'educazione al genere ed al rispetto tra i generi; un impegnoalla lotta contro la violenza di genere e all'analisi di genere di ogniprogetto; apertura alle varie culture, ma ne' tradizioni ne' ideologiepossono essere usate per negare alle donne i loro diritti umani.*Con regole di comportamento comuni che:1. impediscano la politica come professione e come strumento diarricchimento;2. instaurino un confronto diretto sistematico tra elettori ed eletti;3. pratichino il principio del 50% di presenza femminile in ogni sedeistituzionale;4. applichino la scelta della nonviolenza anche nel linguaggio.*Constatando che la precipitazione della crisi di governo impediscematerialmente la presentazione di queste liste alle prossime elezioni (con
la conseguenza di diverse scelte, dal voto per il "meno peggio" di quelloche i partiti di centro e di sinistra propongono, alla disponibilita' dicandidarsi nella lista civica "Per il bene comune", fino all'astensionismoattivo) l'assemblea ha deciso di mettere le basi per la rete utilizzandoanche a questo scopo il quotidiano telematico "La nonviolenza e' incammino"; aprendo la lista di discussione "Donne e uomini per l'ecologia, ilfemminismo e la nonviolenza" con l'aiuto tecnico della rete di Lilliput;riconvocandosi subito dopo le elezioni, sabato 19 aprile dalle ore 10 alle17, ancora a Bologna, nella stessa sala sindacale della stazioneferroviaria, per decidere un programma, iniziative e ulteriori strumenti dilavoro comuni.*Per informazioni, adesioni, contatti: Michele Boato: micheleboato@tin.it,Maria G. Di Rienzo: sheela59@libero.it, Mao Valpiana: mao@nonviolenti.org4. PROPOSTE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO[Dal sito www.nonviolenti.org riprendiamo e diffondiamo]Anche con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibilesottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento (associazione dipromozione sociale).Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamentesoldi gia' destinati allo Stato.Destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e'facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere ilnumero di codice fiscale dell'associazione.
Il codice fiscale del Movimento Nonviolento da trascrivere e': 93100500235.Sono moltissime le associazioni cui e' possibile destinare il 5 mille. Permolti di questi soggetti qualche centinaio di euro in piu' o in meno nonfara' nessuna differenza, mentre per il Movimento Nonviolento ogni piccolaquota sara' determinante perche' ci basiamo esclusivamente sul volontariato,la gratuita', le donazioni.I contributi raccolti verranno utilizzati a sostegno della attivita' delMovimento Nonviolento ed in particolare per rendere operativa la "Casa perla pace" di Ghilarza (Sardegna), un immobile di cui abbiamo accettato lagenerosa donazione per farlo diventare un centro di iniziative per lapromozione della cultura della nonviolenza (seminari, convegni, campiestivi, eccetera).Vi proponiamo di sostenere il Movimento Nonviolento che da oltrequarant'anni con coerenza lavora per la crescita e la diffusione dellanonviolenza.Grazie.Il Movimento Nonviolento*P. S.: se non fai la dichiarazione in proprio, ma ti avvali delcommercialista o di un Caf, consegna il numero di codice fiscale e di'chiaramente che vuoi destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.Nel 2007 le opzioni a favore del Movimento Nonviolento sono state 261(corrispondenti a circa 8.500 euro, non ancora versati dall'Agenzia delleEntrate) con un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Un grazie atutti quelli che hanno fatto questa scelta, e che la confermeranno.*Per ulteriori informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito:www.nonviolenti.org5. LETTURE. FERDINANDO IMPOSIMATO, SANDRO PROVVISIONATO: DOVEVA MORIRE
Ferdinando Imposimato, Sandro Provvisionato, Doveva morire. Che ha uccisoAldo Moro. Il giudice dell'inchiesta racconta, Chiare lettere, Milano 2008,pp. XIV + 402, euro 19,60. Un magistrato che e' uno dei fari dell'Italiacivile, e un giornalista fedele alla verita', ricostruiscono una vicendacruciale della nostra storia e ne indicano elementi decisivi su cuigiustizia ancora non e' stata fatta. Con un'intervista ad Eleonora Moro eun'ampia sezione documentaria. Un libro che vivamente raccomandiamo, uncontributo alla democrazia e alla dignita' di tutti e di ciascuno.6. LETTURE. QUASIMODO. VITA, POETICA, OPERE SCELTEQuasimodo. Vita, poetica, opere scelte, Il sole 24 ore, Milano 2008, pp.656, euro 12,90 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore"). Il volumeripropone materiali gia' editi da Mondadori ed Electa: un saggiointroduttivo ed apparati di Anna De Simone, un saggio di Gilberto Finzi su"Quasimodo traduttore di classici", l'opera poetica originale, e per letraduzioni ovviamente tutti i Lirici greci - che se non e' il libro dipoesia decisivo della storia del gusto e della lingua poetica italiana delNovecento poco ci manca - e una selezione di quelle dall'Antologia palatina.Come non raccomandare di leggere, rileggere questa poesia, ormai divenutafibra del nostro medesimo sentire?7. RIEDIZIONI. SIMONE DE BEAUVOIR: QUANDO TUTTE LE DONNE DEL MONDO...Simone de Beauvoir, Quando tutte le donne del mondo..., Einaudi, Torino1982, 2006, pp. IV + 186, euro 9.50. Una miscellanea di interventi per idiritti delle donne della grande intellettuale di forte impegno civile,autrice de Il secondo sesso e di quella vasta opera memorialistica che e'uno dei monumenti della vita culturale del Novecento.8. MATERIALI. INDICE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" MARZO 2008* "Minime", numero 381 del primo marzo 2008: 1. Michele Boato, Maria G. Di
Rienzo, Mao Valpiana: Crisi politica, abisso tra palazzo e popolazione: cosapossiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? 2.Maria G. Di Rienzo: Le liste che vorremmo; 3. Il 2 marzo a Bologna; 4.Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana: Crisi politica. Cosapossiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?Discutiamone il 2 marzo a Bologna; 5. "Azione nonviolenta" di marzo; 6.Elisa Nivola: Esperienze e riflessioni del movimento di cooperazioneeducativa in Sardegna (2003); 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8.Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 164 del primo marzo 2008: 1.Angela Azzaro intervista Tamar Pitch; 2. Un estratto da "Le streghe siamonoi" di Barbara Ehrenreich; 3. Alcuni estratti da "Maglia e uncinetto" diLuisa Muraro.* "Minime", numero 382 del 2 marzo 2008: 1. Oggi a Bologna; 2. Da Gaza alPakistan, la guerra; 3. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" febbraio2008; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.* "La domenica della nonviolenza", numero 153 del 2 marzo 2008: 1. Alcunimateriali di riflessione; 2. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, MaoValpiana: Crisi politica, abisso tra palazzo e popolazione: cosa possiamofare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? 3. Maria G.Di Rienzo: Le liste che vorremmo; 4. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, MaoValpiana: Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologistie amici della nonviolenza? Discutiamone il 2 marzo a Bologna; 5. "Centro diricerca per la pace" di Viterbo: Un contributo all'assemblea del 2 marzo aBologna; 6. Una glossa; 7. Centro studi "Sereno Regis" di Torino e Mir-Mndel Piemonte: Un contributo all'assemblea del 2 marzo a Bologna; 8. Una
glossa; 9. "Fucina per la nonviolenza" di Firenze: Un contributoall'assemblea del 2 marzo a Bologna; 10. Una glossa; 11. GiobbeSantabarbara: In guisa di postilla.* "Minime", numero 383 del 3 marzo 2008: 1. Mao Valpiana: Un vero eventopolitico; 2. Fermare la guerra; 3. Ali Rashid: Salviamola noi, subito, lapace in Palestina; 4. Lorella Pica: "Que lindo estar aqui' con ustedes"; 5.Andrea Cortellessa ricorda Michele Ranchetti; 6. Massimo Raffaeli presental'"Autobiografia documentaria" di Renato Solmi; 7. La "Carta" del MovimentoNonviolento; 8. Per saperne di piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 153 del 3 marzo 2008: 1. Heridicebamus; 2. Luciano Bonfrate: Ai cari amici in marcia per la pace ed agliamici cari congressisti del Movimento Nonviolento salve; 3. Due passaggi; 4.Cinque cose da fare di cui varrebbe la pena ragionare; 5. Politica e vita;6. Severino Vardacampi: L'attimo fuggente, ovvero una parola rivolta alcongresso delle amiche e degli amici del Movimento Nonviolento; 7. Da unalettera di Malvolio all'amico suo Benigno; 8. Il momento e' ora. Unaproposta alle persone amiche della nonviolenza; 9. Lino Marfori: Per dirlatutta; 10. Il fascismo dei maschi, il razzismo degli sfruttatori.Apocalypsis cum figuris; 11. Le leggi di Norimberga.* "Minime", numero 384 del 4 marzo 2008: 1. Luciano Bonfrate: E poi; 2.Giulio Vittorangeli: Non mi chiamare straniero; 3. Oggi a Viterbo; 4. AFerrara il 7 marzo; 5. A Torino in aprile e maggio; 6. Enzo Mazzi ricordaMichele Ranchetti; 7. Barbara Ehrenreich: Un estratto dall'Introduzione di"Una paga da fame"; 8. Mariuccia Ciotta presenta "Il prezzo del velo" diGiuliana Sgrena; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne dipiu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 154 del 4 marzo 2008: 1. Ancora;
2. Cinque tesi sulla nonviolenza in cammino e sui compiti dell'ora; 3. Unrequiem e un appello; 4. Ancora sull'urgenza delle urgenze; 5. Contro laguerra, la nonviolenza (parte prima).* "Minime", numero 385 del 5 marzo 2008: 1. Enrico Piovesana: Le vittimecivili della Nato; 2. Le notizie che trapelano su una parte delle stragidegli ultimi due giorni; 3. Oggi a Napoli; 4. Oggi a Roma; 5. Antonio Armanopresenta "Una paga da fame" di Barbara Ehrenreich; 6. Federico Rampinipresenta "Una paga da fame" di Barbara Ehrenreich; 7. Benedetto Vecchipresenta "Una paga da fame" di Barbara Ehrenreich; 8. La "Carta" delMovimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 155 del 5 marzo 2008: Contro laguerra, la nonviolenza (parte seconda e conclusiva).* "Minime", numero 386 del 6 marzo 2008: 1. Il 6 marzo a Cento; 2. In variecitta' italiane in questi giorni con "Leggendaria"; 3. A Milano l'8 marzo;4. A Roma l'8 marzo; 5. Chiara Saraceno: Perche' le donne si sono riprese laparola; 6. Goffredo Fofi ricorda Michele Ranchetti; 7. Michele Ranchettiricorda Lorenzo Milani; 8. Elena Loewenthal presenta "Una terra e duepopoli. Sulla questione ebraico-araba" di Martin Buber; 9. La "Carta" delMovimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 165 del 6 marzo 2008: 1. Maria G.Di Rienzo: Un impegno alla lotta contro la violenza di genere; 2. GiancarlaCodrignani: A cento anni dal primo otto marzo; 3. Patrizia Gabrielli: E lamimosa resiste; 4. Giovanna Providenti: Un incontro di donne a Japur; 5. Il10 marzo a Terni; 6. Liliana Rampello presenta "Il secondo sesso" di Simonede Beauvoir.* "Minime", numero 387 del 7 marzo 2008: 1. Dall'assemblea di Bologna del 2marzo 2008 nasce una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e
la nonviolenza; 2. Michele Boato: Bologna 2 marzo 2008. Un'assembleanonviolenta, femminista, ecologista ed utile; 3. Lorella Pica: Otto marzo,un progetto di solidarieta' concreta; 4. Il 7 marzo a Lucca; 5. Il 7 e 8marzo a Modena; 6. Il 9 marzo a Bracciano; 7. Il "Cos in rete" di marzo; 8.Riedizioni: Apuleio, L'asino d'oro. Sulla magia; 9. Riedizioni: Arriano,Anabasi di Alessandro; 10. Riedizioni: Plutarco, Vite parallele; 11.Riedizioni: Poeti ellenistici. Callimaco, Teocrito, Meleagro; 12.Riedizioni: Storici latini. Sallustio, Cornelio Nepote; 13. Riedizioni:Publio Terenzio Afro, Commedie; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento;15. Per saperne di piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 156 del 7 marzo 2008: 1. VittorioPallotti ricorda Davide Melodia; 2. Davide Melodia: Un cenno autobiografico;3. Davide Melodia: Ritratto in controluce; 4. Et coetera.* "Minime", numero 388 dell'8 marzo 2008: 1. Maria G. Di Rienzo: Delfemminismo, ovviamente; 2. Adrienne Rich: La mancanza; 3. Robin Morgan:Perche' allora; 4. Norma Rangeri ricorda Tina Lagostena Bassi; 5. In memoriadi Agnese Seranis Piccirillo; 6. Pasquale Iannamorelli: Un sondaggio trapersone amiche della nonviolenza; 7. Benedetto Vecchi intervista GiovanniArrighi; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.* "Coi piedi per terra", numero 78 dell'8 marzo 2008: 1. Queste elementari edecisive verita'; 2. Dal punto di vista dell'umanita' intera; 3. PaoloRumiz: Scelte quotidiane; 4. Marinella Correggia: Ecotasse; 5. MarinellaCorreggia: Foreste; 6. Il congresso nazionale del Movimento Nonviolento perla riduzione del trasporto aereo; 7. Dall'assemblea di Bologna del 2 marzo2008 nasce una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e lanonviolenza; 8. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di
Viterbo.* "Minime", numero 389 del 9 marzo 2008: 1. Il segreto del nostro orrore; 2.Simone de Beauvoir: Non esiste una morte naturale; 3. Elena Monguzzi:Levatrici, vestali... parole donne; 4. Rossella Ciani intervista LeaMelandri; 5. Premio "Augusto Finzi" per tesi di laurea sull'agricolturabiologica; 6. Sandro Mezzadra presenta "Adam Smith a Pechino" di GiovanniArrighi; 7. Benedetto Vecchi presenta "Adam Smith a Pechino" di GiovanniArrighi; 8. Letture: Baudelaire. Vita, poetica, opere scelte; 9. Letture:Petrarca. Vita, poetica, opere scelte; 10. La "Carta" del MovimentoNonviolento; 11. Per saperne di piu'.* "La domenica della nonviolenza", numero 154 del 9 marzo 2008: Alcuniestratti da "I lager nazisti" di Alessandra Chiappano (parte prima).* "Minime", numero 390 del 10 marzo 2008: 1. Giulio Vittorangeli: Un lavoroper vivere e non per morire; 2. Letizia Tomassone: Puntuale come laprimavera; 3. Ugo Mattei: Alcune note critiche sulla nozione di "rule oflaw"; 4. Ugo Mattei: Alcune note critiche sulla nozione di "AlternativeDispute Resolution"; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per sapernedi piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 157 del 10 marzo 2008: 1. DianaNapoli intervista Michele Boato (parte prima); 2. Dall'assemblea di Bolognadel 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e uomini per l'ecologia, ilfemminismo e la nonviolenza.* "Minime", numero 391 dell'11 marzo 2008: 1. Un riconoscimento ad AnnaPuglisi; 2. Anna e Umberto; 3. Paolo Rumiz colloquia con Serge Latouchesulla decrescita; 4. Ugo Mattei: Alcune note critiche sulla nozione di"sviluppo"; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 158 dell'11 marzo 2008: 1. Diana
Napoli intervista Michele Boato (parte seconda e conclusiva); 2.Dall'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e uominiper l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza.* "Minime", numero 392 del 12 marzo 2008: 1. Ann Jones: La guerra contro ledonne; 2. Etienne Balibar: Ancora su razzismo e antropologia; 3. La "Carta"del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 166 del 12 marzo 2008: 1. MariaLuisa Boccia: Nella crisi del patriarcato; 2. Ida Dominijanni: Prima eoltre; 3. Tamar Pitch: Nell'immaginario maschile; 4. Diana Sartori: Ilmessaggio del barrito; 5. Chiara Zamboni: Ferite e fantasmi; 6. GraziaZuffa: Tra scienza e ideologia; 7. Documentazione disponibile nella retetelematica.* "Minime", numero 393 del 13 marzo 2008: 1. Il 5 per mille al MovimentoNonviolento; 2. Patrizia Gentilini: Una lettera ai parlamentari europei; 3.Oggi a Ferrara; 4. Il 27 marzo a Roma; 5. Il 5-6 aprile a Cattolica; 6. EnzoCollotti presenta "Il confine degli altri" di Marta Verginella; 7. La"Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 167 del 13 marzo 2008: Alcuniestratti da "La liberta' delle donne" di Anna Rossi-Doria.* "Minime", numero 394 del 14 marzo 2008: 1. Il 5 per mille al MovimentoNonviolento; 2. Ida Dominijanni: Politica e questione maschile; 3. EttoreMasina: A proposito di una occupazione; 4. Marco Morselli: Andre' Chouraqui;5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 168 del 14 marzo 2008: 1. ParvinArdalan: Cambiamento per l'eguaglianza; 2. Marina Forti: Un otto marzo aTeheran; 3. Marina Forti intervista Parvin Ardalan.* "Minime", numero 395 del 15 marzo 2008: 1. Peppe Sini: Non un voto ai
partiti terroristi e stragisti corresponsabili della guerra in Afghanistan;2. Marco Garatti: Halima; 3. "Peacereporter": Ancora una strage di civili;4. Enrico Piovesana: Italiani in prima linea; 5. Enrico Piovesana: La guerraafgana sconfina in Pakistan. Bombardamenti Usa sui civili; 6. Il 5 per milleal Movimento Nonviolento; 7. Francesco Ferretti: Leggendo la visione; 8.Valeria Gennero presenta "Il cuore e' un cacciatore solitario" di CarsonMcCullers; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 169 del 15 marzo 2008: ValeriaGennero presenta "Tutti i miei mondi" di Pearl S. Buck.* "Minime", numero 396 del 16 marzo 2008: 1. E' cosi' facile? 2. E' cosi'difficile? 3. Giuliana Proietti intervista Silvia Vegetti Finzi; 4. Lea Ypiintervista Claus Offe; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Persaperne di piu'.* "La domenica della nonviolenza", numero 155 del 16 marzo 2008: 1. Alcuniestratti da "I lager nazisti" di Alessandra Chiappano (parte seconda econclusiva); 2. Un estratto da "Filosofia della Shoah" di Fabio Minazzi.* "Minime", numero 397 del 17 marzo 2008: 1. La Birmania, il Tibet,l'Afghanistan e noi; 2. Angela Pascucci: "Il Tibet come la Birmania"; 3.Federico Rampini: Mentre a Lhasa vige il terrore poliziesco; 4. Alcuniestratti da "Verita' e politica" di Hannah Arendt; 5. Letture: Foscolo.Vita, poetica, opere scelte; 6. Letture: Laura Toti Rigatelli, SophieGermain; 7. Riedizioni: Erich Auerbach, Lingua letteraria e pubblico nellatarda antichita' latina e nel Medioevo; 8. Il 5 per mille al MovimentoNonviolento; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne dipiu'.* "Coi piedi per terra", numero 79 del 17 marzo 2008: 1. Peppe Sini: Quer
pasticciaccio brutto der Ministro de' Trasporti; 2. Centro studi "Demetra":Uno studio sulla relazione del Ministero dei Trasporti del novembre 2007avente ad oggetto "Ampliamento del sistema aeroportuale laziale" (parteprima); 3. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto diViterbo.* "Minime", numero 398 del 18 marzo 2008: 1. Severino Vardacampi: Votareoccorre; 2. Federico Rampini: Se prevale la realpolitik; 3. Anna Nadottipresenta "I giorni dell'amore e della guerra" di Tahmima Anam; 4. BenedettoVecchi presenta "Paura liquida" di Zygmunt Bauman e "Una sociologia dellaglobalizzazione" di Saskia Sassen; 5. Benedetto Vecchi: Come Baumaninterpreta i reality show; 6. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 7. La"Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 159 del 18 marzo 2008: Alcuniestratti dalla "Storia del camminare" di Rebecca Solnit.* "Minime", numero 399 del 19 marzo 2008: 1. Peppe Sini: Contro la guerra,il razzismo, il patriarcato, la devastazione della biosfera, lo sfruttamentoonnicida, votare occorre; 2. Fondazione per la preservazione dellatradizione Mahayana in Italia: Un appello per il Tibet; 3. Una letteraaperta di tre medici della prestigiosa Isde; 4. Gianni Ghirga, AntonellaLitta, Mauro Mocci: Una lettera aperta ai colleghi medici dell'Alto Lazio;5. Letture: Marinella Correggia, Il balcone dell'indipendenza; 6. La "Carta"del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.* "Coi piedi per terra", numero 80 del 19 marzo 2008: 1. Ne' a Viterbo ne'altrove; 2. Giovanna Rossiello: No all'aeroporto di Viterbo; 3. Centro studi"Demetra": Uno studio sulla relazione del Ministero dei Trasporti delnovembre 2007 avente ad oggetto "Ampliamento del sistema aeroportuale
laziale" (parte seconda e conclusiva); 4. Umberto Cinalli: Una realta'deplorevole; 5. Il 9 marzo a Bracciano diffuso un documento per la riduzionedel trasporto aereo; 6. Si e' svolta il 15 marzo a Viterbo una iniziativa diinformazione dei cittadini; 7. Luca Galassi: Heathrow; 8. MarinellaCorreggia: Quei fine settimana insostenibili; 9. Per contattare il comitatoche si oppone all'aeroporto di Viterbo.* "Minime", numero 400 del 20 marzo 2008: 1. Nello specchio tibetano; 2.Solidarieta' con don Erwin Krautler; 3. Il 20-26 marzo a Roma, il 28-29marzo a Napoli; 4. Il 20 aprile a Rimini; 5. Maria Teresa Carbone: Uncolloquio tra Grossman, Oz, Yehoshua; 6. Giovanna Providenti: La lottanonviolenta delle donne in Myanmar; 7. Il 5 per mille al MovimentoNonviolento; 8. Letture: Nicola Grandi, Fondamenti di tipologia linguistica;9. Riletture: John Stuart Mill, La liberta'. L'utilitarismo. L'asservimentodelle donne; 10. Riedizioni: La satira. Persio e Giovenale; 11. La "Carta"del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 170 del 20 marzo 2008: 1. SilviaVegetti Finzi: Tenendosi per mano; 2. Mimmo de Cillis: Chiara Lubich; 3.Wikipedia: Un profilo di Chiara Lubich; 4. Daniele Barbieri intervistaDaniela Danna; 5. Daniela Preziosi intervista Manuela Fraire.* "Minime", numero 401 del 21 marzo 2008: 1. Movimento internazionale dellariconciliazione: Per il Tibet; 2. Gerard Lutte: Vida y muerte; 3. GiulioVittorangeli: Ricordando Oscar Romero e Marianella Garcia; 4. Per OscarRomero; 5. Una canzone per Marianella Garcia; 6. Marianella Garcia, o dellagiustizia; 7. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 8. GiovannaProvidenti presenta "A modo mio" di Elena Liotta; 9. Letture: PiergiorgioDonatelli, Introduzione a Mill; 10. Letture: George Orwell, Diari di guerra;
11. Letture: Silvia Vegetti Finzi: Quando i genitori si dividono; 12.Riedizioni: Bernard Bailyn, Gordon S. Wood, Le origini degli Stati Uniti;13. Riedizioni: Giuseppe De Lutiis, Il golpe di via Fani; 14. Riedizioni:Margaret C. Jacob, Massoneria illuminata; 15. Riedizioni: Ruggero Taradel,L'accusa del sangue; 16. Riedizioni: Trattatisti greci. Teofrasto, Anonimodel Sublime, Galeno; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Persaperne di piu'.* "Coi piedi per terra", numero 81 del 21 marzo 2008: 1. Dall'universita'contro l'aeroporto; 2. Una lettera aperta di tre medici della prestigiosaIsde; 3. Gianni Ghirga, Antonella Litta, Mauro Mocci: Una lettera aperta aicolleghi medici dell'Alto Lazio; 4. Il 18 marzo a Viterbo si e' svolta unainiziativa di informazione dei cittadini; 5. Michele Boato: Presentazione di"Gaia - ecologia, nonviolenza, tecnologie appropriate"; 6. Per contattare ilcomitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo.* "Minime", numero 402 del 22 marzo 2008: 1. Mao Valpiana: Tibet. Gli impericrollano, ma il Budda rinasce; 2. Peppe Sini: Ogni giorno; 3. Votare; 4. Il5 per mille al Movimento Nonviolento; 5. Maria G. Di Rienzo presenta il suoromanzo "Il giudizio di Morna"; 6. Letture: Umberto Eco, A passo di gambero;7. Letture: Masters. Vita, poetica, opere scelte; 8. Riletture: FritjofCapra, Ecoalfabeto. L'orto dei bambini; 9. Riletture: Silvia Vegetti Finzi eAnna Maria Battistin, I bambini sono cambiati; 10. Riedizioni: JeanBerenger, Storia dell'impero asburgico; 11. Riedizioni: Stephen Jay Gould,Quando i cavalli avevano le dita; 12. Riedizioni: Luciano, Opere scelte; 13.Riedizioni: Antonio Martelli, La lunga rotta per Trafalgar; 14. La "Carta"del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'.* "Coi piedi per terra", numero 82 del 22 marzo 2008: 1. Le ragioni della
nostra lotta; 2. Peppe Sini: Una storia semplice; 3. Peppe Sini: Querpasticciaccio brutto der Ministro de' Trasporti; 4. Peppe Sini: Sistema dipotere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo (1995); 5.Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo.* "Minime", numero 403 del 23 marzo 2008: 1. Enrico Peyretti: Il Tibet enoi; 2. A Torino il 27 marzo; 3. Maria G. Di Rienzo: Violenza di genere; 4.Umberto Galimberti: Videogiochi. La seduzione della crudelta'; 5. Il 5 permille al Movimento Nonviolento; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7.Per saperne di piu'.* "La domenica della nonviolenza", numero 156 del 23 marzo 2008: 1. EnzoBianchi: Per cosa combatte il Tibet; 2. Angelo Stefanini: I costi umanidell'invasione dell'Iraq cinque anni dopo; 3. Marcelo Barros: Buona pasqua,amici; 4. Elisabetta Donini: Donne, scienza e modelli di sviluppo; 5.Francesco Pistolato intervista Hans-Peter Duerr.* "Minime", numero 404 del 24 marzo 2008: 1. Maria G. Di Rienzo: Tibet. Ilreato di cantare; 2. Il 26 marzo a Casalbordino; 3. Daniele Barbieri: ArthurC. Clarke; 4. "Noi siamo chiesa": Auguri ad Hans Kung per l'ottantesimocompleanno; 5. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 6. Letture:Francesca Balena Arista, Le Corbusier e il razionalismo; 7. Riedizioni:Carson McCullers, Il cuore e' un cacciatore solitario; 8. Riedizioni: GeorgeOrwell, Giorni in Birmania; 9. Riedizioni: Pier Paolo Pasolini, Petrolio;10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.* "Coi piedi per terra", numero 83 del 24 marzo 2008: 1. Il segreto diPulcinella. A Viterbo; 2. Una intervista ad Antonella Litta; 3. Una letteraaperta ai candidati a sindaco del Comune di Viterbo; 4. Per contattare ilcomitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo.* "Minime", numero 405 del 25 marzo 2008: 1. I massacri che non commuovono;
2. Stanislao Arditi e Oliviero Lorelli: Perche' votare, votare per che; 3.Angela Pascucci: Lezioni dal Tibet; 4. Michele Boato: Elezioni politiche.Cosa conviene fare? 5. Giulio Vittorangeli: Sensi, sentimenti, umanita'; 6.Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 7. Il 26 marzo a Siena; 8. La"Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 160 del 25 marzo 2008: 1. NanniSalio: Per una trasformazione nonviolenta del conflitto Cina-Tibet; 2. Etcoetera.* "Minime", numero 406 del 26 marzo 2008: 1. Enrico Piovesana: Le nostrebombe sui bambini afgani; 2. Maso Notarianni: Adesso basta; 3. DanieleLugli: Il Tibet e noi; 4. Peppe Sini: Non un voto agli assassini; 5. IlForum sociale convocato dai complici degli stragisti; 6. Agli amiciprofessori che scrivono i menu per i ristoranti dell'avvenire; 7. Il 5 permille al Movimento Nonviolento; 8. Marinella Correggia: Ecoalfabeto minimo;9. Liliana Moro presenta "Troppo belle per il Nobel" di Nicolas Witkowski;10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.* "Coi piedi per terra", numero 84 del 26 marzo 2008: 1. Ampliato edarricchito il sito www.coipiediperterra.org; 2. Per una minima cronistoriadocumentaria del comitato; 3. Alcune rilevanti personalita' che hannoespresso solidarieta' al comitato; 4. Per contattare il comitato che sioppone all'aeroporto di Viterbo.* "Minime", numero 407 del 27 marzo 2008: 1. Giobbe Santabarbara: MohandasGandhi, Rosa Luxemburg e la guerra; 2. A Udine il 27 marzo; 3. NormannaAlbertini intervista Claudia Fanti; 4. Marinella Correggia: Sobrieta'creativa; 5. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 6. Paola EmiliaCicerone presenta "Scienziate nel tempo. 65 biografie" di Sara Sesti e
Liliana Moro; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne dipiu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 171 del 27 marzo 2008: 1. EmilyDickinson: Questi stranieri, in un mondo straniero; 2. Marinella Correggia:Morire di diarrea a tre anni; 3. Il gruppo di via Ricordi presenta "Dopo lasolitudine" di Barbara Mapelli; 4. Umberto Bottazzini presenta "The World ofMaria Gaetana Agnesi, Mathematician of God" di Massimo Mazzotti; 5. VeronicaPravadelli presenta "Il sogno di Butterfly" di Rey Chow.* "Minime", numero 408 del 28 marzo 2008: 1. Mentre proseguono le stragi; 2.Enrico Piovesana: La truffa degli aiuti mentre le stragi proseguono; 3.Michael Moore: La guerra di Bush; 4. Il 28 marzo a Roma; 5. Il 5 per milleal Movimento Nonviolento; 6. Luca Cangemi presenta "Il mondo nel mirino" diRey Chow; 7. Alessandro Corio presenta "Il mondo nel mirino" di Rey Chow; 8."Le Monde Diplomatique" presenta "Il mondo nel mirino" di Rey Chow; 9.Chiara Marchetti presenta "Giovani musulmani d'Italia" di Annalisa Frisina;10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 172 del 28 marzo 2008: 1. IdaDominijanni: Oltre il confine; 2. Ida Dominijanni intervista Judith Butler;3. Ida Dominijanni intervista Wendy Brown.* "Minime", numero 409 del 29 marzo 2008: 1. Peppe Sini: Due penose assaifollie e la solita concione; 2. Una sottoscrizione per la manifestazionenazionale contro la mafia il 9 maggio a Cinisi; 3. Forum sociale antimafia"Felicia e Peppino Impastato": 1978-2008. Trentennale dell'assassinio diPeppino Impastato; 4. Eduardo Galeano: Tre bugie e una verita'; 5. MarinaTerragni: Gli uomini, l'aborto; 6. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento;7. Riedizioni: Oscar Luigi Scalfaro, La mia Costituzione; 8. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.* "Voci e volti della nonviolenza", numero 161 del 29 marzo 2008: 1. IlariaUrbani intervista Thich Nhat Hanh; 2. Et coetera.* "Minime", numero 410 del 30 marzo 2008: 1. Il pagliaccio e l'assassino; 2.La Fondazione Alexander Langer sostiene l'appello degli intellettuali cinesi"Dodici idee sulla situazione in Tibet"; 3. L'appello degli intellettualicinesi: "Dodici idee sulla situazione in Tibet"; 4. Adriana Cavarero: Peruna fenomenologia e un'ermeneutica dell'orrorismo; 5. Il 5 per mille alMovimento Nonviolento; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Persaperne di piu'.* "La domenica della nonviolenza", numero 157 del 30 marzo 2008: Alcuniestratti da "Niente come prima. Il passaggio del '68 tra storia e memoria" acura di Marina Giovannelli.* "Minime", numero 411 del 31 marzo 2008: 1. Benito D'Ippolito: Di AnnaBravo ascoltando le parole; 2. Maria G. Di Rienzo: Una bambina afgana; 3. Dauna lettera di Margite a un amico e maestro suo colendissimo; 4. LucianoBenini: Tibet. Una proposta di azione nonviolenta; 5. Giulio Vittorangeli:70.000 firme per l'Italia libera da armi nucleari; 6. A Verona il 3 aprile;7. Ugo Mattei: Alcune note critiche sulla nozione di "proprieta' privata";8. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 9. La "Carta" del MovimentoNonviolento; 10. Per saperne di piu'.* "Coi piedi per terra", numero 85 del 31 marzo 2008: 1. Una sezione ininglese nel sito www.coipiediperterra.org; 2. Alcuni estratti da "Un altromondo e' possibile se..." di Susan George; 3. Per contattare il comitato chesi oppone all'aeroporto di Viterbo.9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individualee di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionalee internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che traealimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue loscopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova illibero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:1. l'opposizione integrale alla guerra;2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e dinazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienzageografica, al sesso e alla religione;3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, ela creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta eresponsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come serviziocomunitario;4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sonopatrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione econtaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiutodell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, lanoncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazionedi organi di governo paralleli.10. PER SAPERNE DI PIU'* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento:
www.nonviolenti.org
; percontatti: azionenonviolenta@sis.it* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale dellaRiconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:www.miritalia.org; per contatti: mir@peacelink.it, luciano.benini@tin.it,sudest@iol.it, paolocand@libero.it* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifistaPeacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnatiper la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; percontatti: info@peacelink.itNOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINONumero 412 del primo aprile 2008Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricercaper la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenzaDirettore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.itPer ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
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NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINONumero 411 del 31 marzo 2008Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricercaper la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenzaDirettore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.itSommario di questo numero:1. Benito D'Ippolito: Di Anna Bravo ascoltando le parole2. Maria G. Di Rienzo: Una bambina afgana3. Da una lettera di Margite a un amico e maestro suo colendissimo4. Luciano Benini: Tibet. Una proposta di azione nonviolenta5. Giulio Vittorangeli: 70.000 firme per l'Italia libera da armi nucleari6. A Verona il 3 aprile7. Ugo Mattei: Alcune note critiche sulla nozione di "proprieta' privata"8. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento9. La "Carta" del Movimento Nonviolento10. Per saperne di piu'1. MAESTRE. BENITO D'IPPOLITO: DI ANNA BRAVO ASCOLTANDO LE PAROLE[Anna Bravo, storica e docente universitaria, vive e lavora a Torino, doveha insegnato Storia sociale. Si occupa di storia delle donne, dideportazione e genocidio, resistenza armata e resistenza civile, cultura deigruppi non omogenei, storia orale; su questi temi ha anche partecipato aconvegni nazionali e internazionali. Ha fatto parte del comitato scientificoche ha diretto la raccolta delle storie di vita promossa dall'Aned(Associazione nazionale ex-deportati) del Piemonte; fa parte della Societa'italiana delle storiche, e dei comitati scientifici dell'Istituto storicodella Resistenza in Piemonte, della Fondazione Alexander Langer e di altreistituzioni culturali. Luminosa figura della nonviolenza in cammino, dellaforza della verita'. Opere di Anna Bravo: (con Daniele Jalla), La vitaoffesa, Angeli, Milano 1986; Donne e uomini nelle guerre mondiali, Laterza,
Roma-Bari 1991; (con Daniele Jalla), Una misura onesta. Gli scritti dimemoria della deportazione dall'Italia, Angeli, Milano 1994; (con AnnaMaria Bruzzone), In guerra senza armi. Storie di donne 1940-1945, Laterza,Roma-Bari 1995, 2000; (con Lucetta Scaraffia), Donne del novecento, LiberalLibri, 1999; (con Anna Foa e Lucetta Scaraffia), I fili della memoria.Uomini e donne nella storia, Laterza, Roma-Bari 2000; (con MargheritaPelaja, Alessandra Pescarolo, Lucetta Scaraffia), Storia sociale delle donnenell'Italia contemporanea, Laterza, Roma-Bari 2001; Il fotoromanzo, IlMulino, Bologna 2003]E improvviso un raggio di lucerompe talora queste grevi tenebre.Come la voce di Anna Bravo, un'oasisenza di cui non altro che deserto.Come la voce di Anna Bravo, specchioche splendida riflette intera integral'umanita'.2. EDITORIALE. MARIA G. DI RIENZO: UNA BAMBINA AFGANA[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59@libero.it) perquesto intervento.Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio;prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice,regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerchestoriche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economicadell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delledonne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa deidiritti umani, per la pace e la nonviolenza. Con Michele Boato e MaoValpiana ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare comedonne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturital'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete didonne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Tra le opere
di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti,Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senzavelo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli2005. Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e'in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81]Ciao, sono una bambina di otto anni e vivo in un paese chiamato Afghanistan.Due anni fa mi hanno fatto sposare un uomo piu' vecchio di mio padre, la miamamma non c'e' piu' e lui ha i miei fratellini a cui badare cosi' il prezzoche gli hanno pagato per me consentira' alla mia famiglia di sopravvivere.Il mio non e' un caso raro, il 57% delle ragazze in Afghanistan si sposanosotto i 16 anni per ragioni identiche alle mie. Avrei voluto imparare aleggere e scrivere ma mia sorella, che era maggiore di me di un anno, e'morta quando hanno assalito la scuola e da allora nessuna bambina nel miovillaggio si arrischia piu' ad andarci. Solo il 5% delle ragazze afganefrequenta la scuola secondaria. Non sapevo bene cosa volesse dire essere unamoglie, pensavo che si dovesse essere piu' grandi. I miei nuovi parenti mihanno fatto molto male, non solo mio marito, ma anche questo non e'inconsueto: l'87% delle donne afgane soffre per quelle che chiamano violenzadomestica e violenza sessuale. Io non so ancora cosa significano questeparole, ma ho gia' sperimentato tutte e due. Piango ogni notte. Ho chiestodi poter andare a trovare la mia famiglia, ma me lo proibiscono, dicono:"Abbiamo pagato per te, 800 euro, il salario di tre anni per un uomo. Adessodevi lavorare e stare zitta". A volte sono cosi' stanca che mi addormento inpiedi. Quando mi picchiano penso che voglio morire. Ma forse mendicaredev'essere peggio: trent'anni di guerra hanno lasciato nel mio paese piu' diun milione di vedove, donne che non hanno diritti da reclamare e chiedono la
carita' per le strade assieme agli orfani.Una mia amica adulta che vive in Italia, il vostro paese, mi manda a diretramite altre amiche grandi di non disperare. Non vuole che io muoia. Io nonlo so, e lei non me lo dice, ma l'Afghanistan e' l'unico luogo al mondo incui il tasso di suicidi femminili e' piu' alto di quello maschile. Io non loso quel che proclamavate piu' di sei anni fa, mostrando la foto di mia madresoffocata nel burqa prima che morisse soffocate dalle macerie di unbombardamento, ma le mie amiche si': abbiamo liberato le donne afgane. Oggimostrate le foto delle mie zie nello stesso burqa e glissate: indossanoabiti tradizionali. Ma che e' una bugia saprei dirvelo anch'io che sono solouna bambina, perche' le mie nonne non l'hanno mai indossato, e le loro madrinemmeno. La mia amica italiana ha appena ricevuto le mie ultime notiziedalle altre amiche, assieme alle immagini di una ragazza non molto piu'vecchia di me, che per sfuggire al suo matrimonio imposto si e' data fuoco.E' sopravvissuta, ma le sue non sono immagini adatte ad una bambina, persinoad una bambina afgana come me che ha gia' visto troppe cose brutte.Non credo che mi lasceranno piu' tornare a casa, ma almeno adesso ci sonoqueste donne, le mie amiche, che sono venute nel mio nuovo villaggio adinsegnare che la religione non vuole che le bambine siano trattate come sonotrattata io, e che l'abuso sessuale e' sbagliato: hanno persino convinto ilmullah, che prima mi faceva paura, ma adesso qualche volta sorride. Mi hannoinsegnato questa cosa, che si chiama "diritti umani", e significa che io hoil diritto di vivere e di andare a scuola, e di non essere picchiata,proprio come le vostre bambine italiane.E parlando di diritti, credo che la mia amica italiana pensi proprio che isuoi connazionali non abbiano nessun diritto di fare quello che fanno nelmio paese. Forse, se riesco a crescere, se non mi uccido io o se non mi
uccide mio marito, o se non mi uccidono i talebani, o i signori dellaguerra, o gli eserciti stranieri, potro' liberarmi di questo matrimonioforzato. Forse potro' andare a trovarla. Sempre che non mi caccino allevostre frontiere. Voi pero' quelle afgane le avete trovate aperte.Pensate a me, qualche volta.Firmato: una bambina afgana.3. EPISTOLARI. DA UNA LETTERA DI MARGITE A UN AMICO E MAESTRO SUOCOLENDISSIMO... Quanto alle mie opinioni sulla guerra afgana e sui responsabili dellapartecipazione militare italiana ad essa, provo a compendiarle nelle righeche seguono.Non pretendo affatto che si sia tutti amici della nonviolenza.Chiedo soltanto che chi governa in forza della Costituzione ed avendo adessa giurata fedelta' rispetti il giuramento fatto, rispetti la legge inforza di cui governa.Ovvero: chiedo che avendo il potere di fare le leggi si legiferi per salvarele vite anziche' per sopprimerle. Ovvero si rispetti la legge che proibiscel'omicidio.Ed aver reiteratamente deliberato in Consiglio dei Ministri e in Parlamentola partecipazione ovvero la prosecuzione della partecipazione militareitaliana alla guerra afgana in violazione del diritto internazionale e dellalegalita' costituzionale, ebbene, mi sembra che costituisca uno scandalo eun crimine inaccettabili sia de jure che de facto.Chiedo solo che chi e' investito dell'esercizio di pubblici poteri adempiaal suo compito nel rispetto delle leggi e nel rispetto di quel basilarediritto umano che ad ogni essere umano inerisce e tutti gli altri dirittifonda: il diritto a non essere uccisi.Non mi sembra di chiedere la luna.Quanto al definire assassino chi con la sua consapevole azione direttamentecontribuisce a far morire delle persone trovo che la cosa orribile sia farmorire delle persone, non constatare e denunciare il crimine usando iltermine che ad esso crimine si attaglia.
Tutto qui. Ovviamente e' solo il mio punto di vista. Ma e' davvero il miopunto di vista. Meditato, addolorato, e quindi anche indignato, certo.4. INIZIATIVE. LUCIANO BENINI: TIBET. UNA PROPOSTA DI AZIONE NONVIOLENTA[Ringraziamo Luciano Benini (per contatti: luciano.benini@tin.it) per avercimesso a disposizione questa proposta avanzata alla segreteria del MovimentoInternazionale della Riconciliazione (in sigla: Mir - una delle grandiesperienze organizzate della nonviolenza).Luciano Benini, gia' presidente e attualmente vicepresidente del MovimentoInternazionale della Riconciliazione (Mir-Ifor), responsabile della Scuoladi pace di Fano, da sempre impegnato in molte attivita' e iniziative di pacee di solidarieta', per l'ambiente e per i diritti umani, apprezzatissimopubblico amministratore, e' una delle persone piu' prestigiose dei movimentinonviolenti in Italia]L'occasione delle Olimpiadi in Cina deve diventare occasione per faremergere le responsabilita' cinesi sulla situazione in Tibet. Una propostanonviolenta che mi sembra potrebbe avere grande efficacia e visibilita' e'questa.Il Movimento Internazionale della Riconciliazione mandi una lettera al Coni,e per conoscenza ai mezzi di formazione e ad alcune associazioni comeAmnesty International, Movimento Nonviolento, Pax Christi, Caritas, ecc.,chiedendo che il Coni porti a conoscenza di tutti gli atleti italiani cheandranno alle olimpiadi di Pechino la grave situazione nel Tibet, proponendoloro, o almeno facendo sapere loro, di mettere in atto una semplice azionenonviolenta: prima di iniziare la loro gara a Pechino, incrocino davantialla testa i pugni chiusi come segno per ricordare al mondo la gravesituazione dei diritti umani nel Tibet. Questo gesto, diversamente da quelloavvenuto l'altro giorno ad Olimpia, non potrebbe essere oscurato dalla tv
cinese in quanto compiuto, sperabilmente, migliaia di volte da migliaia diatleti prima della loro gara e al momento della premiazione.Questa azione nonviolenta, se riuscissimo ad allargarla ad altri organismiinternazionali (perche' non proporla a Parigi al salone della pace?) avrebbeuna enorme risonanza e sarebbe ben piu' efficace che gesti isolati, comequello di Sarkozy che forse non andra' all'inaugurazione.5. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: 70.000 FIRME PER L'ITALIA LIBERA DAARMI NUCLEARI[Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli@wooow.it) perquesto intervento.Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questonotiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da semprenei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e disolidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore dicondotta impareggiabili; e' il responsabile dell'AssociazioneItalia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni distudio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta'concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzionedi occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune trasoggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Hasvolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione eriflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevantiinterventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da luipromossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, traaltri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara,la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo,
Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996;Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; Lasolidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; Imovimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggettopolitico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria,una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: traneoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida dellasolidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno,luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Peranni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi dellasolidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che hacessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli chesolidarieta'"]Il nostro mondo quotidiano somiglia sempre piu' al mondo capovolto dellefiabe di Gianni Rodari. Tutto avviene alla rovescia rispetto alla realta'normale. Cosi' il panettiere viene chiamato cartolaio, e viceversa; i gattiabbaiano e i cani miagolano; i giornali capovolgono le notizie; ed oramaiinfranto il sacrosanto tabu' della guerra, essa diventa sinonimo di pace.La triste realta' e' che la guerra continua, con il coinvolgimento deinostri soldati; anche se per la sua legge fondamentale, la Costituzionedella Repubblica Italiana, "l'Italia ripudia la guerra come strumento dioffesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione dellecontroversie internazionali".La cultura della guerra ha oramai pervaso ogni ambito della nostra vita, edabbiamo visto l'intelligenza soccombere sotto le bombe. Cosi' siamoschiacciati tra "guerre regolari" fra stati, che fanno dello sterminio dei
civili la norma; e un terrorismo "irregolare" che agisce su scalaplanetaria.Soltanto che il tanto paventato e sbandierato "scontro di civilta'" nonpassa tra l'occidente cristiano e l'islam, ma all'interno di tutte lecivilta', tra esseri pensanti ed esseri non pensanti.Il fallimento delle interminabili guerre in Afghanistan ed in Iraq, dovrebbeessere di monito a tutta la nostra classe politica; che non a caso poco oniente parla di politica estera in queste elezioni.La popolazione afgana, inizialmente fredda verso i redivivi talebani, oggili considera come il male minore e li sostiene, non fosse altro che pervendicare i propri familiari morti per mano delle forze Nato: gli aereimilitari che sganciano bombe e missili sui villaggi controllati dai talebanicon risultati devastanti, tanto che i morti spesso e' difficile contarli."Effetti collaterali" di una guerra che invece di combattere il terrore losemina a piene mani, generando sempre piu' rancore, odio e violenza neiconfronti dell'Occidente.La stessa missione Isaf, nata nel 2002 come "missione di pace" dell'Onu, e'diventata una missione di guerra della Nato indistinguibile dalla missionedi guerra "Enduring Freedom" degli Usa. Guerra che il prossimo ottobrecompira' sette anni: piu' lunga della seconda guerra mondiale, e ancora nonse ne vede la fine; mentre l'oppio continua a essere l'unica fonte diguadagno dell'Afghanistan.Anche in Iraq, la guerra ha portato fondamentalismo e terrorismo, che primanon c'erano.Se la guerra voleva essere preventiva per evitare l'uso di armi didistruzione di massa da parte di Saddam si e' visto che era una bugia, inquanto le prove erano false.Se la guerra voleva combattere terrorismo e fondamentalismo i risultati sonosotto gli occhi di tutti: oggi in Iraq questi due fattori trionfano.*
In questo quadro desolante una buona notizia.Il 27 marzo scorso, 70.000 firme (20.000 piu' del necessario) sono stateconsegnate al Presidente della Camera dei Deputati da una delegazione delleoltre 50 organizzazioni che dal settembre 2007 hanno promosso una propostadi legge di iniziativa popolare per rendere l'Italia "zona libera da arminucleari".Il testo della legge ricordava che: "Nel 1975 l'Italia ha ratificato ilTrattato di non proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrrene' ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. In Italia,invece, abbiamo 90 testate atomiche nelle basi di Aviano e Ghedi.Secondo il diritto internazionale, l'Italia le deve rifiutare.Accade che per la propria appartenenza alla Nato, l'Italia accetti diospitarle sul proprio territorio. Canada, Grecia, Danimarca, Austria edIslanda hanno chiesto ed ottenuto di non ospitare ordigni atomici dellaNato, pur continuandone a far parte.Anche l'Italia puo' ottenere la rimozione delle armi nucleari dal proprioterritorio, unendosi ai 160 paesi dove e' gia' vietato avere od ospitarearmi nucleari.In tutto il mondo ci sono circa 30.000 testate nucleari, capaci didistruggere la terra ben piu' di una volta sola".Le armi nucleari rappresentano l'invenzione dello sterminio di massa, iltratto saliente della nostra epoca; ma troppo in fretta e facilmente abbiamodimenticato l'orrore dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, che fecerorispettivamente 75.000 e 40.000 vittime civili nell'agosto del 1945.Il sacrificio di quelle vite, l'orrore della seconda guerra mondiale, lasoluzione finale contro civili inermi della Shoah, erano sembrati essere unmonito indelebile contro l'assurdita' della guerra. Cosi' non e' stato.6. INCONTRI. A VERONA IL 3 APRILE[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: Movimento Nonviolento, via Spagna
8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: mao@sis.it, sito:www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo.Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosiall'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lostesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama.Dal 1955 (il primo dicembre accade la vicenda di Rosa Parks) guida la lottanonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie partidegli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto diattentati e repressione, muore assassinato nel 1968. Opere di Martin LutherKing: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994(edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere diBirmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a curadi Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno dellanonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso laliberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamoaspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o lacomunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press, e'in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin LutherKing, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sonousciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve(January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 -November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4.
Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a NewDecade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel(September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito:www.stanford.edu/group/King/ Opere su Martin Luther King: Arnulf Zitelmann,Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996;Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004. Esistonoaltri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King,Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' dinon particolare valore: sarebbe invece assai necessario uno studio criticoapprofondito della figura, della riflessione e dell'azione di Martin LutherKing (anche contestualizzandole e confrontandole con altre contemporaneepersonalita', riflessioni ed esperienze di resistenza antirazzista inAmerica). Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile1998 (alle pp. 3-9), con una buona bibliografia essenziale]Il giorno di Martin Luther King (1968-2008, quarantesimo anniversario)Verona, 3 aprile 2008: Il potere dell'amore, il sogno di Martin Luther King*Programma:- ore 16,30 - 18,30, sul Ponte Pietra, letture pubbliche di testi di MartinLuther King a cura di attrici, attori e allievi di compagnie teatraliveronesi, con la partecipazione di Grazia De Marchi e Tiziano Gelmetti (incaso di pioggia presso il Centro Mazziano).- ore 18,30, al Teatro del Centro Mazziano (via Madonna del Terraglio),proiezione del film "Nashville, eravamo guerrieri" (la lotta nonviolenta peri diritti dei neri negli Usa). Introduzione a cura di Mao Valpiana, delMovimento Nonviolento.- ore 20-20,30, spuntino conviviale.- ore 20,45, cori gospel a cura del coro della comunita' africana di San
Tomaso in Verona.- ore 21,15 presentazione del libro su Martin Luther King, La storia e ilsogno, edito dalla Claudiana, con Paolo Naso, curatore; introduce e moderaGabriele Colleoni del quotidiano "L'Arena".*Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosiall'Universita' di Boston, nel 1954 si stabilisce, come pastore battista, aMontgomery nell'Alabama. Dal 1955 guida la lotta nonviolenta contro ladiscriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. PremioNobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione,muore assassinato il 4 aprile del 1968.Martin Luther King, insieme a Gandhi, e' certamente il profeta dellanonviolenza piu' conosciuto al mondo. Ha condotto un movimento che ha scossole fondamenta degli Stati Uniti, riuscendo a dare dignita' al popolo nero ea conquistare per tutti diritti, democrazia, pace. Ha contribuito in mododeterminante al movimento contro la guerra del Vietnam. Ha aperto la stradaad una nonviolenza moderna, occidentale, efficace, laica e religiosa. Cilascia una grande eredita' morale e culturale.*L'iniziativa e' promossa dal Coordinamento di associazioni veronesi "Nellamia citta' nessuno e' straniero". Ad oggi hanno ufficializzato la propriaadesione al cartello: A.b.c.s., Arci, Associazione Civicitta', Associazionedon Tonino Bello, Associazione per la pace, Associazione Villa Buri,Avvocati di strada, Capolinea, Centro don Calabria, Centro missionariodiocesano, Centro pastorale immigrati, Cesaim, Cestim, Cgil, Cisl, Uil,Anolf Cisl, Comitato di solidarieta' con il popolo eritreo, Comunita' deigiovani, Comunita' La Madonnina, Consulta comunale dell'immigrazione,Cooperativa La casa per gli immigrati, Emergency Verona, Emmaus Villafranca,Enti locali per la pace, Gruppo ecclesiale veronese tra i Rom e i Sinti, IlCireneo, La Fraternita', Mlal, Movimento Nonviolento, Nigrizia, Pax Christi,
Rete Guinea Bissau, Rete Lilliput, Rete Radie' Resch, Unione allievi di DonMazza, Vita Virtus Onlus.*Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: mao@sis.it, sito:www.nonviolenti.org7. RIFLESSIONE. UGO MATTEI: ALCUNE NOTE CRITICHE SULLA NOZIONE DI"PROPRIETA' PRIVATA"[Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 marzo 2008, col titolo "Iconquistadores dell'intelletto generale" e il sommario "I brevettilegittimano le 'enclosures' del sapere operate dalle multinazionali. Allostesso tempo favoriscono la biopirateria delle virtu' nutrizionali eterapeutiche di alcune piante. L'appropriazione della conoscenza e'giustificata attraverso le opere di John Locke, laddove il filosofobritannico parla del beneficio generale derivato dall'occupazione della'terra nullius'..."Ugo Mattei, giurista e docente universitario, e' autore di moltepubblicazioni]Una delle idee piu' radicate nella cultura occidentale e' quella per cui laproprieta' privata sia un "diritto naturale", qualcosa di tanto spontaneo damotivare perfino un bambino: "Questo gioco e' mio!". Se da molto tempo ormaiabbiamo smesso di interrogarci sulle ragioni per cui certi individui "hanno"mentre altri "non hanno", cio' e' dovuto principalmente al fatto che abbiamointeriorizzato l'ideologia sui caratteri "naturali" e virtuosi del dirittodi proprieta' privata indipendentemente dalla sua distribuzione. In questosiamo oggi tutti un po' lockiani, perche' abbiamo "risolto" il problema diuna societa' divisa fra possidenti e non possidenti voltandoci all'indietro,
con una semplice teoria fondata sulle origini remote della proprieta'privata e sulla catena dei trasferimenti fondata su una nozione di "giustotitolo" originario, che prescinde quindi dall'analisi della distribuzioneodierna.Come noto, il filosofo britannico John Locke fondava la propriagiustificazione della proprieta' privata individuale sulla naturaleattivita' di occupazione di risorse comuni non ancora privatizzate elegittimava il fatto che il governo civile tutelasse (con risorse di tutti,quali la polizia o le corti di giustizia) tale occupazione individuale perdue ordini di ragioni: da un lato, sostenendo che l'occupante immette ilproprio lavoro, e quindi in parte se stesso, nella cosa bruta, rendendolacosi' fruttifera e quindi benefica per tutti. D'altra parte, il filosofoconsiderava la naturale occupazione individuale legittima soltanto nellamisura in cui rimanessero comuni (e quindi libere per l'occupazione altrui)altre risorse di simile natura e qualita'. Con il tempo e l'affollarsi dellasocieta', questa seconda specificazione e' stata dimenticata e fa oggi quasisorridere se applicata agli immobili. Essa tuttavia mantiene un immutatopotere legittimante criptico. Certo, non esiste (quasi) piu' terra nulliusda occupare, almeno in Occidente, e gli esempi di scuola sull'acquisto dellaproprieta' privata per occupazione sono ormai limitati alle conchiglie sullido del mare.*Economia dell'innovazioneNondimeno, gran parte dell'"economia dell'innovazione" ci ha quasiipnotizzati convincendoci che grazie al progresso tecnologico, la "crescita"possa continuare in eterno sicche' le dimensioni della torta (Pil, ilprodotto interno lordo) siano la sola cosa di cui valga la pena dipreoccuparsi: "Finira' il petrolio? Inventeremo la fusione fredda!". Lapresente generazione continui felice a bruciarlo alla guida dei suoi Suv
perche' continuando a crescere l'economia, le prossime generazioniinventeranno nuove "risorse comuni" da privatizzare. Della distribuzione nonvale la pena di preoccuparsi. Il benessere di tutti seguira', automatico,alla diffusione geografica dello sviluppo e della tecnologia occidentale.La teoria "naturalistica" dell'occupazione che lega la proprieta' private allavoro, all'innovazione e alla stessa identita' dell'individuo, nongiustifica quindi oggi soltanto attivita' bucoliche ed economicamentemarginali quali la raccolta delle conchiglie, dei funghi, o magari la cacciae la pesca. Essa continua a offrire una potente legittimazione ideologica afavore del privato rispetto al pubblico, descrivendo soltanto il primo comeluogo virtuoso in cui l'individuo mette in gioco se stesso, lavora, rischia,investe, crea, innova. In questa luce, il pubblico e' il luogo dellapigrizia, della scarsa o nulla produzione di valore aggiunto, delle risorseabbandonate a se stesse e non "messe in valore" perche' nessun individuo, sela privatizzazione non e' consentita, vi introduce lavoro ed investimentoidentitario. L'imagine e' suggestiva e profondamente legata all'idea forte,protoilluminista, per cui e' un bene che l'uomo domi la natura, inparticolare la terra. La virtu' della terra privatizzata e' simboleggiatadalle campagne inglesi successive alle enclosures, ben arate e con confiniperfettamente tracciati. La terra non domata dalla proprieta' private sara'invece selvatica, boscosa, piena di sterpaglia, "inutile".Tale ideologia, oltre ad essere primitiva ed etnocentrica, risulta infantilenel suo individualismo di fondo, perche' si basa su irreealistiche premessefilosofiche, quale quelle del Robinson Crosue discusso dal teorico RobertNozick (la verita' e' invece che un uomo solo, in natura, lungidall'occupare, muore perche' soltanto la cooperazione di specie ha
consentito la sopravvivenza originaria e quindi la proprieta' in origine nonpoteva che essere del gruppo).*Lo spettacolo della ricchezzaL'ideologia della proprieta' privata si basa su una concezione riduttiva esemplificata del rapporto fra individuo proprietario (il soggetto) el'oggetto del suo possesso. Essa, gia' poco adatta a cogliere lacomplessita' del rapporto fra un individuo ed un bene materiale e tangibile(la terra, un libro, un piatto di spaghetti) mostra i suoi limiti teorici difondo, ma al contempo la sua potenza suggestive ed ideologica nel momento incui viene utilizzata per descrivere e gestire rapporti sociali del mondo chestiamo vivendo. Oggi infatti la forma della ricchezza appropriabile e'sempre meno quella di beni tangibili e sempre piu' quella delle immagini,dell'informazione, degli strumenti finanziari complessi, delle ideeinnovative, in una parola della "ricchezza spettacolo" piuttosto che diquella tangibile. Ma la retorica e gli strumenti intellettuali che negiustificano il controllo esclusivo in capo ad alcuni privati piuttosto cheil loro godimento in commune non sono mutati affatto.A chi appartiene la mitica foto scattata il 16 ottobre del 1968 a Citta' delMessico e ritraente Tommie Smith e John Carlos con il pugno guantato delleblack panthers dopo il trionfo nei 200 piani? al fotografo? agli atleti? alnostro immaginario collettivo? Chi ha "inventato" l'uso igienico dellapianta di neem considerate da generazioni di indiani la "farmacia delvillaggio"? I ricchi proventi che le multinazionali del dentifricio derivanodal suo brevetto in Florida a chi dovrebbero appartenere? Alla comunita' cheutilizzava la pianta per igiene orale e che oggi non puo' piu' permetterselaperche' i prezzi sono saliti alle stelle? O ai ricercatori che hanno"scoperto" questo antico uso? E che dire della pianta di Maca, da secoli
utilizzata delle popolazioni andine e che oggi contende (appositamentebrevettata) una fetta del ricco mercato dei prodotti erettili maschilivantando la propria naturalezza? Chi ha inventato la tradizione di ricercamatematica di base, indispensabile radice di tanti miracoli dell'informaticamoderna che, brevettati, riempiono le tasche di Bill Gates? E che dire dellenuove frontiere di Internet, quei domain names che si possono "naturalmente"occupare pagando "appena" venti dollari (lo stipendio mensile di qualchemiliardo di persone) e connettendosi in rete (un privilegio di un'infimaminoranza degli umani)?*Aborigeni e WtoSono, queste, domande ormai assai semplici per il mainstream giuridicoeconomico e politico del mondo globale che, grazie alla vecchia ideologiaindividualistica, fondata su una nozione apparentemente naturale, minima evirtuosa di proprieta' privata, come fonte della creativita' e laboriosita'individuale, trova nelle regole della "proprieta' intellettuale" codificatenegli accordi Trips ("Trade Related Aspects of Intellectual Property")collegati all'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto) la risposta adogni dubbio su chi sia o debba essere il "proprietario" dotato del potere diescludere tutti gli altri. Colpisce l'uso della medesima retorica delprogresso, che legittimo' giuridicamente il saccheggio delle terre nullius,che gli amerindiani sfruttavano collettivamente ed in modo ecologicamentecompatibile, non conoscendo l'idea che la terra possa appartenere all'uomo.Gli amerindiani, infatti, credevano che, insieme a tutte le altre specieanimali e vegetali, appartenevano alla terra, cosi' come ad essa ancor oggiappartengono i vari lignaggi africani in cui i viventi ricevono dagli avi ilmandato a mantenere la terra nell'interesse delle generazioni future. Ilrapporto fra soggetto ed oggetto puo' presentarsi capovolto e non e' affatto
detto che capovolto non debba essere anche il rapporto fra privato epubblico, se soltanto si sposasse una logica un po' piu' attenta al lungoperiodo e non una dettata dalle scadenze elettorali o dal rendicontotrimestrale con cui le corporations comunicano con gli azionisti.Proprio come allora i conquistadores consideravano prova della naturaselvaggia delle popolazioni aborigine il non conoscere la proprieta'privata, oggi la comunita' internazionale esercita pressioni poderose afavore dell'appropriabilita' privata della terra in Africa e delle idee inCina. La retorica utilizzata dagli apparati politici ed ideologicidell'Occidente dominante e' anche oggi, come allora, quelladell'innovazione, del progresso e dello sviluppo. Molti africanitradizionali resistono o cercano di resistere alla vendita dei loro campialla Monsanto, che corrompe il sistema per acquistarli e sperimentarel'innovazione "creativa" degli Ogm, che le consentira' di escludere pratichecollettive antichissime quali la selezione e lo scambio delle sementi.Similmente, molti cinesi sembrano ancora credere nella massima confucianaper cui "rubare un libro e' una violazione elegante", non concependo l'ideache la cultura, prodotta da tutti, possa essere racchiusa in uno strumentoaccessibile soltanto a chi possa pagare per possederlo.*Saccheggio oligopolisticoTali concezioni culturali, diverse dal "naturale" e virtuoso appetitoacquisitivo lockiano che fonda l'intera scienza economica dominante (inclusala sua teoria della proprieta' intellettuale come "monopolio virtuoso")secondo cui nessun individuo creerebbe se non incentivato dalla speranza diuna compensazione materiale per il proprio sforzo di creativita', sono bendocumente dalla letteratura antropologica. Etnie recessive ma assai saggequali i Kayapo dell'Amazzonia, non credono che la conoscenza sia il prodotto
dell'uomo ma della natura. Inoltre, secondo loro, la conoscenza e' sempreintergenerazionale non potendo mai appartenere soltanto alla generazionepresente. Essa e' sempre ricevuta liberamente e va liberamente tramandata digenerazione in generazione. Certo non puo' esser proprieta' privata di unindividuo che, anche qualora intelligentissimo ed intuitivo, deve al gruppola sua intelligenza e a beneficio di questo devono ricaderne i frutti chedel resto non sarebbe esistiti se qualcuno non gli avesse insegnato le basi.Ma il rozzo semplicismo delle teoriche dominanti sulla proprieta'intellettuale viene smascherato anche dalle frontiere della conoscenzatecnologica, dove prodotti come l'enciclopedia Wikipedia o il software Linuxconfutano senza appello le basi motivazionali della teoria lockiana dellaproprieta'.Una domanda sorge spontanea: se e' stato cosi' facile trasferire la retoricadella proprieta' privata dal mondo materiale a quello delle idee, nondovrebbe essere altrettanto facile tornare indietro, facendo tesoro dellecontraddizioni teoriche che l'individualismo proprietario mostra quandoesteso al mondo delle idee al fine di travolgerne la funzione dilegittimazione della proprieta' privata mal distribuita in tutte le sueforme?Forse allora si capirebbe che la privatizzazione, lungi dal garantirecreativita', virtu' ed ordine giuridico altro non e' che una forma, assaipoco sofisticata, di saccheggio oligopolistico degli spazi pubblici, per lasemplice ragione che un mercato competitivo fra pari non esiste, ne' potra'mai esistere, se non nella retorica incolta di qualche promessa elettorale.*Postilla bibliografica: Dai trattati sul governo a Lawrence LessigLa teoria della proprieta' privata di John Locke, elaborata nei suoiTrattati sul governo, e' stata affinata da Robert Nozick in Anarchia, Statoe Utopia (Il Saggiatore). Un'accessibile ricostruzione filosofica si trova
ne La filosofia politica, di Salvatore Veca (Laterza). Una visione di lungoperiodo sul tema caratterizza Uomini, tecniche, economie, di Carlo M.Cipolla (Feltrinelli); l'attitudine africana verso la terra e' discussa neLa Resistenza dei vinti, di Giordano Sivini (Feltrinelli); William Alfordanalizza l'atteggiamento cinese verso la proprieta' intellettuale in ToSteal a Book is an Elegant Offence. Intellectual property law in ChineseCivilization (Stanford University Press). Una critica liberale alla"proprieta' intellettuale" e' svolta da Lawrence Lessig in Cultura libera.Per una critica del concetto: Ugo Mattei e Laura Nader, Plunder: When theRule of Law is Illegal (Blackwell). L'inadeguatezza del modellomotivazionale classico presupposto dagli economisti e' discussa nel volumecurato da R. Caterina, Le basi cognitive del diritto (Bruno Mondadori).8. PROPOSTE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO[Dal sito www.nonviolenti.org riprendiamo e diffondiamo]Anche con la prossima dichiarazione dei redditi sara' possibilesottoscrivere un versamento al Movimento Nonviolento (associazione dipromozione sociale).Non si tratta di versare soldi in piu', ma solo di utilizzare diversamentesoldi gia' destinati allo Stato.Destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e'facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere ilnumero di codice fiscale dell'associazione.Il codice fiscale del Movimento Nonviolento da trascrivere e': 93100500235.Sono moltissime le associazioni cui e' possibile destinare il 5 mille. Permolti di questi soggetti qualche centinaio di euro in piu' o in meno nonfara' nessuna differenza, mentre per il Movimento Nonviolento ogni piccolaquota sara' determinante perche' ci basiamo esclusivamente sul volontariato,
la gratuita', le donazioni.I contributi raccolti verranno utilizzati a sostegno della attivita' delMovimento Nonviolento ed in particolare per rendere operativa la "Casa perla pace" di Ghilarza (Sardegna), un immobile di cui abbiamo accettato lagenerosa donazione per farlo diventare un centro di iniziative per lapromozione della cultura della nonviolenza (seminari, convegni, campiestivi, eccetera).Vi proponiamo di sostenere il Movimento Nonviolento che da oltrequarant'anni con coerenza lavora per la crescita e la diffusione dellanonviolenza.Grazie.Il Movimento Nonviolento*P. S.: se non fai la dichiarazione in proprio, ma ti avvali delcommercialista o di un Caf, consegna il numero di codice fiscale e di'chiaramente che vuoi destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.Nel 2007 le opzioni a favore del Movimento Nonviolento sono state 261(corrispondenti a circa 8.500 euro, non ancora versati dall'Agenzia delleEntrate) con un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Un grazie atutti quelli che hanno fatto questa scelta, e che la confermeranno.*Per ulteriori informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito:www.nonviolenti.org9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTOIl Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individualee di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionalee internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che traealimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue loscopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:1. l'opposizione integrale alla guerra;2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e dinazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienzageografica, al sesso e alla religione;3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, ela creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta eresponsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come serviziocomunitario;4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sonopatrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione econtaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiutodell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, lanoncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazionedi organi di governo paralleli.10. PER SAPERNE DI PIU'* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; percontatti: azionenonviolenta@sis.it* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale dellaRiconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org
; per contatti: mir@peacelink.it, luciano.benini@tin.it,sudest@iol.it, paolocand@libero.it* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifistaPeacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnatiper la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; percontatti: info@peacelink.itNOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINONumero 411 del 31 marzo 2008Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricercaper la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenzaDirettore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.itPer ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:nonviolenza-request@peacelink.it?subject=subscribePer non riceverlo piu':nonviolenza-request@peacelink.it?subject=unsubscribeIn alternativa e' possibile andare sulla pagina web
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